+Dark & Gothic Lolita+

Sex Pistols

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 12/1/2021, 16:30
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,230
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


Sex Pistols

AUY5Zr1
TXi8lbs

Paese d'origine Inghilterra
Genere British punk[1]
Periodo di attività 1975-1979 (Reunion: 1996, 2002, 2003, 2007, 2008)
Etichetta EMI Records Virgin Records
Album pubblicati 12
Studio 1
Live 1
Raccolte 10
Sito web
www.sexpistolsofficial.com/


Formazione

John "Johnny Rotten" Lydon - voce (1975 - 1978, 1996 - oggi)
Steve Jones - chitarra (1975 - 1979, 1996 - oggi)
Glen Matlock - basso (1975 - 1977, 1996 - oggi)
Paul Cook - batteria (1975 - 1979, 1996 - oggi)


Ex componenti
Sid Vicious - basso, voce (1977 - 1979)


Dato che dovevo aggiornare per una recente news legata alla band mi sono accorta che la vecchia discussione che esisteva già nel forum aveva problemi di caricamento immagini e l'utente che l'aveva aperta si era cancellato portando con se foto etc, quindi ritenendo che questa band meriti un posto nella sezione ho pensato di rifare completamente la scheda dedicata a loro.

CREDITS: Google, wikipedia.it

FhANpSp

I Sex Pistols sono stati uno dei più influenti gruppi punk rock britannici e una grande icona della prima ondata punk.

L'inizio del gruppo, originariamente composto dal cantante Johnny Rotten, dal chitarrista Steve Jones, dal batterista Paul Cook e dal bassista Glen Matlock, poi sostituito da Sid Vicious, risale al 1975, a Londra.
Anche se la loro carriera durò solo tre anni, pubblicando solo quattro singoli discografici e un album in studio, i Sex Pistols vennero descritti dalla BBC come «la sola punk rock band inglese».[2]
Il gruppo è spesso indicato come il fondatore del movimento punk britannico[3] e il creatore del primo divario generazionale con il rock 'n' roll.[4]

I Sex Pistols emersero come risposta a ciò che era sempre visto come più eccessivo, come il rock progressivo[5] e le produzioni pop della metà degli anni settanta.
Il gruppo creò molte controversie durante la sua breve carriera, attirando l'attenzione su di sé,[6] ma mettendo spesso in secondo piano la musica.[7] I loro show e i loro tour erano ripetutamente ostacolati dalle autorità, e le loro apparizioni pubbliche spesso finivano disastrosamente.

Il singolo del 1977 God Save the Queen, pubblicato appositamente durante il giubileo d'argento della regina d'Inghilterra, è stato considerato un attacco alla monarchia e al nazionalismo degli inglesi.[8]

Johnny Rotten lasciò il gruppo nel 1978, durante un turbolento tour negli Stati Uniti; il trio rimasto continuò fino alla fine dell'anno, ma si sciolse all'inizio del 1979.
Con Lydon il gruppo organizza un concerto nel 1996 per il Filthy Lucre Tour ("Tour a scopo di lucro", traducibile anche in "Tour per il lurido guadagno"), anche se senza Sid Vicious, morto di overdose nel 1979 a soli 21 anni.

Storia

Dalla formazione a Anarchy in the U.K. (1975 - 1977)-La nascita

I Sex Pistols trovano la propria origine dal gruppo The Strand, formato nel 1972 da Steve Jones alla voce con due ex compagni di scuola, ovvero Paul Cook alla batteria e Wally Nightingale alla chitarra.
La prima formazione all'inizio includeva anche Jim Mackin all'organo e Del Noones (cognato di Cook) al basso; la loro prima strumentazione viene fornita dallo stesso Jones che la ruba a più riprese.[9]

Dal 1973 i membri del gruppo iniziano a frequentare il negozio di abbigliamento nel quale lavorava Don Letts (noto disc jockey di Londra e regista del film The Punk Rock Movie), l'Acme Attractions, e soprattutto la boutique SEX, meglio conosciuta come Let it Rock[7], un negozio del quartiere di Chelsea, una delle zone più lussuose di Londra.
Il Let it Rock era di proprietà del vecchio manager dei New York Dolls Malcolm McLaren e di sua moglie Vivienne Westwood; il negozio si specializzerà in seguito nella cosiddetta "anti-moda", ovvero t-shirt tagliate[7], pantaloni in pelle e accessori fetish, che successivamente si diffonderà attraverso gli stessi fan dei Pistols.

In proposito, Johnny Rotten considerava i due dei veri truffatori:[7]

(EN)« Malcolm and Vivienne were really a pair of shysters: they would sell anything to any trend that they could grab onto. »
(IT)« Malcolm e Vivienne erano veramente degli imbroglioni. Avrebbero venduto qualsiasi cosa per guadagnare »
(Johnny Rotten)

Il negozio diventò il punto focale della scena punk rock, riunendo molti dei fondatori del movimento punk, come John Ritchie (più conosciuto come Sid Vicious), Jah Wobble, Mick Jones e Tony James.[7]
McLaren a questo punto (1973) diventò il manager dei The Strand.

Dopo essersi rinominati The Swankers[10], grazie alle conoscenze di McLaren, il gruppo iniziò a provare al Crunchy Frog, un pub, in uno studio di registrazione dell'East London, e al Covent Garden Community Centre.

Nel 1974 esordirono suonando al Tom Salter's Café a Londra. Noones venne mandato via dal gruppo poco dopo.[9]

L'arrivo di Johnny Rotten e il primo tour

VXEtQxU

Venne poi reclutato Glen Matlock, un commesso del Let It Rock come bassista dall'inizio del 1975.
In questo periodo Jones e Nightingale iniziarono a domandarsi che direzione musicale dare al gruppo, ma poco dopo Nightingale, su insistenza di McLaren, fu cacciato dalla formazione.

Nell'agosto del 1975, John Lydon, meglio conosciuto come Johnny Rotten (rotten significa marcio, a causa della sua dentatura poco curata), fu scoperto da Jones nell'ex Let it Rock, allora rinominata SEX boutique.

(EN)« He came in with green hair. I thought he had a really interesting face. I liked his look. He had his 'I Hate Pink Floyd' T-shirt on. John had something special, but when he spoke he was a real asshole. »

(IT)« Entrò con i capelli verdi. Pensai che aveva una faccia veramente interessante. Il suo look mi piacque. Aveva indosso una t-shirt con su scritto 'Odio i Pink Floyd'. Johnny aveva qualcosa di speciale, ma quando parlò, capii che era un vero coglione.[11] »
(Steve Jones)

Benché non avesse mai cantato, a Rotten venne chiesto di entrare nel gruppo.[12]

Il resto della band non fu contento inizialmente della scelta di McLaren, tanto da non presentarsi alle prime prove con Rotten al Crunchy Frog pub, lasciandolo ad aspettare tutta la notte.
Rotten e il suo gruppo di amici (inclusi Siouxsie Sioux, Steven Severin, Billy Idol)[13] erano ormai abituati a indossare camicie strappate e vestiti sadomaso acquistati da Vivienne Westwood;[14] la scelta ricadde su Rotten proprio per questo motivo: il look lanciato dalla Westwood, anche grazie a Rotten, in seguito si diffuse rapidamente, e venne adottato soprattutto dai fan dei Pistols.[12]
Il giornalista dell'NME Nick Kent occasionalmente partecipava alle prove del gruppo, che però lasciò dopo il reclutamento di Rotten.

(EN)« When I came along, I took one look at him and said, 'No. That has to go.' He's never written a good word about me since »
(IT)« Appena entrai nel gruppo lo guardai e dissi 'No. Questo deve uscire'. Non scrisse mai una buona parola su di me.[11] »
(Johnny Rotten)

In seguito alla partenza di Kent, il gruppo si rese conto che Jones non poteva suonare la chitarra da solo, così nel 1976 fu pubblicato un annuncio sulla rivista Melody Maker per un altro musicista[15] con su scritto «Ricerca giovane chitarrista con meno di 20 anni e con un look non peggiore di Johnny Thunders».
Steve New rispose all'inserzione e suonò col gruppo per qualche settimana, ma dopo poco tempo uscì dal gruppo anche lui.

Una delle prime mosse di McLaren come manager fu di rinominare il gruppo.
Fra le varie opzioni proposte c'erano Le Bomb, Subterraneans, Beyond e Teenage Novel, ma infine venne scelto Sex Pistols, prendendo spunto da una maglietta venduta al Let it Rock - SEX.

Il gruppo iniziò a provare delle cover di canzoni degli anni sessanta, mentre, a seguito dei continui commenti di Jones sui denti di Lydon, Johnny viene soprannominato Rotten.
Il gruppo suonò il suo primo concerto col nome di Sex Pistols al Saint Martins College il 6 novembre del 1975[10], ma furono cacciati fuori prima della fine della prima canzone.
Il concerto venne organizzato da Matlock, che all'epoca studiava proprio in quel college.

I primi concerti furono caratterizzati da volgarità e violenza, sia nei confronti del pubblico che degli stessi componenti del gruppo.
A queste "performance" seguirono altre esibizioni in altri college e scuole d'arte intorno a Londra, anche se la maggior parte dei locali si rifiutava di farli esibire, nonostante attirassero una discreta massa di fans.

All'inizio del 1976 i Sex Pistols iniziarono ad espandere i confini dei loro concerti, suonando anche al 100 Club e al Nashville.
Il 3 settembre 1976, il gruppo suonò il suo primo concerto fuori dalla Gran Bretagna il giorno dell'apertura del Club de Chalet du Lac a Parigi.
Il loro primo grande tour inglese iniziò presto, e durò da metà settembre ai primi giorni di ottobre del 1976.

La EMI e l'incidente con Bill Grundy

In seguito a un concerto nel primo punk festival di Londra svoltosi al 100 Club a Oxford Street nel settembre 1976 (festival al quale parteciparono molti altri gruppi della prima ondata punk come i Subway Sect, Siouxsie and the Banshees, The Clash, The Damned, The Vibrators e i Buzzcocks)[16], i Sex Pistols firmarono un contratto discografico con la EMI per 40.000 sterline.

Il primo singolo, Anarchy in the U.K., venne pubblicato il 26 novembre 1976, un singolo pieno di rabbia e energia, che mostrò completamente quale sarebbe stata la direzione che avrebbe preso il gruppo.
La canzone viene piazzata nella posizione numero 38 nelle hit parade inglesi e ne furono vendute ben 50.000 copie solo nel Regno Unito.
Malgrado comunemente si pensasse che le punk band non sapessero suonare affatto, vennero registrate delle esibizioni live che mostrarono i Sex Pistols come «un gruppo competente e selvaggio».[17][18][19]

Il loro comportamento, come del resto la loro musica, attirò su di loro l'attenzione del paese.
Il 1º dicembre 1976 il gruppo e i membri del Bromley Contingent si fecero molta pubblicità nel programma televisivo Today, in onda su Thames Television (un'emittente televisiva a carattere regionale).
Il gruppo e l'entourage vi comparì come rimpiazzo dell'ultimo minuto dei Queen, colleghi artisti della EMI, e ne trassero il massimo vantaggio possibile.[20]
Durante l'intervista Rotten disse la parola shit (let. merda) e il giornalista Bill Grundy fece degli ironici apprezzamenti sessuali a Siouxsie Sioux («Pensi che ci potremmo incontrare dopo?») che portarono Jones a definire Grundy dirty old man (let. vecchio sporcaccione) in diretta TV.
Grundy a questo punto lo incitò a dire «qualcosa di oltraggioso»[21] così Jones lo insultò pesantemente: you dirty fucker... what a fucking rotter.[22]

Anche se il programma fu trasmesso solo a Londra, la notizia occupò per giorni le testate nazionali.
Il Daily Mirror scrisse il famoso articolo The Filth and the Fury, mentre il Daily Express scrisse Punk? Call it Filthy Lucre (let. Punk? Chiamatelo sporco lucro), frase che Lydon adottò anni dopo per il progetto Pistols.
La Thames Television sospese Grundy, e anche se dopo venne riassunto, l'intervista stroncò definitivamente la sua carriera di giornalista.[23]

L'episodio fece tantissima pubblicità al gruppo, e trasformò il punk in fenomeno di costume.
L'Anarchy Tour proseguì, anche se molti concerti furono cancellati dalle autorità locali ostili nei confronti del gruppo.[12]
Il conduttore televisivo Bernard Brook Partridge durante un'intervista dichiarò: «Mi piacerebbe tanto vedere qualcuno scavare una enorme fossa e buttarci dentro i Sex Pistols».[24]

Dopo la fine del tour nel dicembre 1976, la EMI organizzò una serie di concerti per il gennaio del 1977 al Paradise, ad Amsterdam.[25]
Ma poco prima di salire sull'aereo al London Heathrow Airport il gruppo dette in escandescenze e insultò lo staff dell'aeroporto.

Il Rolling Stone riporta questo articolo: «Una testimone ha dichiarato che i Sex stavano facendo qualcosa di talmente disgustoso da non riuscire a raccontarlo.
L'ipotesi più accreditata è che Jones stesse vomitando su delle anziane signore».[19]
La EMI ruppe il contratto col gruppo due giorni dopo, non contenta della pubblicità negativa fatta dai giornali all'incidente di Heathrow, e ordinò inoltre l'immediato blocco delle stampe del singolo Anarchy in the U.K..[25][26]

(EN)« I don't understand it! All we're trying to do is destroy everything! »
(IT)« Non ne capisco il motivo! Tutto ciò che stiamo cercando di fare è distruggere qualunque cosa![27] »
(Johnny Rotten)

Dall'entrata di Sid Vicious allo scioglimento (1977 - 1979)

Mt67I33

L'entrata di Sid Vicious

EmK1ArF
(Maggiori info su Sid le trovate QUIII)


I concerti al Paradise furono gli ultimi con Matlock, che lasciò il gruppo nel febbraio 1977.
Secondo alcuni, Matlock venne cacciato perché «gli piacevano i Beatles»,[2] ma Jones in seguito dichiarò che la vera ragione era che Matlock non riusciva a entrare nello «spirito del gruppo», «era un bravo ragazzo» e perché «si lavava sempre i piedi».[28]
Matlock successivamente disse che uscì volontariamente, soprattutto a causa dei rapporti sempre più tesi tra lui e Rotten.[29]

Matlock venne rimpiazzato da un amico di Rotten, che si dichiarava il «primo fra i fan dei Sex Pistols»,[30] Sid Vicious (John Simon Ritchie), precedentemente batterista dei Siouxsie and the Banshees e dei The Flowers of Romance.

McLaren accettò Vicious come membro per il suo look e la sua attitudine punk, non badando alle sue limitate capacità di musicista.[15]

McLaren disse: «Quando Sid entrò nel gruppo non sapeva suonare il basso, ma con il suo comportamento pazzoide si inserì perfettamente nella struttura della band. Era il cavaliere nella sua brillante armatura e dal pugno potente».[31]
Lydon successivamente dichiarò: «La prima prova con Sid al basso fu infernale. Tutti dicevano che aveva il look. Sid ci provò veramente. Ma non sapeva suonare».[11]

Recentemente McLaren ha dichiarato che Vivienne Westwood gli disse «di reclutare il ragazzo chiamato John, venuto due volte al SEX, come cantante», e quando Johnny Rotten entrò nel gruppo, Vivienne affermò che McLaren aveva preso «il John sbagliato».
Lei in realtà si riferiva a John Simon Ritchie, (dopo conosciuto come Sid Vicious).[32]
Secondo questa versione il progetto originale prevedeva di reclutare Sid come cantante, e non Rotten, dato che era Vicious a suscitare l'interesse di Vivienne, la quale ebbe l'opportunità di vederlo nella band solo dopo la partenza di Matlock.

