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Memento mori

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view post Posted on 28/10/2023, 16:10
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Memento mori

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Natura morta di Pieter Claesz (1630) // Wikimedia // PD

Avrete letto o sentito qualche volta questa sorta di "motto", ma sapete cosa significa e perchè viene spesso ripetuto?
Ad oggi il Memento Mori viene usato anche nella cultura, nell'arte,ma cosa rappresenta ?

Se qualcuno incontrato per strada ci dicesse "ricordati che devi morire", è probabile che la prenderemmo male o rimarremmo per lo meno allibiti.... In passato, invece, discutere della morte era più facile.
Le persone venivano incoraggiate a riflettere sulla natura fugace dell'esistenza, ed era ritenuto importante tenere a mente la nostra mortalità e pensare al sul suo significato.

Quando la peste afflisse l'Europa Medievale, prese piede un'antica filosofia che spingeva a meditare sugli oggetti che ricordavano il flebile confine tra vita e morte.
Era il Memento mori: "ricordati che devi morire".
Oggi può sembrarci qualcosa di macabro, ma in passato quest'espressione era tenuta in grande considerazione.

CREDITS: Google, wikipedia, wonews.it

Memento mori (letteralmente: «ricordati che devi morire») è una nota locuzione in lingua latina.

*Origine

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La frase scaturisce da una particolare usanza tipica dell'antica Roma: quando un generale rientrava nella città dopo un trionfo bellico e sfilando nelle strade raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla, correva il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dalle manie di grandezza.
Per evitare che ciò accadesse, qualcuno alle sue spalle gli pronunciava la frase: «Respice post te. Hominem te memento» ("Guarda dietro a te. Ricordati che sei un uomo").[1]

*Epoca barocca

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Il memento mori divenne poi popolare nell'arte ecclesiastica cristiana della Controriforma e raggiunse il suo apice simbolico nella pittura seicentesca e nella natura morta nella cui composizione appare sovente un teschio posizionato accanto a fiori e frutta, spesso accostato simbolicamente a un orologio, a rimarcare il concetto del tempus fugit.[2]
Divenne inoltre il motto dei monaci trappisti, che in questo modo ricordavano la caducità del tempo presente e l'imminenza del giudizio particolare per la vita o la morte eterna.

Il Memento mori incoraggiava a distaccarsi dai beni terreni e dal lusso.
Gli oggetti erano poca cosa davanti all'immortalità dell'anima e all'idea dell'aldilà.
Il "ricordati che devi morire" era un invito a concentrarsi su ciò che davvero contava, canalizzando i propri sforzi sull'anima più che sulla materialità.
Come molte altre filosofie e correnti di pensiero, anche il Memento mori ispirò un ricco immaginario artistico-creativo che oggi ci ha lasciato un'eredità tutta da ammirare.

Gli antichi romani avevano molta considerazione per il tema della morte, e per la vita stessa, era davvero molto forte.
La locuzione "Memento mori", non a caso, è di origine latina e deriva da una particolare usanza tipica dell'antica Roma.

Da quì torniamo alla storia del generale che rientrava nell’Urbe dopo una grande vittoria sui nemici, esso sfilava per le strade su un carro dorato e raccoglieva gli onori che gli venivano tributati dalla folla.
Questo tipo di corteo veniva chiamato "Trionfo": era una cerimonia solenne di antichissima origine, forse rintracciabile addirittura all'epoca degli Etruschi.
Si riteneva che un generale in Trionfo potesse correre il rischio di essere sopraffatto dalla superbia e dal delirio di onnipotenza.
Proprio per questo, al momento culminante del Trionfo, l'umile schiavo che teneva l'alloro della vittoria sulla testa del generale gli sussurrava all'orecchio alcune parole di ammonimento: Respice post te! Hominem te memento! (che si può tradurre con: "Guarda dietro te! Ricordati di essere un uomo!").
In questo emerge il senso della misura degli antichi romani, che si premuravano di non indulgere negli "estremi" e consigliavano sempre di trovare un equilibrio: In medio stat virtus (la virtù sta nel mezzo).

