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Jack lo squartatore

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view post Posted on 19/10/2005, 13:22
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JACK LO SQUARTATORE

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Jack lo squartatore raffigurato in azione sulla Police Gazette del 1888, con un aspetto immaginario basato su alcune ricostruzioni e descrizioni dei tratti fisionomici dell'assassino

Vittime accertate 5
Vittime sospettate 15
Periodo omicidi 31 agosto-9 novembre 1888
Luoghi colpiti Londra, Regno Unito
Metodi uccisione Sgozzamento, asportazione organi, squartamento, tagli multipli
Arresto Mai arrestato



MCcC2FFAttenzione!! Questa discussione contiene foto e descrizioni che potrebbero urtare la vostra sensibilità!!


Jack lo Squartatore è considerato uno dei serial killer più famosi e misteriosi della storia, precursore degli assassini seriali.
Il suo territorio di caccia era il quartiere povero, malfamato e orrido di Whitechapel, a Londra.
A lui hanno dedicato libri, saggi, documentari, film e musical etc.
Uno dei misteri irrisolti più orribili della storia dell'umanità...

CREDITS: Google, wikipedia
Traduzioni ed approfondimenti by Valene


Jack lo squartatore (Jack the ripper in inglese) è l'appellativo dato a uno sconosciuto assassino seriale che nell'autunno del 1888 agì nel degradato quartiere di Whitechapel e nei distretti adiacenti di Londra.
Il nome è tratto da una lettera pubblicata al tempo delle uccisioni e indirizzata alla Central News Agency da un anonimo che si dichiarava l'assassino.

Storia

A Jack lo squartatore sono state attribuite ufficialmente cinque vittime, mentre il numero di omicidi ricondotti dagli studiosi alla sua attività criminale varia tra quattro e sedici.[1][2]
Il suo modus operandi ("modo di operare") prevedeva vittime scelte esclusivamente tra prostitute, che assassinava tramite sgozzamento, per poi infierire sui loro corpi mutilandoli.

Le cinque vittime accertate

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Fotografia mortuaria di Mary Ann 'Polly' Nichols.

Mary Ann Nichols: donna di 43 anni, fu la prima vittima accertata e venne ritrovata il 31 agosto 1888 alle 3:45 del mattino in Buck's Row, di fronte a uno dei tanti mattatoi del quartiere.
La vittima presentava la gola tagliata fin quasi alla decapitazione (il taglio intaccava le vertebre del collo) e tagli sul ventre, dai quali fuoriusciva l'intestino.
Gli organi genitali presentavano gravissime ferite da taglio, probabilmente inferte di punta.
In seguito all'autopsia si ipotizzò che l'assassino fosse mancino, ma ciò in seguito venne smentito.[3]


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Fotografia mortuaria di Annie Chapman

Annie Chapman: donna di 46 anni, è la seconda vittima ufficiale.
Il suo corpo fu ritrovato l'8 settembre 1888 da un fattorino nel cortile al numero 29 di Hanbury Street a Whitechapel.
Giaceva stesa tra la porta e la palizzata in uno spazio di circa ottanta centimetri.
La gola era squarciata e la testa era quasi del tutto recisa dal busto.
Il ventre era aperto: gli intestini erano appoggiati sulla spalla destra, mentre la vagina, l'utero e due terzi della vescica erano stati asportati.
Ai piedi della vittima furono rinvenute alcune monete e un pezzo di una lettera insanguinata datata 20 agosto.
Un inquilino della casa a fianco, oltre la palizzata, affermò di aver sentito un grido di donna, «No!», ma che non aveva avuto il coraggio di sporgere la testa e guardare.
Il giorno dopo una bambina riferì alla polizia di aver visto una striscia di sangue in un cortile poco distante dal luogo del delitto: gli investigatori conclusero che probabilmente era la traccia lasciata dall'assassino, che era solito portare con sé un macabro trofeo asportato alla vittima, ma l'indizio non fu approfondito neanche successivamente.
Per questo omicidio fu arrestato John Pizer, un ebreo proprietario di una bottega per la lavorazione del cuoio nel quartiere, a causa di un grembiule di cuoio trovato nei pressi del luogo del delitto. Pizer, soprannominato fino alla sua identificazione come Leather Apron ("grembiule di cuoio"), fu scagionato il giorno dopo, quando si scoprì che il grembiule apparteneva a un inquilino del palazzo in cui era stato consumato l'omicidio, che era stato lavato e appeso ad asciugare.
Pizer fu trattenuto in cella ancora per un altro giorno a causa della folla inferocita che voleva linciarlo.
L'assassino rimaneva ignoto e la polizia non aveva alcun sospettato: supponeva che fosse un pazzo fanatico o un maniaco sessuale con alcune conoscenze di anatomia.
Gli unici indizi che sembravano accomunare le deposizioni dei testimoni erano una valigetta nera e un cappello alla Sherlock Holmes.[5]

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Fotografia mortuaria di Elizabeth Stride

Elizabeth Stride: fu trovata da un cocchiere il 30 settembre intorno all'una di notte lungo la Berner Street (oggi Henriques Street), presso il cortile di un circolo di ebrei e tedeschi, dove oggi sorge la Harry Gosling Primary School. Presentava solo un profondo taglio alla gola, dal quale fuorisciva ancora del sangue, come dichiarò il cocchiere.
La polizia ne concluse che l'arrivo del cocchiere avesse disturbato lo squartatore, che non ebbe modo di infierire sulla donna secondo il suo rituale.[6]


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Fotografia mortuaria di Catherine Eddowes dopo l'autopsia

Catherine Eddowes: il suo corpo fu ritrovato lo stesso 30 settembre in Mitre Square in un lago di sangue in posizione supina, come tutte le altre vittime. La donna era stata sottoposta a un vero e proprio martirio dall'assassino, che non essendo riuscito a infierire sulla Stride avrebbe operato un "cambio di programma", cercando una vittima alternativa su cui accanirsi.
La faccia era sfregiata: naso e lobo dell'orecchio sinistro erano stati tagliati, così come la palpebra dell'occhio destro, solcata da profondi tagli.
Il volto era sfigurato con un taglio a "V" sulla parte destra e con numerosi tagli sulle labbra, tanto profondi da mostrare le gengive.
Il corpo era sventrato da un enorme e unico taglio che dall'inguine arrivava fino alla gola: lo stomaco e gli intestini erano stati estratti e appoggiati sulla spalla destra, il fegato appariva tagliuzzato, il rene sinistro e gli organi genitali erano stati portati via.
La vittima era stata come di consueto sgozzata quasi fino alla completa decapitazione.[6]

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Foto del ritrovamento del cadavere di Mary Jane Kelly

Mary Jane Kelly: è l'ultima vittima canonica attribuita a Jack lo squartatore. Il suo omicidio è considerato il più orribile tra tutti quelli attribuiti all'assassino seriale.
Il suo corpo fu scoperto il 9 novembre 1888 poco dopo le 10:45.
Giaceva sul letto della camera dove la donna viveva al numero 13 di Miller's Court, vicino a Spitalfields: la gola era squarciata, il viso severamente mutilato e irriconoscibile, il petto e l'addome aperti, molti organi interni erano stati rimossi, il fegato giaceva tra le gambe e l'intestino arrotolato presso le mani, la carne che ricopriva gli arti era stata asportata, il cuore non fu trovato, anche se ne Il grande libro dei misteri irrisolti di Colin Wilson si legge che fosse su un cuscino, disposto come un macabro trofeo.
I vicini riferirono di aver sentito una donna singhiozzare «Murderer!» («Assassino!») intorno alle 4 del mattino e a quell'ora fu fatta risalire la morte.[7]

Altre possibili vittime

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Copertina della rivista Puck del 21 settembre 1889, illustrata da Tom Merry, che vede l'assassino seriale sconosciuto di Whitechapel, Jack lo squartatore, raffigurato mentre è intento a guardare le immagini delle sue vittime e dei poliziotti


Una sconosciuta assassinata il 26 dicembre 1887 tra le vie Osborne e Wentworth.

Emma Elizabeth Smith: vedova di 45 anni, che nelle prime ore della mattina del 3 aprile 1888 fu aggredita in Osborne Street, brutalmente percossa e stuprata con uno strumento non affilato che provocò la rottura del perineo. Riuscì a tornare alla locanda in cui risiedeva, ma lamentando forti dolori al basso ventre.
Nonostante il ricovero al London Hospital, in seguito morì per le gravi lesioni interne riportate.
La maggior parte dei cronisti propende a escluderla dal numero delle vittime di Jack lo squartatore: sebbene il periodo dell'aggressione e la tipologia della vittima (era una prostituta) coincidano, Smith dichiarò di essere stata aggredita da tre individui e morì di peritonite.

Martha Tabram: prostituta di 39 anni, fu ritrovata il 6 agosto 1888 alle 4.45 del mattino sulle scale di una palazzina in George Yard (l'odierna Gunthorpe Street).
Il suo corpo presentava un gran numero di ferite da taglio nella parte inferiore del corpo: per il coroner non meno di trentanove lesioni, anche se alcuni giornali del tempo scrissero di venti.
L'esame post-mortem rivelò l'uso di due differenti tipi di lama.

Il 9 agosto 1888 una prostituta di nome Mary Ann Connelly, anche conosciuta come Pearly Poll, si presentò alla polizia riferendo che la notte dell'omicidio era stata in compagnia della vittima e di due soldati del reggimento Coldstream Guards.
Pearly Poll però non fu in grado di identificare con certezza i due uomini tra gli appartenenti al reggimento, che non erano in servizio la notte del delitto e la pista investigativa si perse nel nulla.
Data la ferocia dell'aggressione e la tipologia della vittima, molti studiosi tendono a indicare Martha Tabram come una possibile vittima di Jack lo squartatore.

Maria Turner: uccisa il 17 agosto 1888 da circa 39 ferite da taglio.
Rose Mylett: fu ritrovata accoltellata il 20 dicembre 1888 sul largo di una scala di un gruppo di case operaie in Commercial Street.
Il cadavere presentava trentanove ferite.[8]

Alice McKenzie: prostituta di 40 anni, fu ritrovata la notte del 17 luglio 1889 dall'agente Joseph Allen, di ronda nell'area di Whitechapel High Street, che si era fermato per qualche minuto sotto un lampione in Castle Alley per un veloce spuntino.
Il vicolo alle 00.15 del mattino era deserto e la sua ronda lo riportò nello stesso punto circa 35 minuti dopo alle 00.50, quando a pochi passi dal lampione sotto il quale aveva sostato poco prima vide il corpo di una prostituta, la cui gola era stata recisa con due tagli da sinistra a destra. Secondo il medico legale erano pugnalate più che tagli netti, piuttosto simili a quelle riscontrate nelle cinque vittime "canoniche".
L'addome della vittima aveva subito mutilazioni, anche se in misura molto minore rispetto ai casi attribuiti a Jack lo squartatore.
Sul caso di Alice McKenzie i pareri sono discordi, tanto degli investigatori vittoriani quanto degli autori moderni.

Un tronco umano femminile fu ritrovato il 10 settembre 1889 vicino alle vie Osborne e Wentworth.[8]

Frances Coles: prostituta di 26 anni, fu ritrovata alle 2.15 del mattino del 13 febbraio 1891 dall'agente Ernest Thompson.
Di ronda lungo Chamber Street udì davanti a lui un rumore frettoloso di passi e vide la figura indistinta di un uomo che si allontanava in direzione di Mansell Street.
Dopo pochi passi in un buio passaggio che collegava Chamber Street con Royal Mint Street, conosciuto all'epoca come Swallow Gardens, vide distesa a terra una prostituta, dalla cui gola squarciata fuoriusciva ancora sangue. Una volta chinatosi su di lei l'agente le vide aprire e chiudere un occhio: trovandosi di fronte a una vittima ancora in vita non poté inseguire il presunto aggressore e si limitò a chiamare aiuto con il fischietto in dotazione, ma Frances Coles morì poco dopo sul lastricato di Swallow Gardens.
L'esame post-mortem riscontrò che la gola era interessata da tre lacerazioni, la prima da sinistra a destra, la seconda da destra a sinistra, l'ultima nuovamente da sinistra verso destra.
Le ferite sulla parte posteriore del cranio suggerivano che la vittima fosse stata scaraventata a terra prima di essere colpita e non vi era traccia di mutilazioni post-mortem.
In un primo momento la polizia sospettò di Tom Sadler, il convivente della donna, che si rivelò in seguito estraneo ai fatti.
Sul caso di Frances Coles i pareri, tanto degli investigatori vittoriani quanto degli autori moderni, sono discordi.
Il tipo di ferita alla gola ricorda il modus operandi di Jack lo squartatore, mentre l'assenza di mutilazioni addominali potrebbe essere dovuta all'arrivo dell'agente Thompson, che avrebbe messo in fuga l'assassino, come si pensa possa essere avvenuto nel caso di Elizabeth Stride nel 1888.


Lettere di Jack lo squartatore
Per approfondire vedere QUI

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La lettera From hell

Durante il periodo in cui sono avvenuti i delitti la polizia e i giornali hanno ricevuto migliaia di lettere riguardanti il caso.
Alcune erano di persone ben intenzionate, che fornivano informazioni per la cattura dell'assassino; tuttavia la maggioranza sono state considerate inutili e di conseguenza ignorate.
Le più interessanti erano le centinaia scritte da persone che si dichiaravano l'assassino, sebbene la maggior parte sono state considerate non attendibili. Molti esperti ritengono che nessuna di esse fosse autentica, ma tra quelle considerate come probabilmente genuine, sia dalle autorità del tempo che da quelle moderne, tre in particolare sono importanti:

The "Dear Boss" Letter, datata 25 settembre 1888 e ricevuta dalla Central News Agency il 27 settembre 1888, è la prima che riporta la firma "Jack lo Squartatore" (in inglese Jack the Ripper).
La polizia non ritenne la lettera autentica e non le diede rilevanza.

The "Saucy Jack" postcard, ricevuta il 1º ottobre 1888, scritta in uno stile simile alla Dear Boss Letter.
L'autore della cartolina minaccia la futura uccisione di due vittime temporalmente vicine: «doppio evento questa volta».
Nella notte del 30 settembre 1888 nel giro di un'ora vengono rinvenuti i corpi di due vittime, Elizabeth Stride e Catherine Eddowes.

The "From hell" letter, ricevuta il 16 ottobre 1888 da George Lusk, capo della commissione di vigilanza di Whitechapel.
La lettera era accompagnata da una piccola scatola contenente la metà di un rene umano, conservato in alcol etilico.
Uno dei reni della Eddowes era stato rimosso dal cadavere: il medico che esaminò il rene inviato con la lettera ha determinato una somiglianza con quello sottratto a Catherine Eddowes.
La lettera e il rene andarono successivamente perduti insieme ad altro materiale sul caso.

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La prima lettera autografa di Jack lo squartatore


Profilo criminale

Profilo di Thomas Bond per Scotland Yard

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Thomas Bond, medico legale e profiler del caso di Jack lo squartatore

Su incarico degli investigatori il dottor Thomas Bond cercò di redigere un profilo della personalità criminale di Jack lo squartatore.
In qualità di medico forense assistette all'autopsia di Mary Jane Kelly, ultima delle cinque vittime canoniche.
Nelle sue note, datate 10 novembre 1888, attribuì natura sessuale agli omicidi, pur senza violenza sessuale, associata a elementi collerici e di apparente misoginia.
Cercò altresì di ricostruire l'omicidio e di interpretare lo schema comportamentale del criminale.
Delineò un primo profilo comprendente i suoi tratti fondamentali che usò per collaborare alle indagini.

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Vignetta che ironizza sull'incapacità della polizia di trovare l'assassino seriale di Whitechapel, da Punch del 22 settembre 1888

La profilazione evidenziava come gli omicidi fossero stati commessi da un solo individuo maschio fisicamente prestante, audace e imperturbabile al tempo stesso.
Lo sconosciuto sarebbe apparso innocuo, forse un uomo di mezza età e ben vestito, probabilmente con un mantello, per nascondere i sanguinosi effetti dei suoi attacchi.
Ipotizzò anche che il soggetto soffrisse di una condizione chiamata satiriasi, una devianza sessuale oggi identificata come ipersessualità o promiscuità, ma che non possedesse alcuna conoscenza anatomica: non poteva dunque essere un chirurgo né, per esempio, un macellaio, in quanto non vi era precisione nei tagli.
Bond concluse che lo stesso criminale fosse il responsabile dell'assassinio di Alice McKenzie[9].
Altri invece lo indicarono come un individuo più giovane in età.

Alle indagini scientifiche forensi collaborò anche un altro medico, Joseph Bell, che avrebbe ispirato ad Arthur Conan Doyle la figura di Sherlock Holmes.


Profilo moderno dell'FBI

I moderni profiler dell'FBI hanno realizzato il seguente profilo: «Maschio bianco, fra i 28 e i 36 anni, viveva o lavorava nell'area di Whitechapel.
Nella sua infanzia la figura paterna era assente o passiva. L'omicida probabilmente esercitava un lavoro in cui poteva legalmente soddisfare le sue tendenze distruttive. Probabilmente smise di uccidere perché venne arrestato per qualche altro crimine, oppure sentì di essere troppo vicino a essere scoperto. L'omicida probabilmente aveva un qualche difetto fisico, che era per lui fonte di grande frustrazione o rabbia».[10]
Inoltre era forse «un uomo di bassa estrazione sociale, con un lavoro umile come il macellaio o l'assistente di un medico, quasi certamente un inetto sociale».[11]

Teorie sull'identità dell'assassino
Per approfondire vedi anche: teorie sull'identità di Jack lo squartatore.

La concentrazione degli omicidi durante i fine settimana e le zone in cui ha colpito l'assassino, a pochi isolati di distanza l'una dall'altra, hanno fatto facilmente concludere che lo squartatore avesse un impiego regolare nel quartiere.[12][13]
Altri hanno sospettato che l'assassino fosse un uomo di alta classe borghese, forse un medico, o un aristocratico, che si era stabilito nel quartiere di Whitechapel alla ricerca di una zona più adatta dove compiere i suoi crimini.[14]

Le teorie sull'identità proposte anni dopo gli omicidi hanno incluso praticamente chiunque fosse stato collegato anche lontanamente al caso, così come molti personaggi famosi che non erano mai stati considerati nelle indagini della polizia vittoriana.
Fra i sospettati dell' odierna polizia britannica tre fanno parte di un memorandum del 1894 di Sir Meville Macnaghten (maggiore investigatore dell'epoca): Montague John Druitt, Michael Ostrog e Aaron Kosminski.[15] Le autorità non si trovano d'accordo su una soluzione univoca e il numero dei sospettati supera il centinaio.[16][17]

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Jack lo squartatore, raffigurato con fattezze simili al sospettato Aaron Kozminski,[4] ritratto con il comitato di vigilanza di East End (dall'Illustrated London News, 1888)

Agli inizi degli anni novanta del XX secolo fu rinvenuto e pubblicato un presunto diario di Jack lo squartatore.
Inizialmente ritenuto un sicuro falso, fu rivalutato dal documentarista della BBC Paul H. Feldman.
Nel suo libro The Final Chapter (1998), resoconto dell'indagine triennale condotta sul diario dal suo gruppo di studiosi, Feldman identifica Jack lo squartatore con James Maybrick, un commerciante di cotone di Liverpool, che figurava tra gli indiziati, poi ucciso dalla moglie Florence.[18]
Nel 2014 alcuni giornali hanno riportato che dalla comparazione del DNA ricavato dal sangue rappreso su una sciarpa trovata vicino alla quarta vittima (Catherine Eddowes) e i discendenti dei sospettati si era arrivati a identificare con certezza l'assassino in un barbiere ebreo-polacco di nome Aaron Kosminsky.
L'uomo ha trascorso la parte finale della sua vita in un manicomio a causa della sua schizofrenia ed è morto nel 1919 per una cancrena alla gamba. Tuttavia la comparazione non è stata ritenuta attendibile o incontrovertibile come inizialmente affermato[senza fonte] a causa di alcuni errori durante la procedura di analisi genetica dei campioni estratti dalla sciarpa e pertanto l'identità dell'assassino di Whitechapel rimane ancora avvolta nel mistero.

Nella cultura di massa

Il personaggio di Jack lo squartatore è apparso in numerosi film e serie televisive.[19]

Tra i più importanti si ricorda il film hollywoodiano La vera storia di Jack lo squartatore (From Hell, 2001).

Compare anche nel DLC Jack lo Squartatore (Jack the Ripper) del gioco Assassin's Creed: Syndicate come antagonista principale.

È inoltre l'antagonista di Sherlock Holmes in Sherlock Holmes contro Jack lo Squartatore, avventura grafica della Frogwares del 2009.

Viene inoltre citato nella canzone Don't Fear the Reaper dei Blue Öyster Cult.

Importante presenza anche nel celebre gioco della PlayStation MediEvil con un aspetto di un alligatore dotato di lunghe unghie metalliche e nel gioco da tavolo "Lettere da Whitechapel" edito da Giochi Uniti.

I primi capitoli del manga Black Butler, così come i primi episodi dell'anime, sono centrati sul caso di Jack lo Squartatore, inoltre anche nel manga Embalming vi sono diversi capitoli dedicati al famoso killer "Ripper Hopper", il quale è un Frankenstein a funzionalità respiratoria specializzata



Note

^ (EN) Paul Begg, Martin Fido, Keith Skinner, The Jack the Ripper A to Z, Headline, 1994, ISBN 0-7472-4445-6.
^ (EN) Thomas Schachner, Jack the Ripper - victims, casebook.org. URL consultato il 21 agosto 2007. Oltre alla sezione Generally Accepted (Canonical) Victims – ossia "Vittime generalmente accettate" (canoniche) – c'è anche una sezione Other Alleged Ripper Victims ("Altre presunte vittime dello squartatore").
^ Polidoro, pp. 13-17.
^ Whitechapel
^ Polidoro, pp. 17-23.
^ a b Polidoro, pp. 23-27.
^ Polidoro, pp. 34-42.
^ a b L. Iron, Jack Lo Sventratore di donne, Roma, Perino, 1891.
^ How did forensics experts create a modern profile of Jack the Ripper?, howstuffworks.com.
^ Jack lo Squartatore
^ Svelata l'identità di Jack lo Squartatore. Secondo lo storico Mei Trow si tratta di Robert Mann, dipendente dell'obitorio di Whitechapel
^ Marriott, p. 205.
^ Rumbelow, p. 263.
^ Begg, Jack the Ripper: The Definitive History, p. 43.
^ P. ej. Frederick Abberline en Pall Mall Gazette, 31 de marzo de 1903, citado en Begg, Jack the Ripper: The Definitive History, p. 264.
^ Ken Whiteway, A Guide to the Literature of Jack the Ripper, Canadian Law Library Review, 2004, pp. 219–229.
^ John J. Eddleston, Jack the Ripper: An Encyclopedia, Metro Books, 2002, pp. 195–244, ISBN 1-84358-046-2.
^ Andrea Cionci, Svelato il mistero di “Jack lo Squartatore”, La Stampa, 11 ottobre 2016. URL consultato l'11 ottobre 2016.
^ (EN) Jack lo squartatore, in Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


Bibliografia

Massimo Polidoro, Grandi gialli della storia, Milano, Gruner + Jahr/Mondadori, 2013.
(EN) Stewart P. Evans, Keith Skinner, The Ultimate Jack the Ripper Sourcebook.
(EN) Philip Sugden, The Complete History of Jack the Ripper New Edition, New York, Carroll & Graf publishing, 2002.


Edited by Valene - 22/2/2022, 17:57
 
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DarkLolita
view post Posted on 18/2/2007, 23:51




MAMMA MIA....IO GIà A SENTIRE PARLARE DI GOLE TAGLIATE...BLEAHHHH...POI HO LETTO TUTTO A RIGUARDO E MI POSSO CONSIDERARE FAN!
JACK ROCKS...AND RIPS
 
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Dj Russell
view post Posted on 1/3/2007, 09:24




ho visto le foto...devo dire che era un serial kilelr che badava anche a dove infierire i colpi alle sue vittime..insomma..un vero professionista!
 
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_rupert ti amo_
view post Posted on 6/8/2007, 01:10




io ho visto anche il famoso film con johnny depp e devo dire che è stato stupendo...diciamo che sono molto sensibile e a leggere tutto questo mi ha fatto venire la nausea...era un mostro orribile ma che senso aveva uccidere e comportarsi con tanta cattiveria con le vittime???povere donne chissà come hanno sofferto...
 
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view post Posted on 4/4/2008, 21:44
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DARK CHEF

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sara' ma la storia di jack lo squartatore a me ha sempre "preso"parecchio .... non perche' perche' mi piacciano le persone che uccidano anzi ....
pero' ha sempre affascinato , ho visto anche io il film con jonny deep ed e' molto carino .
sapevate che qualche anno fa' , mi pare tre anni fa' hanno riesumato il corpo e ne hanno analizzato il dna ?
e sapete cosa hanno scoperto ?
incredibile ma vero , a quanto pare in realta' ERA UNA DONNA!
ora nn so' dirvi quanto ci sia di vero perche' poi non ne hanno piu' parlato ma ai tempi la notizia fu' data proprio dala televisione a volte anche all'interno di importanti telegiornali ...
poi piu' nulla ....
 
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view post Posted on 5/4/2008, 13:42
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CARO ALEX...MI SPIACE CONTRADDIRTI X UNA COSA...NON HANNO RIESUMATO IL CADAVERE...DATO CHE JACK LO SQUARTATORE NON E' MAI STATO PRESO DALLA POLIZIA E NN SI E' MAI SCOPERTA LA SUA IDENTITA'...HANNO SOLO ANALIZZATO LA SALIVA SUI FRANCOBOLLI CHE USAVA X SPEDIRE LE LETTERE ALLA POLIZIA.. E DA LI' HANNO DETTO KE FORSE POTEVA ESSER UNA DONNA MA NN HAI MAI CONFERMATO NULLA.....CMQ A DISTANZA DI SECOLI RESTA UN'ENIGMA DAVVERO IRRISOLTO E MISTERIOSO.
 
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view post Posted on 5/4/2008, 14:07
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ah , ok , grazie per la precisazione valene !
 
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DarknessBlue
view post Posted on 3/8/2008, 14:44




Jack lo Squartatore era una donna
Lo rivela l'esame del Dna
Il codice genetico letto grazie a una nuova metodologia


LONDRA - Jack lo Squartatore potrebbe essere stato una donna. La clamorosa rivelazione è avvalorata dalle analisi del Dna contenuto nei resti di saliva ancora presenti dietro i francobolli delle lettere che il serial killer inviò a Scotland Yard.

Lo studio del Dna di Jack lo Squartatore a 118 anni dai fatti è stato reso possibile da una nuova metodologia messa a punto dall'Università di Brisbane. Il nome datole dagli scienziati è Cell-Track ID, e permette di amplificare le tracce del Dna residuo su documenti vecchi oltre un secolo per centinaia di volte, riportandolo ad un apprezzabile livello di leggibilità.

Un processo applicato a quegli esigui resti di saliva rilevati sulle affrancature delle lettere (molto poche, su un totale di oltre 600 opera di sciacalli e mitomani) usate dall'assassino per sfidare la polizia.

Ai medici legali di Brisbane è bastata una sola cellula per stabilire una serie di punti fermi sull'identità dello Squartatore, laddove anche le tecnologie in possesso dell'Fbi hanno bisogno di un campione 200 volte superiore.

Ian Findlay, il responsabile dell'equipe, ha spiegato all'Independent: "La prova assoluta dell'identità di Jack lo Squartatore ancora manca, perchè anche se è possibile risalire al sesso dell'individuo, non ci è possibile trovare un nome certo".

Dunque, niente nomi anche se, a questo punto, Jack lo Squartatore potrebbe addirittura essere quella Mary Parcey che, tempo dopo il quinto ed ultimo delitto del mostro dell'East End, uccise con modalità similiari la moglie dell'amante per finire a sua volta sulla forca.

Se poi volessimo attenerci alle cronache del tempo...

Sospetti dell'epoca vittoriana

Uno dei più importanti documenti dell'epoca ai quali è possibile attingere per identificare alcuni dei sospetti di Scotland Yard è un memorandum scritto nel 1894 da Sir Melville Macnaghten, che nel 1888 era a capo della Polizia Metropolitana londinese. In esso Macnaghten indica tre persone investigate per i delitti di Whitechapel: Montague John Druitt, Aaron Kosminski e Michael Ostrog.

Montague John Druitt, nato il 15 agosto 1857, morto nel dicembre 1888, figlio di un noto medico londinese, era un giovane avvocato di buona famiglia che si era dedicato all'insegnamento. Il suo corpo fu ritrovato nel Tamigi il 31 dicembre 1888 e l'esame post-mortem stabilì che rimase in acqua per circa un mese. Nelle sue tasche furono ritrovate quattro pesanti pietre, il che sembra indicare un suicidio, ed un biglietto ferroviario datato 1 dicembre, il che indica che la morte fu posteriore a quella data. La coincidenza temporale tra la morte di Druitt e la fine dei delitti, considerando l'omicidio di Mary Jane Kelly come l'ultimo dei delitti di Whitechapel, oltre a delle non meglio specificate "confidenze personali", fecero di Montague John Druitt il primo dei sospetti di Macnaghten. Gli studiosi moderni tendono invece a considerarlo estraneo ai fatti.
Aaron Kosminski, ebreo polacco di professione parrucchiere, fu il principale sospettato di Sir Robert Anderson, capo della Divisione di Investigazione Criminale della Polizia Metropolitana di Londra. Due suoi domicili conosciuti, Sion Square e Greenfiel Street, sono posti all'incirca al centro dell'area dei delitti[4]. Kosminski era affetto da turbe mentali, probabilmente una forma di schizofrenia, e Macnaghten riporta che provava "un profondo odio nei confronti delle donne e forti tendenze omicide"; Macnaghten inoltre imputa la follia di Kosminski a "molti anni trascorsi indulgendo in pratiche solitarie", ovvero alla masturbazione compulsiva che, a quanto pare, fece davvero parte della storia clinica del sospetto. Nel 1891 Kosminski fu ricoverato nel manicomio di Colney Hatch, dove rimase all'incirca per tre anni, anche se Macnaghten riporta erroneamente che vi morì pochi mesi dopo il ricovero, e dove alcuni sintomi della sua follia furono osservati e riportati; Kosminski soffriva di allucinazioni uditive, si rifiutava di ricevere cibo dagli altri e di lavarsi. Nei rapporti clinici sopravvissuti fino ad oggi non sono segnalati episodi di particolare violenza; viceversa il paziente per la maggior parte del tempo viene indicato come apatico e passivo. L'ultimo rapporto su Kosminski a Colney Hatch lo descrive come "incoerente, ma tranquillo e in buona salute". Kosminski trascorse gli ultimi 25 anni della sua vita nel manicomio di Leavesden, dove fu ricoverato il 19 aprile 1894.
Michael Ostrog, indicato da Macnaghten come "un folle medico russo, galeotto e indiscutibilmente un maniaco omicida", ha una ricca storia criminale alle spalle. Fu arrestato svariate volte per furto e truffa e possedeva un gran numero di false identità, nella maggior parte delle quali si faceva passare per un nobiluomo o per un dottore originario dell'Est Europa. Nonostante ciò, non si ha notizia di casi di violenza che lo coinvolgano, se si esclude un singolo caso: minacciò con una pistola un agente che lo stava arrestando e fu da questi facilmente disarmato e condotto in carcere. Ostrog fu sospettato principalmente per due motivi: aveva ripetutamente impersonato un medico (gli investigatori cercavano un omicida con un certo grado di preparazione anatomica) ed era stato rilasciato da un manicomio circa sei mesi prima dei delitti "canonici" di Whitechapel. Recenti studi da parte di Philip Sugden, autore di uno dei testi più autorevoli sul caso, indicano con certezza che Ostrog nell'autunno del 1888, quando i delitti "canonici" vennero perpetrati, era in prigione in Francia.
George Chapman nacque con il nome di Severin Klosowski nel villaggio di Nagornak, in Polonia, nel 1865; dal 1880 al 1885 fu apprendista di un chirurgo e fu solo nel 1887 (o forse nei primi mesi del 1888) che emigrò a Londra, dove cambiò il proprio nome in George Chapman. Nel 1902 fu accusato di omicidio nei confronti di sua moglie Maud e, dopo l'esumazione dei corpi delle due mogli precedenti, anche del loro omicidio per avvelenamento tramite l'uso di antimonio. Si scoprì anche che i tre matrimoni erano stati dei falsi e nessuna delle tre donne era veramente sposata con Chapman. Le tre vittime di Chapman furono Mary Spink (25 dicembre 1879), Elizabeth "Bessie" Taylor (14 febbraio 1901) e Maud Marsh (22 ottobre 1902). Dopo la sua impiccagione, avvenuta il 7 aprile 1903, il Capo Ispettore George Francis Abberline, che fu protagonistra di molte delle indagini sui casi di Whitechapel, espresse la convinzione che finalmente Jack lo squartatore fosse stato preso e punito per i suoi crimini. Nel 1888 George Chapman era residente in George Yard, Whitechapel. Uno degli argomenti principali che i detrattori della teoria di Abberline utilizzano per confutarla è che Chapman commise i suoi omicidi in maniera "incruenta", tramite l'utilizzo di un veleno. Chapman era solito picchiare violentemente tutte e tre le donne ed anche la sua unica vera moglie, Lucy Klosowski. Quest'ultima raccontò un episodio rivelatore del carattere spietato di Chapman: dopo la morte per polmonite del figlio, la coppia emigrò, nella prima metà del 1891 a New York; Lucy tornò a Londra, sola e terrorizzata, nel febbraio 1892. Il motivo del precipitoso rientro fu, a quanto riporta Lucy stessa, un litigio con Chapman, il quale le premette con forza il viso su un cuscino. L'ingresso nel loro negozio di un cliente interruppe l'aggressione, ma la moglie, con orrore, scoprì che da sotto al cuscino sporgeva un affilato coltello; lo stesso Chapman, in seguito, le disse che aveva l'intenzione di decapitarla con quello stesso coltello e le indicò perfino il punto del pavimento sotto al quale l'avrebbe sepolta. All'obiezione della moglie che i vicini avrebbero sospettato, Chapman, con calma, rispose che avrebbe semplicemente detto che era tornata a Londra. Cosa che la donna fece immediatamente dopo, salvandosi così probabilmente la vita. Non vi sono quindi prove dirette della colpevolezza di Chapman.
Secondo alcuni, Jack lo squartatore potrebbe essere il leggendario essere Jack dai tacchi a molla.[citazione necessaria] Entrambi hanno infatti un modus operandi simile, benché quest'ultimo si limitasse a sfigurare le vittime. Egli aveva però ucciso una prostituta. Forse Jack lo squartatore ricorreva all'identità di "Jack dai tacchi a molla" per perpetrare crimini anche nei periodi nei quali non uccideva.
Una delle tesi è quella divulgata da Alan Moore in From Hell, ispirata all'opera di Stephen Knight, autore di Jack the Ripper: The Final Solution pubblicato nel 1979 (da cui nel 2001 è stato tratto il film La vera storia di Jack lo squartatore con Johnny Depp), chiamata The Royal Conspiracy (letteralmente: "il complotto reale"), secondo cui i delitti del mostro sarebbero stati commessi per coprire il matrimonio cattolico di un nipote della regina Vittoria con una prostituta, da cui sarebbe nata una figlia. La regina avrebbe quindi dato incarico ad uno dei suoi ministri di porvi rimedio, risolvendo il potenziale scandalo attraverso intrighi con la massoneria inglese e un frammassone (Jack, appunto) che compie cinque delitti rituali per uccidere tutte le testimoni della relazione tra il rampollo della famiglia regnante e l'ex prostituta. La tesi è ripresa anche da Philip Josè Farmer nel libro Gli Dei del Fiume, quinto capitolo della saga di Riverworld.

