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LA LANCIA DI LONGINO

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view post Posted on 12/6/2007, 12:19
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Lancia del Destino


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La Lancia del Destino o Lancia di Longino (in latino Lancea Longini) è la lancia con cui Gesù sarebbe stato trafitto al costato dopo essere stato crocefisso. Viene talvolta anche indicata con l'espressione Lancia Sacra, che però indica anche una reliquia specifica, appartenente ai tesori del Sacro Romano Impero, la cui tradizione è in parte sovrapposta a quella della Lancia di Longino.

«Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.»
(Vangelo secondo Giovanni, 19, 33-34)


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Nella tradizione cristiana, la Lancia del Destino (nota anche come Lancia Sacra o Lancia di Longino) è la lancia con cui, secondo il Vangelo di Giovanni (19:31-37), Cristo fu ferito al costato dopo essere stato crocefisso. Nel più antico riferimento a questo episodio, che si trova nel Vangelo di Nicodemo, a colpire Gesù fu un centurione di nome Longino; a questo si deve il nome latino dell'arma, Lancea Longini. Fonti successive identificano il centurione con il nome Gaius Cassius. La Lancia del Destino svolge un ruolo importante nella mitologia del Graal e, di conseguenza, nel ciclo arturiano, in cui viene identificata, tra l'altro, con l'arma che ha ferito anche il Re Pescatore.

VEDI ANCHE: LONGINO



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Le Reliquie identificate con la Lancia

Nel medioevo, numerose relique vennero identificate con la Lancia appartenuta a Longino. Tra queste:

La Lancia Sacra di Ottone I, simbolo del Sacro Romano Impero (su cui vedi l'apposita pagina per approfondimenti)
La Lancia Sacra di Antiochia, secondo la tradizione custodita nel Monastero della Lancia Sacra (vedi sezione relativa alla 1ª voce)
La Lancia Sacra papale, donata a Papa Innocenzo VIII dal Sultano turco (vedi sezione realitiva alla 1ª voce)
La Lancia portata in Europa durante le Crociate da Luigi IX, andata persa durante la Rivoluzione francese (vedi sezione relativa alla 1ª voce])
UNA COPIA E' IN POLONIA DONATA DA OTTONE I E UN'ALTRA SI TROVEREBBE IN ARMENIA,IN UNO SPERDUTO MONASTERO.

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Nei fumetti

La Lancia del Destino fa parte dell'universo di molte serie a fumetti, tra cui Hellboy, l'universo dei DC Comics, il manga Hellsing, e la serie Magdalena della casa editrice Top Cow (in cui la lancia del centurione "Longinuss" viene consegnata alle "maddalene" per combattare il maligno, e ha la funzione di amplificare la fede di una persona facendo avverare i miracoli).

Nei libri


Nel libro Atlantide di Clive Cussler viene riproposta la figura della Lancia Sacra, anche se in modo non ben definito, Questo perché da un lato fa parte del tesoro accumulato da Adolf Hitler e viene, al termine del romanzo, riportata a Vienna, come nel caso della Lancia Sacra. Nella descrizione, però, viene indicata come l'arma che colpì il costato del Cristo, come se fosse la Lancia di Longino. Lo scrittore arnaud Delalande ha scritto un romanzo in cui la lancia è protagonista.

La Lancia è protagonista anche nel romanzo di Umberto Nasuti, dal titolo "La Fontana di Longino", edito da Editrice Itinerari di Lanciano ISBN 9788886939263. In questo libro si ipotizza la nascita e la morte di Longino nella città di Lanciano, sita in Abruzzo.


Nell'animazione

La Lancia di Longino riveste anche un importante ruolo nell'Anime giapponese Neon Genesis Evangelion, opera ricca, tra l'altro, di riferimenti biblico-evangelici. Inoltre la lancia di cui stiamo parlando è nominata anche nel film d'animazione "Fullmetal Alchemist - The Movie: Conqueror of Shamballa", nonché nella serie animata hentai Bible Black.


Cinema e televisione

Nel film Constantine la Lancia è il mezzo tramite cui il figlio del demonio, combattuto dal protagonista, cercherà di entrare nel mondo reale.
Nel film di Hellboy il professor Trevor Bruttenholm afferma all'agente Manners che la Lancia di Longino (nella realtà veramente acquistata dal dittatore[senza fonte]) è il motivo per il quale Adolf Hitler era tanto potente durante la guerra.
Nel film The Librarian, la Lancia è custodita da una organizzazione segreta, che ha deciso di spezzarla in tre parti e nascondere i pezzi in diversi luoghi del mondo, per impedire che essa cada nelle mani di qualche malintenzionato. Nel film si allude al fatto che personaggi storici come Napoleone e Adolf Hitler dovessero il loro successo militare al fatto di possedere pezzi della reliquia.
La Lancia compare anche nel secondo episodio della seconda serie di Witchblade.
Nel telefilm The Unit, puntata 14 quarta serie, la Lancia è custodita in un monastero in Cile. I custodi alludono al fatto che Napoleone, Adolf Hitler e Attila dovessero il loro successo al possesso della reliquia integra.
Nella serie I Borgia, episodio 2 stagione 1, è inscenato l'episodio del dono della lancia a Papa Innocenzo VIII.

Nei videogiochi

Nella seconda storia di Tomb Raider Chronicles, Lara Croft dovrà recuperare la lancia del destino, ambita da dei mercenari russi, dal relitto della nave tedesca che la stava trasportando.
Viene citata nel videogioco Spear of Destiny
In Final Fantasy X il 'Longinus' è l'arma finale di Kimahri.
In God of War II rappresenta un'arma secondaria per il protagonista, Kratos: si tratta di una lancia allungabile, capace di sparare proiettili di cristallo.
In Castlevania: Aria of Sorrow la lancia Longino è una lancia con attributo sacro nascosta in un'ala segreta del castello di Dracula, nei sotterranei.
In Assassin's Creed viene detto essere un Frutto dell'Eden.




APPROFONDIMENTI:

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La lancia sacra (in tedesco Heilige Lanze) è uno dei simboli più importanti del Sacro Romano Impero, una delle più significative reliquie del Medioevo ed uno dei più preziosi tra i tesori della corona imperiale oggi conservati.

La Lancia Sacra è oggi custodita nella Schatzkammer dell’Hofburg di Vienna, con il numero di inventario XIII 19. Quella che si presenta ai visitatori è la parte superiore di una lancia alata di 50,7 cm. L’asta, originariamente in legno, è andata perduta. Sulla lama è applicata una sezione a forma ovale, lunga 24 cm e larga nel punto massimo 1,5 cm, in cui è inserito un sottile pezzo di ferro (la cd. spina) ornamentale, mancante della parte inferiore. La spina è, secondo la tradizione, un chiodo della croce di Cristo e, anche se la leggenda stessa è stata più volte criticata, segni di alcune ageminature a forma di croce sulla parte inferiore della lama potrebbero indicare l’inserimento di particelle di chiodi.

La lama è rotta. Ma doveva esserlo già prima dell’anno 1000, perché nella copia fatta realizzare da Ottone III ed ora a Cracovia, è stata inserita anche una riproduzione della spina. Il punto di rottura è stato rivestito da una triplice fasciatura, in ferro, poi argento e infine oro. Sulla banda d’argento si legge la seguente iscrizione latina, fatta incidere da Enrico IV tra il 1084 e il 1105:

« CLAVVUS + HEINRICVS D(EI) GR(ATI)A TERCIVS ROMANO(RUM) IMPERATOR AVG(USTUS) HOC ARGENTUM IVSSIT FABRICARI AD CONFIRMATIONE(M) CLAVI LANCEE SANCTI MAVRICII + SANCTVS MAVRICIVS »

La banda d’oro, invece, realizzata per conto di Carlo IV, ha la seguente iscrizione:

« +LANCEA ET CLAVUS DOMINI »

È innegabile che la lancia sacra appartenga alla tradizione delle spade e lance magiche ed invincibili dell’immaginario e della mitologia germanica. All’epoca della Renovatio Imperii, del resto, erano ancora vive numerose tradizioni pre-cristiane, come attestato anche dai cronisti della battaglia di Lechfeld, che religiosamente contrariati, descrivono come pagani i festeggiamenti che ne seguirono.

Ciò considerato, però, completamente cristiana è la considerazione che ebbe da parte degli imperatori e il ruolo che le venne assegnato. La lancia era il simbolo dell’invincibilità che l’imperatore derivava dall’essere il legale rappresentante di Cristo sulla terra. Confermava così il ruolo quasi sacerdotale che la carica imperiale rivestiva, conformemente alle concezioni degli Ottoni e dei Salii.

Per rafforzare tale elemento, era però necessario anche un suo collegamento con la storia sacra o quella dei martiri. Dapprima fu allora identificata con la lancia di San Maurizio, celebre condottiero della legione Tebea, martirizzato sotto Massimiano. Attraverso questo, non era così escluso che la lancia poteva essere passata per le mani di Costantino, cosa che acquistava certo rilevanza nella propaganda imperiale. E infatti come lancia di San Maurizio è denominata nella iscrizione sulla fasciatura d’argento inseritavi da Enrico IV.

La sua importanza come reliquia ed il suo collegamento con la storia sacra fu da subito però sopra ogni altra cosa dovuta alla presenza, al suo interno, di un chiodo della croce di Cristo. Agli inizi probabilmente si trattava solo di una particella di questo, ma successivamente si parlò tout court di un intero chiodo. È probabile che questa leggenda fosse nata nel momento in cui si inserì la spina nel punto di rottura della lancia. Quando Ottone III fece omaggio delle copie ai re di Polonia ed Ungheria, ne fece prendere del materiale (per trasmettere parte della forza della Lancia anche alle copie), ed è forse in questa occasione che avvenne la rottura della lancia.

In questa maniera, dunque, la lancia aveva un doppio significato: simboleggiava un’origine sacerdotale (direttamente da Cristo) ed imperiale (da Costantino). Carlo IV volle confermare questo stato di “doppia reliquia” dal papa, ottenendo anche la proclamazione di una giornata festiva in suo onore (Festa della Sacra Lancia e del Chiodo della Croce), che fu celebrata nel 1354 per la prima volta, e in quell'occasione venne applicata la terza fasciatura in oro.

Agli inizi del XIII secolo, ad ogni modo, la cancelleria papale ormai qualificava la lancia come lancia di Longino, e da questo momento si cominciò ad identificarla in questa maniera. La differenza tra le due versioni non deve essere stata all’epoca irrilevante, ma non abbiamo attestazioni più sicure di una controversia.

La lancia sacra venne dunque presto identificata, in ambiente cristiano e romano, come la lancia del legionario che trafisse il corpo di Cristo per accertarsi della morte. Non è però questa l’unica lancia sacra che venne assimilata a quella di Longino.

Le cronache della Prima crociata ci parlano infatti di una "lancia sacra di Antiochia": già l’apostolo Giuda Taddeo dal Golgota avrebbe portato con sé in Armenia la lancia di Longino, che avrebbe lasciato nel monastero di Geghard (40 chilometri a sud ovest di Yerevan) da lui fondato (ma in realtà del IV secolo). Nel 1250 il monastero prese infatti il nome di Geghardavank ("Monastero della Sacra Lancia"), ed ancora oggi si chiama così.

Anche san Luigi IX, che durante le Crociate portò con sé molte reliquie, identificò una di queste con la lancia di Longino. E ancora, nel 1492 il sultano Bajazeth regalò a papa Innocenzo VIII parte di una Lancia che qualificò espressamente come lancia di Longino, conquistata, si disse, a Costantinopoli nel 1453.

Quest’ultima venne identificata con la parte inferiore della reliquia di Luigi IX. Se questa “lancia papale” è oggi ancora custodita a San Pietro in Vaticano, la lancia di San Luigi, conservata nella Sainte-Chapelle, andò distrutta durante la Rivoluzione francese.

Quando venne fondato il Secondo Impero (1870-1919) grazie all’opera infaticabile di Otto von Bismarck, per dichiarata volontà di questo e dei sovrani prussiani, non ci doveva essere alcun riferimento ad una presunta continuità con il Primo Impero (Heiliges Römisches Reich), anzi andava presentato, per motivi di opportunità politica, come entità autonoma (cosa che del resto era). Per questo motivo nonostante la riscoperta in quel tempo delle antiche leggende germaniche e del culto del Medioevo, la leggenda della lancia sacra di Ottone non venne ripresa.

Tornò invece attuale durante il Nazionalsocialismo, conformemente al sogno della Grande Germania (cioè dell’unità politica di tutti i popoli di lingua tedesca). Adolf Hitler infatti, nel rifondare l’impero (Drittes Reich), si volle presentare come il continuatore di Ottone I, compreso il ruolo di condottiero della guerra contro i barbari dell’est. Per questo fece riportare la reliquia (scevra ormai d’ogni significato cristiano) da Vienna nuovamente a Norimberga, il centro principale del Partito Nazista, Qui venne provvisoriamente collocata nella chiesa di Santa Caterina, (dove venne allestito un vero e proprio santuario mistico-esoterico) e presentata come simbolo della sacralità della missione germanica e ricollegandovi nuovamente un mito di invincibilità.

L'invincibilità non venne tuttavia garantita. Dopo la disfatta di Stalingrado, venne portata in un bunker blindato sotto la antica fortezza di Norimberga, ma dopo i terribili bombardamenti della città del 13 ottobre 1944 se ne persero le tracce. Qualche giorno dopo l'occupazione della città da parte degli alleati, avvenuta il 20 aprile 1945, in un'operazione di recupero guidata dal generale Patton, infine, la Lancia sacra fu rinvenuta, e nel 1946, infine, fu riportata a Vienna, dove tuttora si trova.

Edited by Valene - 14/8/2017, 13:23
 
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