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Mosaico romano con il motto greco γνῶθι σαυτόν (conosci te stesso) // Wikimedia // PD


Nel medioevo il Memento Mori ebbe una declinazione leggermente differente, entrando nel messaggio cristiano e dovendo fare i conti con le effettive molte calamità che segnarono il periodo che iniziò dal IV-V secolo. Per esempio l'anno 536 è stato giudicato dagli storici come il peggiore anno di sempre a causa delle epidemie e carestie e le personeerano ben coscienti che la morte era una sorta di "compagna di vita".

Il Memento Mori ricordava la morte e la morte ricordava ai vivi di comportarsi bene, esaltando le proprie virtù in attesa del giudizio che sarebbe sopraggiunto nell'aldilà.
Se in epoca romana Memento Mori ricordava anche di vivere bene, in vista della morte, nel medioevo questa visione assunse un carattere più prescrittivo, di maggiore ammonimento.

Nel Medioevo il Memento Mori è stato declinato in vari modi nell'arte: in particolare, i pittori hanno esplorato il tema della caducità della vita con un'iconografia ricca, che ha aiutato a trasmettere con maggiore efficacia e semplicità il pensiero della fugacità della vita.
Le rappresentazioni dei giudizi universali erano un tema molto popolare negli affreschi delle chiese, come costante ammonimento per i fedeli che vi camminavano dinnanzi tutti i giorni della loro vita .

Il Momento Mori ha quindi assunto la forma di scheletri, clessidre e orologi, fiori appassiti: tutto ciò che poteva ricordare il passare del tempo, molto spesso con elementi di natura morta.

Si può quindi affermare senza dubbio che l'uso dell'iconografia del teschio veda le proprie origini nel Memento mori.
Rappresentazioni, tra l'altro, che si riscontrano in culture di tutto il mondo: basti pensare al Día de los Muertos messicano.

Ma anche i pittori europei hanno utilizzato e divulgato questo simbolismo, basti pensare ad artisti come Albrecht Dürer, Vincent van Gogh, e Pablo Picasso.
Eccovi qualche esempio:

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Albrecht Dürer, Teschio (1521) // Wikiart // PD

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Philippe de Champaigne, Natura Morta con Teschio (1671) // Wikimedia // PD

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Maria van Oosterwijck, Natura Morta (1668) // Wikimedia // PD

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Vincent van Gogh, Teschio con sigaretta accesa (1885) // Wikiart // PD

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Paul Cézanne, Piramide di teschi (1898-1900) // Wikimedia // PD


Oltre ai teschi, come si diceva, tra le figure associate al Memori Mori c'era quella della natura morta, specialmente in Olanda.
Erano rappresentazioni di frutta, strumenti musicali, fiori e orologi.

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Natura Morta con uomo sovrappensiero di Samuel Dirksz van Hoogstraten (1645) // Wikiart // PD

Ma anche alcuni oggetti che venivano indossati come questo Memento mori in avorio in un rosario del Cinquecento (Metropolitan Museum of Art, New York)
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Momento mori a forma di piccola bara, 1700, figura in cera su seta in bara di legno. Museo Schnütgen, Colonia, Germania

Note
^ Tertulliano, Apologeticum, XXXIII, 4, trad. Onorato Tescari (1951). L'usanza è ricordata anche da Epitteto, Diatribe, III, 24, 85, che afferma: «Se bacerai il tuo bimbo, un fratello, un amico, non darti appieno alla rappresentazione e non permettere che l'effusione gioiosa avanzi quant'essa vuole ma tirala indietro, impediscila come quelli che stanno a tergo dei condottieri in trionfo e richiamano alla loro memoria che sono esseri umani» (trad. Franco Scalenghe ).
^ Barbara Martusciello, L’orologio come soggetto delle arti visive (e come investimento), su Art a Part of Cult(ure), 28 novembre 2021.

 
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view post Posted on 9/2/2024, 15:14
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Dark Doll

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Il memento mori a suo modo incoraggia la felicità e la voglia di vivere.
Si fa fatica a capire oggi, come anche in altre epoche che l'allegria carnevalesca ha proprio bisogno della malinconia del teschio, della clessidra e della falce.
Come se si cercassero per forza
 
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