Nel 2002 è stato pubblicato dalla scrittrice americana Patricia Cornwell il libro Ritratto di un assassino: Jack lo squartatore - Caso chiuso, nel quale l'autrice di gialli, dopo diverse ricerche, identifica il serial killer nel pittore inglese Walter Sickert. Le prove che l'autrice porta per affermare la sua teoria sono molteplici, ma gli studiosi della vicenda le hanno quasi unanimamente dichiarate poco convincenti.[5] La Cornwell ha dedicato più di un anno all'esclusivo studio della figura dello squartatore, acquistando persino alcune lettere che Jack lo squartatore scrisse alla polizia londinese, nonché diverse opere pittoriche di Sickert. La scrittrice è persuasa che quasi tutte le lettere inviate alla polizia siano opera di Walter Sickert, che si divertiva a variare contenuti e grafie. Questa teoria non è mai stata presa seriamente dalla polizia, ed in ogni caso non proverebbe affatto che l'autore delle lettere sia Jack. Nel suo saggio The Art of murder, Wolf Vanderlinden dichiara senza mezzi termini che «la maggioranza giudica l'identificazione di Sickert come Jack nel migliore dei casi molto stiracchiata e nel peggiore dei casi calunniosa».[6]

Nel 2006, dopo la scoperta di una nuova metodologia individuata dall'Università di Brisbane che consente di evidenziare minime tracce di DNA presenti su vecchi reperti, un'equipe di medici legali coordinata da Ian Findlay ha analizzato la saliva trovata nei francobolli apposti sulle lettere inviate dall'assassino a Scotland Yard. I test tuttavia sono stati inconcludenti. Il dottor Findlay ha comunque ricostruito un profilo parziale di DNA, i cui risultati sono stati discussi in tutto il mondo, ed in special modo in Italia; in base a quanto emerso infatti, è possibile che il DNA rinvenuto sulle lettere fosse di una donna o, più specificamente, non si può affermare con certezza che si trattasse di un codice genetico maschile.[7] In Italia i media hanno fatto intendere che i responsi dei test fossero certi e definiti e che in definitiva si potesse affermare senza alcun dubbio che il killer fosse di sesso femminile.[8] L'ipotesi "Jill the Ripper" è comunque già stata battuta in passato, e la maggiore indiziata in questo senso è Mary Pearcey, una ventiquattrenne condannata a morte nel 1890 per aver ucciso con modalità che sembravano ricordare gli omicidi di Jack lo squartatore la moglie dell'amante e la loro figlia, morta per soffocamento
.....
resta il fatto che questo sarà uno dei misteri che non si potranno mai dipanare e che proprio x questo rimarrà emozonante parlarne...



 
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Castalia91
view post Posted on 13/8/2008, 15:18




O_o è la prima volta che leggo tutte queste cose su Jack lo Squartatore e devo dire che sono rimasta abbastanza scioccata...povere donne...
 
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view post Posted on 13/8/2008, 21:40
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DARK CHEF

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gia' davvero agghiacciante ......
 
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† RoSaNeRa †
view post Posted on 15/8/2008, 21:55




Io la conoscevo già e spero che un giorno si riesca a risalire alla vera identità di Jack siccome sono davvero tanti anni che si indaga ma nulla!
Anche io ho visto la puntata di Voyager :)
 
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ladychat
view post Posted on 19/8/2008, 07:30




speriamo si faccia luce su chi era....il problema anche l'emulazione che alcuni... sviati hanno per questa persona.. roba da pazzi
 
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view post Posted on 19/8/2008, 14:41
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e' un mistero da cosi' tanto tempo....ci sono troppe prove incriminante verso troppe persone e capirci qualkosa nn e' facile...e' passato anche taaanto tempo ormai sono tutti defunti...pero'il suo nome restera' nella leggenda e nel msitero chissa' x quanto ancora.
 
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°A BiG LoseR°
view post Posted on 4/10/2008, 17:00





Ma perchè dare la colpa ad Oscar Wilde???? Povero amoreee...
Cmqe mamma mia speriamo solo che sia l'unico ad essere esistito...Almeno fin ke vivo io..

:PUCCAHAPPY:
 
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Kakihara
view post Posted on 6/10/2008, 09:02




Se non fai la prostituta non devi aver paura.. image
 
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20 replies since 19/10/2005, 13:22   5889 views
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