Marco Pirroni (chitarrista nei Siouxsie and the Banshees nel periodo in cui Sid Vicious era batterista degli stessi Banshees): «Dopo il suo ingresso, per i Pistols non si trattò mai più di fare musica. Si trattò semplicemente di dare scandalo. Nacque così la leggenda di Malcolm McLaren».[31]

«L'amplificatore di Vicious era spesso a volume bassissimo, o addirittura spento durante i live,[33] e la maggior parte delle linee di basso durante le registrazioni erano suonate da Jones o da Matlock».[11]

I membri del gruppo ebbero un effetto distruttivo sul carattere e sulla personalità di Sid: «Fino ad allora Sid aveva lo spirito di un bambino. Tutto per lui significava divertimento. Poi di colpo divenne una pop-star. Essere una pop-star significava essere pressati, l'adorazione dei fans, essere al centro dell'attenzione in qualsiasi posto. Questo è ciò che ha significato per Sid essere una pop-star».[31]

All'inizio del 1977 conobbe Nancy Spungen, eroinomane e prostituta[34] di New York con alle spalle seri problemi mentali.[31]
La Spungen è unanimemente riconosciuta come la responsabile della tossicodipendenza di Sid dall'eroina, e del suo successivo allontanamento dal gruppo.

(EN)« We did everything to get rid of Nancy. She was killing him. I was absolutely convinced this girl was on a slow suicide mission. Only she didn't want to go alone. She wanted to take Sid with her. »
(IT)« Abbiamo fatto di tutto per allontanare Nancy. Lo stava uccidendo. Ero assolutamente convinto che lei si volesse uccidere. Solo, non voleva farlo da sola. Voleva portare Sid con sé.[11] »
(Johnny Rotten)

Sid Vicious debutta con i Sex Pistols allo Screen on the Green a Londra il 3 aprile 1977.[35]

God Save the Queen

Il 10 marzo 1977, in una cerimonia tenuta all'esterno di Buckingham Palace, i Sex Pistols firmarono un contratto con la A&M Records.
Poco dopo, nella sede della A&M, Sid sporcò l'ufficio del direttore generale dell'etichetta, vomitando sulla sua scrivania.
Su pressione della direzione, degli artisti e dei distributori, la A&M ruppe il contratto con i Pistols sei giorni dopo.[19]
In maggio il gruppo firmò il terzo e ultimo contratto discografico con la Virgin Records.[5]

Il secondo singolo dei Pistols, God Save the Queen, pubblicato il 27 maggio 1977, di cui furono vendute più di 60.000 copie, è stato immediatamente percepito come un forte attacco personale alla Regina Elisabetta II.[12] Rotten in seguito ha affermato che la canzone non era specificamente rivolta alla regina, ma al potere in generale.
Tuttavia il disprezzo contro la monarchia costò parecchio ai Pistols: la canzone venne cancellata dai programmi della BBC, in particolare da Radio 1. Rotten dopo affermò: «Ci è stata dichiarata guerra dall'intero paese senza una ragione!»[11]

Durante la settimana dei venticinque anni di regno della regina Elisabetta (Silver Jubilee), la canzone raggiunse la prima posizione nella NME chart, e la numero due nella classifica ufficiale del Regno Unito.[8]
Tuttavia, molti sospettano che la classifica fosse stata alterata[36] per impedire che la canzone ricevesse troppa pubblicità.[37]
Soltanto una stazione annunciò la canzone al primo posto, ma si rifiutò di trasmetterla per evitare di sconvolgere i festeggiamenti del Silver Jubilee.[36][38]

I Pistols comunque festeggiarono a modo loro, affittando una barca con l'intenzione di suonare la canzone sul fiume Tamigi, e passando davanti a Westminster e alla sede del Parlamento.
Comunque l'evento si concluse nel caos quando la polizia fermò la barca, nonostante il gruppo fosse stato autorizzato a suonare in precedenza, arrestando McLaren, i Pistols e molti collaboratori.[39]

Stavano aumentando gli attacchi verso i fan, e lo stesso Rotten venne colpito con una coltellata alla mano da una gang di monarchici fuori l'Inslington Pegasus pub,[26] subendo la rottura di due tendini di due dita della mano sinistra.
Rotten è mancino, e da allora dovette usare la destra.
A causa degli attacchi, un tour in Scandinavia organizzato per giugno venne fatto slittare a metà luglio.
A ciò seguì un falso tour nel Regno Unito alla fine di agosto conosciuto come SPOTS (Sex Pistols On Tour Secretly), che vede il gruppo suonare sotto pseudonimi per evitare la cancellazione delle esibizioni.[40]

Dato che la maggior parte delle copie è stata distrutta dopo la rottura con A&M Records, il valore del vinile del singolo è risultato, nel 2011, il più alto al mondo: 8.000 sterline.[41]

Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols

zzelPYj

Il primo e unico album del gruppo, Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols venne registrato fra marzo e giugno 1977, negli Wessex Studios, Highbury, Londra.[42]
Prodotto da Chris Thomas, che aveva in precedenza lavorato con i Roxy Music, l'album vede ancora Matlock al basso, richiamato come turnista per compensare le scarse capacità di Sid.
Secondo Jones «Sid voleva venire e suonare nell'album, e abbiamo fatto quanto possibile per non farlo avvicinare allo studio. Fortunatamente durante la registrazione era malato».[11]
Anche se Sid andò nello studio in una sola occasione, la traccia del basso venne sovra-incisa in un secondo momento.

Never Mind the Bollocks venne pubblicato il 28 ottobre 1977 e il 17 novembre dello stesso anno le copie vendute solo nel Regno Unito arrivaronono a più di 200.000 diventando così l'album con il maggiore numero di vendite dell'anno e quindi disco d'oro.
Tuttavia pochi anni dopo le copie vendute, sempre nel solo Regno Unito, raggiunsero le 500.000.
Il successo del cd negli Stati Uniti era meno di quello che si aveva in Europa, nonostante ciò, nel 1987 negli USA le copie vendute erano più di 500.000 (Disco d'oro) e quattro anni dopo raggiunse 1.000.000 (Disco di Platino) sempre nei soli Stati Uniti.
Nel Regno Unito, invece, il milione di copie vendute lo si era raggiunto e superato già molti anni prima e nel 1990 l'album è diventato Disco d'Oro anche nei Paesi Bassi.
La rivista Rolling Stone, alla sua uscita nel 1977, criticò Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols positivamente, comparandone il sound a «due treni sotterranei che si scontrano sotto 40 piedi di fango e con le numerose vittime che urlano», ed elogiò il gruppo per le canzoni «cantate con una energia e una convinzione che sono positivi nella loro pazzia».[43] Alcuni critici, tuttavia, rimasero delusi dal fatto che l'album conteneva tutti e quattro i singoli precedentemente pubblicati, giudicandolo quindi come un greatest hits.[44]

In anni recenti l'album è stato spesso indicato come uno dei più influenti album rock degli ultimi 40 anni,[45][46][47] ed è stato descritto come «una delle migliori e più ispirate incisioni rock di tutti i tempi».[48]

Il titolo dell'album causò non poche difficoltà al gruppo, anche perché bollocks vuol dire letteralmente coglioni.
La Boots, la W.H. Smith e la Woolworth, tre distributori, si rifiutarono di vendere l'album; un parlamentare del partito conservatore lo condannò come «un sintomo del declino della società», e la Independent Television Companies Association si rifiutò di trasmettere la pubblicità del disco dalla propria TV.[49]
A Nottingham un negozio di dischi fu citato in giudizio per avere messo in vetrina la copertina del 33 giri, considerata «uno stampato indecente, contrario alla morale pubblica».
Dal torto, il negozio passò alla ragione quando il proprio difensore, l'avvocato John Mortimer, riuscì a dimostrare che la parola bollock era un termine, ormai desueto, usato per indicare un prete.
Nonostante la parola nel linguaggio giovanile identificasse i testicoli, in questo contesto è intesa con il significato "senza senso"; il titolo venne suggerito inconsapevolmente da Steve Jones quando, in un battibecco sui possibili titoli con gli altri componenti del gruppo, esclamò «Oh, never mind the bollocks of it all!»[11]

L'ultima performance dei Sex Pistols nel Regno Unito ebbe luogo all'Ivanhoe a Huddersfield, il giorno di Natale del 1977, dove il gruppo suonò di pomeriggio, e una parte dei loro compensi venne donato alle famiglie dei vigili del fuoco in sciopero da lungo tempo.
Il luogo del concerto non fu annunciato fino al suo inizio, una tattica usata dal gruppo per evitare che venisse cancellato come per le precedenti performance.

Il tour in America e la fine del gruppo

Nel gennaio del 1978 i Sex Pistols si imbarcarono in un tour negli Stati Uniti, le cui date stavano soprattutto nel Sud.
Pensato originalmente per essere svolto nel dicembre 1977, fu annullato a causa della riluttanza delle autorità USA a ospitare un gruppo come i Pistols.[50]
Comunque anticipato per volere dei fans e dei media, il tour venne anche qui tormentato da alcuni scontri,[50] dalla scarsa organizzazione e dal pubblico apertamente ostile.[51]
McLaren ammise che egli stesso aveva richiesto l'intromissione dei redneck per creare queste situazioni ostili.[32]
Durante le due settimane di tour, Sid, ormai gravemente dipendente dall'eroina,[52] inizia a vivere seguendo il suo nome (Vicious vuol dire cattivo, vizioso).

Secondo Rotten: «Infine iniziò a comportarsi come quel genere di persone che vive di shock e di orrori. Sid è stato facilmente preso per il naso.»[11] In una delle prime notti durante il tour Sid vagò fuori dell'Holyday Inn, a Memphis, l'hotel dove alloggiava, in cerca di droga.
Venne ritrovato in un ospedale di Memphis con le parole Gimme a fix («datemi una dose») auto incise nel torace con un rasoio.
Durante un concerto a San Antonio in Texas, Vicious insultò il pubblico in quanto qualcuno gli lanciò una lattina di birra sul volto ferendolo, dopodiché colpì uno spettatore alla testa col suo basso[52] definendo il gesto come legittima difesa in quanto la persona colpita era intenzionata a salire sul palco per aggredirlo, fatto poi confermato dallo spettatore a fine concerto.

A Baton Rouge in Louisiana, fece finta di ricevere del sesso orale sul palcoscenico, prima di affermare «è il genere di ragazza che mi piace».[53] Durante una crisi d'astinenza dall'eroina, Vicious apparì sul palcoscenico di Dallas, Texas, con le parole Gimme a fix ancora incise nel torace, ed ebbe un litigio con una donna salita sul palco che lo colpì in faccia con un pugno, ma nonostante questo, continuò ad esibirsi grondando sangue dalla bocca e dai tagli sul petto.[11]
Più tardi andò in ospedale a causa delle ferite provocate dalla lite e dal suo auto-lesionismo.
Fuori dal palco si dice che abbia picchiato una fotografa, attaccato una guardia di sicurezza, per venir poi immobilizzato dai suoi stessi body guard.[31]

Rotten, che nel frattempo si era influenzato,[54] iniziò ad isolarsi da Cook e da Jones, e a disgustare Sid.[7]
Nell'ultima data, a San Francisco, il 14 gennaio del 1978, Rotten chiuse il concerto con No Fun, una cover degli Stooges.
Schernendo il pubblico affermò «This is NO FUN, at all» («Questo non è divertimento, affatto»), mostrando chiaramente al gruppo e al pubblico il suo stato d'animo.[7][11] Dopo la performance Rotten chiese al pubblico:

(EN)« Ever get the feeling you've been cheated? »
(IT)« Avete mai avuto l'impressione di essere stati imbrogliati? »
(Johnny Rotten)

prima di gettare a terra il microfono e di uscire dal palco.[55]
Dopo affermò: «Ho odiato l'intero piano d'azione. Era tutta una farsa. Mi sono sentito truffato. Sid era completamente fuori di cervello - solo uno spreco di spazio. Malcolm non me ne avrebbe mai parlato. Si sarebbe girato e avrebbe detto a Paul e a Steve che era tutta colpa mia, perché io non avrei accettato niente di tutto ciò.»[7]

Il 17 febbraio del 1978 Rotten annunciò la sua uscita dai Sex Pistols.[12]

Vicious partì a New York, mentre McLaren, Cook e Jones andarono in vacanza a Rio de Janeiro, Brasile, abbandonando Rotten in America senza soldi e biglietti per l'aereo.
Lui dopo affermerà: «I Sex Pistols mi hanno abbandonato a Los Angeles senza biglietti, senza una stanza d'albergo, e con un messaggio della Warner Bros. che dice che se qualcuno dovesse chiamare dichiarando di essere Johnny Rotten, allora lui starebbe mentendo. Io chiudo i miei rapporti con Malcolm in questo modo, ma non col resto del gruppo. A loro vorrò sempre bene.»[56]
Dopodiché lui chiamò il capo della Virgin Records Richard Branson, che accettò di pagare a Rotten un volo per Londra passante per la Giamaica. In Giamaica Branson incontrò la band Devo, chiedendo loro di accettare Rotten come cantante.
I Devo declinarono subito l'offerta.
I Pistols continuarono, con Cook, Jones e Vicious. Per qualche periodo cercarono un nuovo frontman, ma alla fine per le registrazioni vennero usati dei turnisti.
Il gruppo non fece alcun live senza Rotten, anche se la maggior parte delle registrazioni senza di lui vennero in seguito pubblicate.

Nel frattempo Vicious fonda una nuova band, i The Vicious White Kids, composta da lui, l'ex bassista Glen Matlock, Steve New dei The Rich Kids e Rat Scabies dei The Damned.
Il gruppo fece solo un'apparizione il 15 agosto 1978 all'Electric Ballroom di Londra.
Alcuni loro live album tratti da quel concerto, verranno pubblicati diversi anni dopo.

I Sex Pistols si separano alla fine del 1979, con un album e un'intricatissima storia alle spalle.

Gli anni successivi - dallo scioglimento alla reunion (1980 - 2011)

Dopo lo scioglimento

Dopo aver lasciato i Pistols, Johnny Rotten ritornò al suo vero nome, John Lydon, e formò il gruppo post-punk dei Public Image Ltd. con Keith Levene, ex chitarrista dei Clash, e l'amico d'infanzia Jah Wobble.[57]
Il gruppo scalò le classifiche inglesi con il singolo di debutto, Public Image, pubblicato nel 1978, e nel 1979 registrarono il loro primo album, Metal Box.[58]

Nel 1978 Lydon inizia un procedimento legale contro McLaren e la sua compagnia d'amministrazione, la Glitterbest.
Fra i reclami fatti c'erano il mancato pagamento dei diritti d'autore, l'uso del nome 'Johnny Rotten', obblighi contrattuali ingiusti,[59] e la richiesta dei danni per tutte le attività criminali che hanno avuto luogo per causa sua.[60]

Vicious partì per New York e, con la fidanzata Nancy Spungen come manager, iniziò una breve carriera come solista.
Registrò un album live nel 1979, chiamato Sid Sings, includendo nella formazione anche gli Idols, Arthur Kane e Jerry Nolan, entrambi componenti dei New York Dolls.

vp4aVGZ

Il 12 ottobre 1978 Nancy Spungen venne trovata morta nella sua stanza nel Chelsea Hotel (New York) da cui stava per ripartire con Sid, con delle ferite di coltello nello stomaco e vestita solo della biancheria intima.[61]
La polizia raccolse degli oggetti personali dalla scena del delitto, e dopo aver confessato,[62]
Vicious venne arrestato per omicidio.
In un'intervista del tempo McLaren disse: «Non posso credere che fosse coinvolto fino a questo punto. Anzi, sapevo che lui e Nancy stavano per sposarsi a New York. Era molto vicino a lei e vivevano una storia molto passionale.»[61]

Poco prima del processo gli fecero un'intervista dove gli chiesero dove volesse essere in quel momento, e lui rispose che avrebbe voluto essere sotto terra.

Il 2 febbraio 1979 Sid Vicious morì suicida a 21 anni per un'overdose di eroina avvenuta dopo una festa per celebrare il suo rilascio dal carcere.[63] Secondo Lydon: «Povero Sid. L'unica cosa che poté fare per vivere come voleva che si credesse che viveva era morire. Questo fu tragico ma più per Sid che per chiunque altro. Ha veramente comprato la sua immagine pubblica.»[64]

Un'immaginaria storia del rapporto fra Vicious e la Spungen venne raccontato nel film del 1986 Sid & Nancy, diretto da Alex Cox.
(Per leggere la recensione del film andate QUI)

Lydon criticò pubblicamente il film,[31] mettendo in discussione le rappresentazioni di entrambi i protagonisti riguardo alla speculazione che i due avessero fatto un patto suicida.[11]

Per maggiori info sull'omicidio di Nancy vi rimando QUI

McLaren per qualche tempo desiderò fare un film riguardo ai Sex Pistols. Nel 1977 assunse Russ Meyer per dirigere uno script, Who Killed Bambi?, scritto con Roger Ebert.
La produzione comunque finì dopo solo un giorno e mezzo dalla entrata nelle sale, quando i membri del gruppo entrarono in protesta per non essere stati pagati.[65]

Un secondo tentativo venne fatto verso metà del 1978, quando Cook e Jones iniziarono le riprese per il progetto The Great Rock 'n' Roll Swindle, diretto da Julien Temple.
Il film era la romanzata storia dei Sex Pistols; lui controllò e manipolò la pellicola in base alle sue intenzioni.[66]
La colonna sonora presenta sia Jones, sia, seppur occasionalmente, Cook o Vicious come cantanti, e due canzoni furono registrate anche con il noto criminale inglese Ronnie Biggs alla voce.[67]

Cook e Jones continuarono a suonare attraverso apparizioni come guest[68] e come turnisti, ma i due avevano intenzione di continuare a suonare in nuovi gruppi.
Diversi nomi erano candidati a partecipare, come ad esempio Bob Geldof, ma a venire reclutati furono il cantante Jimmy Pursey e il bassista Dave Treganna, provenienti dagli Sham 69.
Nacque così il progetto Sham Pistols, ovvero la fusione tra i nomi Sham 69 e Sex Pistols, poiché il gruppo comprendeva due componenti per ogni rispettiva band.
Tutto iniziò all'ultimo concerto dei Sham 69 al Glasgow Apollo Theatre il 29 giugno del 1979, dove Jones e Cook parteciparono a parte del concerto suonando Pretty Vacant, White Riot, If the Kids are United e What Have We Got. Questo fu l'inizio del nuovo gruppo.
I Sham Pistols scrissero anche due brani in studio: Some Play Dirty e Natural Born Killer (che fu poi ripresa dai The Professionals come Kick Down the Doors).
Non vennero mai fatte registrazioni in studio, ma vennero pubblicati tre album live registrati lo stesso 29 giugno 1979, fra cui Sham Pistols Live, pubblicato nel 2002.

Nel 1979 Jones e Cook abbandonarono il progetto e formarono nello stesso anno una band con i membri dei Thin Lizzy, Phil Lynott, Scott Gorham, e Brian Downey.
Il progetto venne inizialmente chiamato The Greedy Bastard. Il supergruppo realizzò un singolo natalizio intitolato "A Merry Jingle", cambiando nome in The Greedies, prima di sciogliersi prematuramente lo stesso anno[69][70].

Curiosamente nel 1990 la heavy metal band danese Pretty Maids reinterpretò il singolo dei The Greedies, che inserì nell'EP In Santa's Claws[71].
Subito dopo il fallimento dei The Greedies, Jones e Cooke formarono i The Professionals. Per il nuovo gruppo vennero reclutati Ray McVeigh alla seconda chitarra e Andy Allen, un amico di Jones, al basso.
Quest'ultimo venne poco dopo sostituito da Paul Myers.
Firmarono per la Virgin Records nel 1980.
Nel 1982, terminato il secondo tour negli Stati Uniti il gruppo si sciolse. A contribuire allo scioglimento fu in parte un incidente stradale nel quale vennero coinvolti tutti i membri del gruppo tranne Jones.
Egli quindi rimase negli Stati Uniti mentre il resto del gruppo tornò in Inghilterra.

Anni recenti

Cook sta attualmente suonando nel gruppo Man-Raze.
Matlock si è unito a molti gruppi, inclusi i The Rich Kids nel 1978.
Matlock pubblicò in seguito degli album da solista e con un gruppo chiamato The Philistines fino al 2000.
McLaren è diventato il manager di altri gruppi, e nel 1980 pubblicò delle registrazioni da solista.[72]

Nel periodo successivo allo scioglimento del gruppo e fino al 1985, il tecnico del suono del gruppo, Dave Goodman, fece uscire degli album spacciandoli per pezzi dei Sex Pistols inediti (come Land of Hope and Glory) e alcune registrazioni live rimaneggiate (come la prima versione del Live in Chelmsford Prison).
Questa produzione viene generalmente attribuita al gruppo fantasma Ex Pistols, poiché non si tratta di materiale del gruppo originale.

Dopo qualche caso legale, nel gennaio del 1986 i quattro membri dei Sex Pistols, Jones, Matlock, Cook e Lydon e gli eredi di Vicious ricevettero il controllo dell'eredità della band, inclusi i diritti di pubblicazione, delle registrazioni, della pellicola e i diritti esclusivi del nome Sex Pistols.[73] Questo riconoscimento dei diritti ha permesso la produzione del documentario del 2000 The Filth and the Fury diretto da Julien Temple, formulato con il tentativo di raccontare la storia dal punto di vista dei Sex Pistols, in contrasto quindi con The Great Rock 'n' Roll Swindle, raccontato dalla prospettiva di McLaren.[74]

I restanti componenti del gruppo si riformano nel 1996 per il Filthy Lucre World Tour (tour a scopo di lucro) durato sei mesi, che ha incluso date in Europa, Nord e Sud America, Australia e Giappone,[5] così come al Phoenix Festival e al Crystal Palace National Sports Centre in Inghilterra (Pistols at the Palace).
Da questo tour venne poi tratto un live album intitolato Filthy Lucre Live (1996).

Nel 2003 tornarono in Nord America per tre settimane in quanto parte del loro Piss Off Tour.

Il 24 febbraio del 2006 i Sex Pistols vengono ufficialmente introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, un onore che però i membri del gruppo declinano, definendo la Hall of Fame come Hall of Shame (gioco di parole da fame cioè "fama" a shame, "vergogna").[75]


KIQF4rH
La lettera scritta alla Rock and Roll Hall of Fame

Per rafforzare il loro rifiuto, i Pistols inviarono al museo una lettera ricca di insulti, e offendendolo con la frase «Hall of Fame, "kiss this!"».[76]
Secondo Jones: «Se volessi essere messo in un museo non sarebbe certo il Hall of Fame; perché non lo vogliono i fans, ma le persone che ti portano a farlo o che sono già dentro di esso.»[77]

Il 9 marzo 2006 il gruppo vende i diritti alla Universal Music Group. L'acquisto è stato poi giudicato come una svendita.[78]

Nel 2007 in occasione della ristampa in "special anniversary edition" dell'album Never Mind the Bollocks, il gruppo si riunì per una serie di date che si tennero a Los Angeles, Londra e Manchester.

Reunion

Nel 2007 in occasione della ristampa in "special anniversary edition" dell'album Never Mind the Bollocks, il gruppo si riunisce per una serie di date che si terranno a Los Angeles, Londra e Manchester.[79]
Il gruppo ha anche registrato una nuova versione del pezzo Anarchy in the UK destinato a far parte della colonna sonora del videogioco Guitar Hero III: Legends of Rock.[80]
Fecero lo stesso con Pretty Vacant per il gioco Skate.[80]

Il 20 giugno del 2008 si sono esibiti all'Heineken Jammin' Festival sul palco del parco di San Giuliano a Mestre (Venezia) di fronte a più di 25.000 persone.
L'11 luglio 2008, in occasione del Traffic - Torino Free Festival, hanno suonato di fronte a 70.000 spettatori.

HXGBBCpq2PUPhd
Concerto a Torino nel 2008.

Sono stati inoltre presenti allo Sziget Festival, che si è svolto tra l'11 e il 18 agosto 2008 e all'Exit Festival a Novi Sad.
Oltre alla partecipazione a questi Festival, criticati da Johnny Rotten per il poco entusiasmo del pubblico che c'era invece negli anni settanta, hanno eseguito un lungo tour da giugno a settembre 2008 dove hanno suonato in Grecia, Russia, Austria, Paesi Bassi, Ungheria, Belgio, Giappone e molte altre.
Nello stesso anno il leader del gruppo ha manifestato varie critiche a gruppi come Coldplay, affermando di essere una band senza umorismo, Ramones e Green Day dicendogli di non essere veri punk come invece i Sex Pistols.

Johnny Rotten ha inoltre definito il suo gruppo come il migliore di tutto il Regno Unito e si è autodefinito unico uomo in grado di salvare la Regina Elisabetta.
Denunciato dalla sua assistente per averla insultata e colpita con un pugno sul volto, Rotten ha attualmente annunciato che vorrebbe tornare in studio per fare un nuovo album con il gruppo.
La notizia era stata accolta con così tanto stupore che sui giornali britannici si leggeva che il nuovo album era già pronto per la pubblicazione, fatto poi smentito dal bassista della band Glen Matlock che aveva annunciato che il gruppo si sarebbe riunito per un altro tour in giro per il mondo nel 2009 e che avrebbero deciso insieme se tornare in studio di registrazione, anche ciò fu smentito da Steve Jones, infatti nel 2009 non ci fu alcuna reùnion e il gruppo non entrò mai in studio di registrazione, in più, nel 2010, muore a 64 anni, l'ex discusso manager dei Sex Pistols Malcolm McLaren dopo una dura lotta contro il cancro.

Influenze e importanza culturale

Dopo l'apparizione del gruppo nello show di Bill Grundy, la loro storia apparì nelle pagine di ogni giornale nazionale del giorno dopo.

I media successivamente dichiararono che «I Sex Pistols hanno venduto più giornali in Fleet Street che nel giorno dell'armistizio.»[81]
Rolling Stone ha reso famoso il gruppo a metà 1979, perché «ravvivò uno dei pochi momenti critici fra cultura pop e punk»[5]

Anche se non erano la prima punk band, Never Mind the Bollocks è un successo singolare all'interno del movimento punk, e un importante evento nella storia della musica popolare in generale.
Il disco è regolarmente citato nella lista dei migliori di sempre: nel 2006 ha raggiunto la posizione 27 nel Q Magazine.[82] mentre su Rolling Stone si trova al secondo posto nella sua classifica dei migliori album degli ultimi 20 anni del 1987.[83]
Nel 2004 sempre Rolling Stone mette i Sex Pistols[84] alla posizione 58 nella lista dei 100 migliori artisti di tutti i tempi.[85][86]

Anche le loro performance live sono state influenti.
Uno show di rilevanza significante ebbe luogo all'inizio della loro carriera il 4 giugno 1976, quando suonarono a un pubblico di appena 42 persone al Lesser Free Trade Hall a Manchester, Inghilterra.
Stava per diventare uno dei più importanti e mitizzati eventi nella storia del rock.[87]
Fra il pubblico c'erano molte persone che in seguito avrebbero formato band popolari o altrimenti famose figure del movimento punk, inclusi i Buzzcocks (gli organizzatori del concerto), Ian Curtis e Peter Hook dei Joy Division, Morrissey dei The Smiths, Mick Hucknall dei Simply Red, Anthony H. Wilson fondatore della Factory Records, Adam Ant e Bernard Sumner.[88][89]

I Sex Pistols sono anche ricordati per aver comunicato in modo diretto con il pubblico.
È stato oggetto di dibattito il dubbio se l'anti-istituzione dei Pistols fosse spontaneo o se fosse stato coltivato.
Un critico notò che «al tempo la depressione sociale in Inghilterra» era abbastanza per creare una band come i Sex Pistols, e che «l'intelligenza feroce e carismatica» che Lydon aveva sul palco erano catalizzatori importanti, ma ultimamente i crediti di questo comportamento vennero attribuiti a McLaren e alle manipolazioni che eseguiva nel comportamento della band.[90]

Fra i gruppi influenzati dai Sex Pistols si possono citare Siouxsie & the Banshees,[91] Nirvana,[92][93] Oasis,[45] Guns N' Roses[94] e Green Day.[95]

Nel 1997 dei paleontologi chiamarono una serie di specie di fossili trilobiti in onore dei membri del gruppo: Arcticalymene rotteni, A. viciousi, A. jonesi, A. cooki e A. matlocki.[96][97]

Discografia ufficiale

Album

29 ottobre 1977 Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols Virgin Records numero 1 Studio 1977 Spunk
26 febbraio 1979 The Great Rock 'n' Roll Swindle Virgin Records numero 7
Colonna sonora
27 luglio 1979 Some Product - Carri on Sex Pistols Virgin Records numero 6

Raccolta
16 febbraio 1980 Flogging a Dead Horse Virgin Records numero 23 Raccolta
17 ottobre 1992 Kiss This Virgin Records numero 10 Raccolta
24 giugno 1996 Never Mind the Bollocks/Spunk (aka This Is Crap) Virgin Records - Ristampa/raccolta (2 CD)
29 luglio 1996 Filthy Lucre Live Virgin Records numero 26 Live
8 maggio 2000 The Filth and the Fury Virgin Records numero 29 Colonna sonora (2 CD)
6 giugno 2002 Jubilee Virgin Records - Raccolta di singoli
6 giugno 2002 Sex Pistols Box Set Virgin Records numero 160 Box set (3 CD)
29 ottobre 2007 Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols Virgin Records - Studio, ristampa con allegato 7" Submission
2008 Agents of Anarchy Virgin Records - Raccolta

Singoli

26 novembre 1976 Anarchy in the UK/I Wanna Be Me EMI numero 38
27 maggio 1977 God Save the Queen/Did You No Wrong Virgin Records numero 1
2 luglio 1977 Pretty Vacant/No Fun Virgin Records numero 6
15 ottobre 1977 Holidays in the Sun/Satellite Virgin Records numero 8
30 giugno 1978 No One Is Innocent Virgin Records numero 6
23 febbraio 1979 Friggin' in the Riggin' Virgin Records #3
23 febbraio 1979 Somethin' Else Virgin Records #3
30 marzo 1979 Silly Thing Virgin Records #6
22 giugno 1979 C'mon Everybody Virgin Records #3
5 ottobre 1979 The Great Rock 'n' Roll Swindle Virgin Records #21
15 giugno 1996 Pretty Vacant (live) Virgin Records #18
27 maggio 2002 God Save the Queen (2002 remix) Virgin Records #15

Videografia

Documentari
1979 - The Great Rock 'n' Roll Swindle
2000 - The Filth and the Fury
2004 - Blood on the Turntable: The Sex Pistols
2005 - Music Box Biographical Collection
2007 - Chaos! Ex Pistols Secret History: The Dave Goodman Story

Live
1991 - Buried Alive
1991 - Decade
1995 - Bullocks to Every
1996 - Classic Chaotic
1996 - Kill the Hippies
2001 - Live at Winterland
2001 - Live at the Longhorn
2002 - Never Mind the Bollocks Here's the Sex Pistols
2003 - Punk Rockers
2006 - Punk Icons


Note

Bibliografia
Jorge Lima Barreto, Rock & Droga. Misteri e segreti stupefacenti: una "Bibbia" rock-psichedelica, Milano, Gammalibri, 1984

1.^ (EN) Sex Pistols, su AllMusic, All Media Network.
2.^ a b Artist Profiles, Artist Profiles: Sex Pistols, su BBC.co.uk.
3.^ The Birth of Punk, su Independent News and Media Limited (UK).
4.^ Robb, John, The Birth of Punk, su The Independent (UK), 2005.
5.^ a b c d The Sex Pistols, su Rolling Stone Encyclopedia of Rock & Roll, 2001.
6.^ 2006 inductees, su The Rock and Roll Hall of Fame.
7.^ a b c d e f g h Robb, John, Punk Rock: An Oral History, Elbury Press, 2006. ISBN 0-09-190511-7
8.^ a b Artists A-Z, su BBC Radio 1, 2001.
9.^ a b O'Shea, Mick, The Early Days of the Sex Pistols: Only Anarchists Are Pretty, Helter Skelter Publishing (2004), p. 29. ISBN 1-900924-93-5.
10.^ a b Frame, Pete, The Complete Rock Family Trees, Omnibus Press (1993), p. 29. ISBN 0-7119-3449-5.
11.^ a b c d e f g h i j k l Lydon, John. No Irish, No Blacks, No Dogs, Keith & Kent Zimmerman, St. Martin's Press, maggio 1994. ISBN 0-312-11883-X
12.^ a b c d e Savage, Jon, England's Dreaming: The Sex Pistols and Punk Rock, Faber and Faber, 1991. ISBN 0-312-28822-0
13.^ The Bromley Contingent, su punk77.co.uk.
14.^ Bell-Price, Shannon, Vivienne Westwood and the Postmodern Legacy of Punk Style, su The Metropolitan Museum of Art, 2006.
15.^ a b Matlock, Glen and Silverton, Peter, I Was a Teenage Sex Pistol, Omnibus Press, 1990
16.^ Sex Pistols Diary: 1976, su rockmine.com.
17.^ Don't Care, Peter, Club Lafayette, Wolverhampton, UK 21/12/77, su Punk77.co.uk, 1977.
18.^ Coon, Caroline, Parade of the Punks, Melody Maker, 2 ottobre 1976
19.^ a b c Young, Charles M, Rock Is Sick and Living in London, su Rolling Stone, 1977.
20.^ www.televisionpersonalities.co.uk/pistols.htm L'intervista con Bill Grundy
21.^ Tritelli, David, The Filth and the Fury, su PopMatters, 2000.
22.^ Barkham, Patrick, "Ex-Sex Pistol wants no future for swearing", su The Guardian (UK), 2005.
23.^ Manchester Celebrities: Bill Grundy, su Manchester 2002, 2002.
24.^ The Sex Pistols ARE punk, su The Filth and the Fury Official Website, 2002. .
25.^ a b Artist Profiles, On This Day: 1977 - EMI fires Sex Pistols, su BBC.co.uk.
26.^ a b Sex Pistols Diary: 1977, su rockmine.com.
27.^ Album Review, Anarchy in the U.K., su Rolling Stone, 2004.
28.^ McKenna, Kristine, Q&A with Steve Jones, su Rhino Magazine, 2005.
29.^ Coon, Caroline, 1988: The New Wave Punk Rock Explosion, Omnibus Press, 1977. ISBN 0-7119-0051-5
30.^ Butt, Malcolm, Sid Vicious - Rock'n'roll Star, Plexus Publishing Ltd, 2003. ISBN 0-85965-340-4
31.^ a b c d e f Robinson, Charlotte, So Tough: The Boy Behind the Sid Vicious Myth, su PopMatters, 2006.
32.^ a b Crabtree, Steve Blood on the Turntable: The Sex Pistols, documentario BBC (2004).
33.^ Savage, Jon, England's Dreaming: The Sex Pistols and Punk Rock, Faber and Faber, 1991
34.^ Sid Vicious, su nndb.com.
35.^ Sid Vicious - Official Sidspace (Gruppi MySpace)
36.^ a b Petridis, Alexis, Leaders of the Banned, su Guardian Unlimited (UK), 2002.
37.^ Number 1s Index, Quirks of the Number One Position, su everyHit.com.
38.^ Sex Pistols may play jubilee gig, su BBC.co.uk, 2001.
39.^ Street-Porter, Janet, Jubilee!, su The Independent (UK), 2002.
40.^ Morley, Paul, A Northern Soul, su Observer Music Monthly, 2006.
41.^ Money spinners: With rare vinyl records selling for up to £8,000, do you have a fortune sitting in your attic?, in Daily Mail, 22 aprile 2011.
42.^ Wessex Studios: Highbury, su derelictlondon.com.
43.^ Nelson, Paul, 1977, When the father-house burns..., Rolling Stone, issue 259
44.^ When the father-house burns..., su pitchforkmedia.com, 2004.
45.^ a b Huey, Steve, Never Mind Nirvana....Here's The Sex Pistols, su BBC.co.uk, 2005.
46.^ 2006 Q Magazine — 100 Greatest Albums Ever, su 10 Years of Rocklist.net, 2006.
47.^ Johnson, Martin, Never Mind the Bollocks Here's the Sex Pistols, su Barnes and Noble.
48.^ Huey, Steve, Never Mind The Bollocks, Here's The Sex Pistols, su Music.yahoo.com, 2005.
49.^ Collins, Andrew, 1998, Never Mind the Bollocks, Q Magazine
50.^ a b Sex Pistols Biography, su The Filth and the Fury Official Website, 2006.
51.^ White, David, Sex Pistols, su About.com: Classic Rock.
52.^ a b Huey, Steve, Sid Vicious: Biography, su VHI.com, 2005.
53.^ Klein, Howie, Sex Pistols: Tour Notes, New York Rocker, febbraio 1978
54.^ Sex Pistols Biography pt3, su The Filth and the Fury Official Website, 2006.
55.^ Cooper, Mark, The Sex Pistols: Winterland, San Francisco, Record Mirror, 28 gennaio 1978
56.^ Das, Lina, Jolly Rotten, su Daily Mail, Weekend Magazine, 2006.
57.^ Ruhlmann, William, Public Image Ltd., su allmusic.com, 2005.
58.^ Reynolds, Simon, Rip it up and Start Again: Post Punk 1978-1984, Faber and Faber, 2006. ISBN 0-571-21570-X
59.^ Roekens, Karsten, PiL chronology, su Fodderstompf.com, 2000-2006.
60.^ Album Review, Plastic Box, su The Times, UK, 1999.
61.^ a b Sex Pistol Vicious on murder charge, su BBC.co.uk, 1978.
62.^ The Smoking Gun: Sid Vicious' Biggest Hit
63.^ Silverton, Peter, Sid Vicious's mum, The Observer (UK), 1996
64.^ Gilmore, Mikal, John Lydon improves his Public Image, su Rolling Stone, 1980.
65.^ Lilith eZine, Meyer: The Father of Softcore Erotica, su Lilith Gallery of Toronto, 2005.
66.^ Gross, Jason, Rock Doc Pick: The Great Rock 'N' Roll Swindle, Film Comment, Volume: 41. Issue: 3., maggio-giugno 2005
67.^ Sex Pistols 'Swindle' Again, su Billboard magazine, 2005.
68.^ STEVE JONES: Boys will be boys, su cookandjones.co.uk.
69.^ outpost100.com - Steve Jones bio
70.^ music.aol.com - Steve Jones bio
71.^ rockdetector.com - Pretty Maids bio
72.^ All Media Guide, Malcolm McLaren, su VHI.com, 2005.
73.^ Verrico, Lisa, Interview with John Lydon, The Times (UK), marzo 1999
74.^ Swietek, Frank, The Filth and the Fury, su oneguysopinion.com, 2000.
75.^ Sex Pistols snub US Hall of Fame, su BBC.co.uk, 2006.
76.^ Sex Pistol to Rock Hall: Kiss this!, su CNN.com, 2006.
77.^ Brand, Madeleine, Sex Pistols' Steve Jones, Just Saying No, su .npr.org, 2006.
78.^ Sex Pistols sell out, su theage.com.au, 2006.
79.^ nme.com.
80.^ a b (EN) Sex Pistols reunite to record Guitar Hero 3 track, engadget.com, 25 settembre 2007.
81.^ The Great Punk Swindle on Google Groups
82.^ 2006 Q Magazine — 100 Greatest Albums Ever, su ALLOFMP3, 2006. URL consultato il 7 ottobre 2006.
83.^ Rolling Stone Top 100 Albums of the Last 20 Years, Rolling Stone, novembre 1987
84.^ The Sex Pistols, su Billie Joe Armstrong. Rolling Stone Issue 946, Rolling Stone.
85.^ The Immortals: The First Fifty, su Rolling Stone Issue 946, Rolling Stone.
86.^ Classifica dal RS
87.^ Sex Pistols gig: the truth, su BBC.co.uk, 2006.
88.^ Waxworks, There Is a Light That Never Goes Out, su IMDb, 2006.
89.^ Savage, John, Joy Division: Someone Take These Dreams Away, Mojo, luglio 1994
90.^ Wyman, Bill. The Revenge of the Sex Pistols, Salon, aprile 2000
91.^ Ankeny, Jason, Siouxsie & The Banshees, su Verve Forecast, 2005.
92.^ Kurt Donald Cobain, su The Biography Channel.
93.^ Humphrey, Clark, The Real Seattle Music Story, su MISCMEDIA.COM, 2001.
94.^ IMDb Bio, Biography for Duff McKagan, su IMDb.com, 2003.
95.^ Billie Joe Armstrong, The Sex Pistols, su Rolling Stone, 2005.
96.^ Mark Isaak, Curiosities of Biological Nomenclature: Etymologies (sito web personale).
97.^ Ben Goldacre, 'Bad Science' column: Alternative medicine on the NHS?, The Guardian, 12 febbraio 2004.
98.^ a b Chartstats.com




Edited by Valene - 5/3/2021, 15:49
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 5/3/2021, 15:52
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,230
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


Danny Boyle sta realizzando una serie tv sui Sex Pistols

SE NE PARLAVA DA TEMPO, MA COME PER SVARIATI FILM E DOCUMENTARI ANNUNCIATI EMAI USCITI C'ERA UN PO' DI SCETTICISMO, ED INVECE A QUANTO PARE QUESTA MINI SERIE SI FARA!!

Anzi sono già stati scelti il cast ed inizieranno le riprese a marzo.

Il famoso regista di film come Trainspotting, 28 Giorni Dopo, The Beach nonché premio Oscar per The Millionaire sta lavorando a una serie sulla band britannica che ha scritto la storia del punk. L’inizio delle riprese è fissato per il 7 marzo.
Si tratterà di una miniserie in sei episodi con cui il celebre regista britannico racconterà la storia del gruppo che ha reso l’album Never Mind the Bollocks Here’s the Sex Pistols una pietra miliare della musica inglese e non solo.
Si baserà sul memoir scritto nel 2018 dal chitarrista Steve Jones, Lonely Boy: Tales from a Sex Pistol.
Si intitolerà Pistol.
Andrà in onda su FX, sarà prodotta da FX Productions .

Nel cast troviamo Toby Wallace nei panni di Steve Jones; Anson Boon in quelli di John “Johnny Rotten” Lydon; Louis Partridge in veste di Sid Vicious; Jacob Slater in quella di Paul Cook; Fabien Frankel come Glen Matlock; Dylan Llewellyn aka Wally Nightingale; Sydney Chandler alias Chrissie Hynde; Emma Appleton nei panni della fidanzata di Sid Vicious, ossia Nancy Spungen, e infine Maisie Williams calata nella parte dell’icona punk Jordan.

zRk1G4H

Non ci resta che attendere maggiori info^^ Io sono curiosa di vedere cosa ne salterà fuori.




Prima foto ufficiale dalla serie in produzione!!

CpOjzDK
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 12/5/2021, 15:50
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,230
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


Maggiori info sullo sviluppo della serie tv le trovate QUIIIII
 
Web Contacts  Top
view post Posted on 7/5/2022, 13:24
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,230
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


I Sex Pistols ripropongono "God Save the Queen" in riconoscimento del giubileo di platino della regina Elisabetta II

c4Ln5uX

Venerdì 27 maggio tornerà sugli scaffali dei negozi di dischi e centri commerciali il singolo "God save the Queen".

In riconoscimento del Giubileo di platino della Regina Elisabetta II, i Sex Pistols - o, almeno, i loro account sui social media - hanno annunciato la ristampa del secondo singolo della band, "God Save the Queen".
La riedizione conterrà due riproduzioni in edizione limitata del vinile originale della canzone.
Il singolo era stato pubblicato nel maggio 1977 in occasione del Giubileo d'argento della Regina Elisabetta II ed è stato incluso nell'unico album in studio dei Sex Pistols, "Never Mind the Bullocks, Here's the Sex Pistols".

Prende il nome dall'inno nazionale britannico, il brano è in gran parte visto come il modo in cui la band condivide le proprie opinioni negative sulla monarchia britannica, poiché affermano che la regina "non è un essere umano" e paragonano il Regno Unito a "un regime fascista".
In un'intervista, il cantante John Lydon ha condiviso il significato dietro il singolo.

"Non scrivi 'God Save the Queen' perché odi la razza inglese", ha detto. “Scrivi una canzone del genere perché la ami; e sei stufo che venga maltrattata.

"God Save the Queen" ricevette un ampio contraccolpo al momento del suo rilascio.
Un certo numero di rivenditori rifiutò di immagazzinare il vinile, mentre le stazioni radio commerciali lo bandirono.
Sebbene abbia raggiunto il numero 2 nella classifica ufficiale dei singoli del Regno Unito, molti decisero di cancellare il titolo del singolo.
La band ha anche affrontato il pericolo del pubblico dopo il suo rilascio ed è stata persino arrestata dopo un'esibizione lungo il fiume Tamigi.

La riedizione ricreerà il vinile originale stampato da A&M e Virgin.
Quasi tutte le copie originali del singolo di A&M furono distrutte dopo che l'etichetta lasciò cadere il contratto con i Sex Pistols a causa del loro cattivo comportamento.

La nuova stampa A&M sarà limitata a 1.977 copie, con una prima versione di "No Feelings" come lato b.
Conterrà la copertina generica dell'azienda e il vinile argento/platino.
La riedizione della Virgin è limitata a 4.000 copie e conterrà un artwork di Jamie Reid.
Il suo lato B conterrà “Did You No Wrong.”.


 
Web Contacts  Top
3 replies since 12/1/2021, 16:15   177 views
  Share