(A sinistra una foto di Arisa, e a destra una foto di Miki)
Ero davvero sicura di aver già raccontato questa storia quando mi è stata segnalata, ed invece ne avevamo solo accennato in una discussione dedicata all'immensa tragedia che ha colpito il Giappone ovvero il Terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011. E' da poco passato il 13° anniversario da quando terremoto e tsunami portarono morte , distruzione e disperazione, e voglio dedicare un piccolo spazio alla memoria di due giovani ragazze divenute delle eroine per il popolo giapponese, vi racconto la storia di Arisa e Miki.
三浦亜梨沙 (ARISA MIURA) e 遠藤未希 (MIKI ENDO) erano due ragazze di 24 anni, cresciute in riva all'oceano a Minami-Sanriku nella prefettura di Miyagi . Erano entrambe impiegate presso il Centro Comunale Per La Prevenzione Dei Disastri) della piccola cittadina.
L'11 marzo 2011 era una giornata senza vento ma con un leggero nevischio ed un cielo color latte solcato da nuvole strane. Il mare era insolitamente calmo, sino a quando si scatenò un terremoto del massimo valore della scala Shindo e l'allarme tsunami arrivò subito: era prevista un'onda di almeno sei metri che avrebbe spazzato via la città assieme a quel palazzo comunale di tre piani dove le due ragazze con altri 128 colleghi già lavoravano disperatamente per evacuare la popolazione.
Nessuno però pensò neanche lontanamente di scappare. Arisa pensò alle persone che amava di più: la mamma ed il fidanzato, e spedì loro lo stesso messaggio il cui testo recitava:
-「無事ですか？！６メーターの津波きます。役場流されたらごめん」- "Stai bene? Sta arrivando un'onda di sei metri. Se il palazzo dovesse essere spazzato via, perdonami"
La signora Etsuko Miura non ricevette mai questo messaggio, le linee erano intasate.
Mentre il fidanzato riuscì a leggere e rispose: -「ぜってー死ぬなよ！」- "Assolutamente non devi morire!" Arisa allora lo rassicurò scrivendogli: -「うん、死なない‼ 愛してる‼」- "Si, non morirò!! Ti amo!!"
Gli ultimi messaggi inviati da Arisa
Miki invece non ebbe tempo di pensare ai suoi cari: era addetta alla diffusione dei messaggi vocali di allerta e rimase attaccata al microfono tutto il tempo mentre la sua voce rimbombava in tutta la valle:
"Sta per arrivare uno tsunami, raggiungete al più presto una zona elevata".
L'onda nera arrivò: non era di sei ma di dieci metri e colpì il palazzo con una forza mai vista. In quel momento la voce di Miki s'interruppe con un rumore terribile: parlava ancora al microfono quando fu uccisa.
Delle 30 persone che riuscirono a salire sul tetto se ne salvarono solo 10 quei pochi fortunati che riuscirono ad arrampicarsi nell'antenna che lo sovrastava, e tra questi vi era anche il sindaco.
i superstiti aggrappati all'antenna durante l'inondazione...
L'edificio prima e dopo.
scheletro dell’edificio in cui si è consumata la tragedia. Fonte Sankei Shimbun e Asahi Shimbun
Neanche Arisa ce la fece. Il suo cadavere fu ritrovato quasi un anno dopo e riconosciuto grazie alla prova del DNA e al vestito che indossava. Solo allora la signora Miura acconsentì alla diffusione di quegli ultimi messaggi, senza mai riuscire a rassegnarsi del non aver potuto leggere quel "perdonami" scritto dalla sua bambina che impaurita si preparava a morire raccogliendo tutto il coraggio di cui potesse essere capace una ragazza di 24 anni.
Miki e Arisa contribuirono a salvare migliaia di vite: dei 19.000 residenti ne morirono "solo" 1.200.
Ascoltando questa loro triste storia mi vengono le lacrime agli occhi ed i brividi al sol pensiero di quello che hanno potuto provare in quei terribili momenti , a quale paura e rassegnazione si possa provare sapendo che la morte sta arrivando e non la puoi evitare, eppure queste ragazze l'hanno aspettata senza smettere di fare il loro dovere.
Esisteva una registrazione della voce di Miki Endo che recitava i messaggi di evacuazione, purtroppo è stato cancellato il video ma potrete ascoltare la sua voce in un video che ne racconta la storia:
