La Maledizione della tomba di Casimiro IV di Polonia
Di questa sorta di maledizione, o leggenda urbana vi accennai qualche anno fa in un altro post, ma oggi ho voluto approfondire meglio e cercare delle nuove teorie al riguardo..
CREDITS: Google, wikipedia, Youtube, boombastis.com/ Approfondimenti/traduzioni by Valene.
Ritratto di Casimiro IV di Polonia di Marcello Bacciarelli
La tomba del re Casimiro IV Jagellone è stata a lungo una leggenda tramandata in Europa come uno degli oggetti maledetti. Il luogo di sepoltura dell'uomo che fu re di Polonia dal 1447 costò la vita a numerosi ricercatori e archeologi quando tentarono di esaminare la sua tomba. La ricerca ha anche identificato che la morte è causata da batteri, virus e funghi che provocano infezioni o cancro nelle vittime.
Effigie di Casimiro IV adagiata sul sarcofago della tomba
Quando, nel 1973, fu concesso il permesso di riesumare la bara funeraria del re Casimiro IV Jagiellon, gli archeologi polacchi ne furono entusiasti. Tale permesso veniva concesso solo in casi estremamente rari e gli sarebbe stata offerta un'opportunità privilegiata per ispezionare la tomba di un re morto.
I ricercatori che aprirono la tomba scoprirono che la bara di legno era marcia e ciò che rimaneva erano sezioni del cadavere in decomposizione del re. Ma la maledizione fu rapida a colpire. Quattro ricercatori che avevano lavorato nella cattedrale di Wawel all'esumazione della tomba morirono per infezioni nei giorni successivi.
A differenza della tomba egizia di Re Tut, tuttavia, è stata trovata una causa materiale per questa maledizione.
Da uno studio del 1999 eseguito sui resti mummificati è stato scoperto che la maggior parte di essi conteneva un fungo saprofitico e patogeno chiamato Aspergillus Flavus.
Questi funghi infettano gli animali e causano allergie, asma e altri problemi respiratori in individui sani, ma se dovessero entrare nel corpo di una persona immunocompromessa, molto probabilmente risulterebbero fatali.
*1973 apertura della tomba: Approfondimenti.
Dal 1972 al 1973, l'amministrazione della Cattedrale intraprese dei lavori di ristrutturazione della cappella della Santa Croce. Nell'ambito di questo progetto, l'arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyła – il futuro Papa Giovanni Paolo II – diede il permesso di aprire la tomba di Casimiro ed Elisabetta nel maggio 1973. Il lavoro è stato intrapreso da un team di 12 ambientalisti e il loro obiettivo iniziale era quello di esaminare il contenuto della tomba per valutare il modo migliore per rinnovarla. Quando la tomba fu aperta, la squadra trovò bare di legno in decomposizione e i resti di Casimiro ed Elisabetta. I lavori di restauro furono quindi eseguiti e, una volta completati, Casimiro ed Elisabetta furono nuovamente sepolti in una cerimonia tenutasi nella cattedrale il 18 settembre 1973, sotto la direzione dell'arcivescovo Wojtyła.
Nei mesi successivi, i membri della squadra di conservazione iniziarono a morire prematuramente e inaspettatamente: Feliks Dańczak morì nell'aprile 1974, Stefan Walczy nel giugno 1974, Kazimierz Hurlak nell'agosto 1974 e Jan Myrlak nel maggio 1975. Seguirono presto altre morti premature e 10 dei 12 uomini della squadra morirono prematuramente.
I media mondiali fecero paragoni con la presunta maledizione legata alla morte prematura delle persone coinvolte nella scoperta della tomba di Tutankhamon nel 1922, e iniziarono a circolare voci di una "maledizione jagelloniana". La notorietà globale della storia fu incrementata dall'elezione dell'arcivescovo Wojtyła a Papa nel 1978, poiché la sua officiazione durante la sepoltura di Casimiro fu uno dei pochi filmati di "fondo" del nuovo Papa a disposizione dei media internazionali.
Tuttavia, il microbiologo Bolesław Smyk ha identificato la presenza del fungo Aspergillus flavus nei campioni prelevati dalla tomba. Questo tipo di fungo produce sostanze tossiche chiamate aflatossine che sono collegate a una serie di gravi condizioni di salute che colpiscono il fegato e sono altamente cancerogene. I resoconti dei media hanno suggerito che la probabile causa della morte fossero le aflatossine prodotte da questo fungo. Il Times ha riferito che si pensa che i membri del team di conservazione abbiano inalato le spore tossiche del fungo mentre aprivano la tomba.
