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I LEGNANESI

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view post Posted on 12/9/2023, 18:53
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Credits: Google, Wikipedia. Sito ufficiale By Darky

Non potevamo non recensire questa fantastica compagnia teatrale. Mia sorella ed io (Darky) li abbiamo scoperti grazie a nostra madre che li adora da tanto tempo. Lasciateceli presentare come si deve ...

I Legnanesi sono una compagnia teatrale italiana che recita commedie in dialetto legnanese. È l'esempio più celebre di teatro en travesti in Italia.[1] Nei loro spettacoli comici gli attori propongono al pubblico figure satiriche della tipica corte lombarda. Fondata a Legnano nel 1949 da Felice Musazzi e Tony Barlocco, è tra le compagnie più note del panorama teatrale dialettale europeo.[1]

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L'ambientazione tipica delle loro commedie è la corte lombarda, all'interno della quale ruotano le vicende della famiglia "Colombo".[2] Questo nucleo familiare è formato da:

la Teresa, la donna di cortile interpretata un tempo da Felice Musazzi e poi da Antonio Provasio;

la Mabilia, la figlia maggiorenne e da sempre "zitella", rappresentata prima da Tony Barlocco e poi da Enrico Dalceri;

il Giovanni, il marito di Teresa, interpretato originariamente da Luigi Cavalleri, poi da vari attori, tra cui Lucio Pesci (1954-1961), Carletto Oldrini (1961-1973), Livio Barlocco (1975-1978), Antonio Luraghi (1998-2000), Luigi Campisi (1974-1975, 1978-1988 e 2001-2019),[3][4], Lorenzo Cordara (2019-2022)[5] e Italo Giglioli (dal 2022)[6].

Tra i tre spicca, per importanza e comicità, Teresa.[7] Attorno alla famiglia Colombo ruotano altri personaggi tipici delle corti lombarde, tra cui:

Enrichetta Pinciroli, detta "la Chetta", ovvero una delle donne del cortile nonché antagonista di Teresa e Mabilia, in origine interpretata da Renato Lombardi e successivamente, dalla stagione teatrale 2003/2004, da Valerio Rondena;
Giuseppina Calcaterra, la cugina di Teresa detta la Pinetta per la sua bassa statura, interpretata da Alberto Destrieri (scomparso il 29 maggio 2019).[8]

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Felice Musazzi nei panni di Teresa

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Tony Barlocco nei panni di Mabilia

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Livio Barlocco nei panni di Giovanni

Per quanto riguarda le stagioni teatrali più recenti,[2] coprono un ruolo fisso nella compagnia alcuni personaggi tra cui:

la Carmela Miccichè, una donna del cortile di origine meridionale interpretata dagli anni 2000 da Maurizio Albè e anni prima da Carlo Cordieri;
la Mistica Persichetti una zitella del cortile interpretata da Giovanni Mercuri;
il sindaco ruolo ricoperto da Giordano Fenocchio;
il Don Pietro/Pedar (Danilo Parini).
Infine i giovani che assistono Mabilia nei suoi balletti, i cosiddetti Boys della Mabilia, non sono dei ballerini professionisti, ma semplici appassionati di teatro, anche se negli ultimi anni sono entrati nella compagnia performer di importanti accademie per il corpo di ballo.

I Legnanesi portano quindi in scena le tradizioni, le storie ed i costumi lombardi. Le commedie realizzate dalla compagnia sono comunque legate ai testi originali di Musazzi nonostante siano presenti temi di attualità e di politica nazionale.[9]

I testi degli spettacoli erano firmati originariamente da Felice Musazzi che ne curava anche la regia, dal 2018 i testi e la regia sono firmati da Antonio Provasio.

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Il dialetto utilizzato nelle commedie non è però autentico legnanese.[10] Già Felice Musazzi, nei suoi spettacoli, utilizzava termini mutuati anche dal dialetto milanese e dall'italiano[9] per rendere la trama più comprensibile anche al di fuori del territorio legnanese. Ad esempio, nel titolo di una delle sue commedie, Famm fümm e frecc, viene utilizzato il milanese frecc in luogo del legnanese fregiu (in italiano, "freddo").[11] Ciò non è una novità per il vernacolo di Legnano: la parlata legnanese, infatti, è stata oggetto di una lenta e costante "contaminazione" ultrasecolare da parte del dialetto meneghino.[12]

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Il monumento a Felice Musazzi e alla maschera teatrale della Teresa, che si trova a Legnano

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Le origini de I Legnanesi affondano nel secondo dopoguerra, quando tre metalmeccanici della Franco Tosi, Felice Musazzi, Tony Barlocco e Luigi Cavalleri, iniziano a recitare in spettacoli teatrali in dialetto legnanese in un circolo della parrocchia di Legnarello, contrada di Legnano.[13] In questi anni negli oratori dell'arcidiocesi di Milano era vietata la partecipazione di attrici donne e quindi i tre decisero di recitare i loro spettacoli en travesti.[13] Infatti, essendoci solo interpreti uomini, e dovendo recitare anche ruoli femminili, i tre attori, per poter recitare le loro commedie, dovettero necessariamente travestirsi.[13] Nei loro spettacoli i tre proponevano figure satiriche dei cortili lombardi dell'epoca. Questo, assieme ad alcuni elementi di autoironia sul proprio lavoro diurno, aumentò la dose di comicità dei loro spettacoli. Nei primi anni di attività teatrale i tre continuarono infatti a lavorare di giorno alla Franco Tosi e ad esibirsi nei teatri la sera.[13] Gli attori de I Legnanesi, in origine, non erano quindi attori professionisti, né avevano frequentato scuole di teatro.

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Felice Musazzi

La svolta ci fu però nel 1949. Con lo spettacolo E un dì nacque Legnarello, rappresentato l'8 dicembre nel teatro dell'oratorio della contrada legnanese, la piccola compagnia teatrale dilettante si trasformò in un gruppo stabile.[14] che iniziò ben presto a rappresentare le proprie commedie, grazie al successo ottenuto, in altre sale teatrali lombarde.[13] Musazzi, oltre recitare, scriveva anche i testi delle commedie.[13]

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Tony Barlocco

Il primo spettacolo importante per la storia della compagnia fu quello recitato al teatro Villoresi di Monza nel 1955, mentre il vero primo grande successo fu quello conquistato al teatro Odeon di Milano nel 1958.[13] Dopo questi spettacoli per I Legnanesi fu un successo crescente, sia di pubblico che di critica.[13] La compagnia iniziò anche ad esibirsi fuori dalla Lombardia ricevendo plausi da vari personaggi dello spettacolo come Luchino Visconti, Federico Fellini, Wanda Osiris e Giorgio Strehler.[13][15] Fuori dalla Lombardia recitarono, ad esempio, anche al teatro Ariston di Sanremo, a "La Bussola" di Viareggio e, senza fortuna, al teatro Sistina di Roma.[13] La compagnia organizzò una tournée in Argentina.[8] In questo contesto Musazzi e Barlocco debuttarono sul grande schermo grazie ad una partecipazione nel film Splendori e miserie di Madame Royale (1970) di Vittorio Caprioli, dove interpretavano il ruolo di due travestiti.[13] I Legnanesi sbarcarono anche in televisione grazie all'emittente legnanese Antennatre.[13]

Nel 1986 la morte di Tony Barlocco decretò la temporanea interruzione delle attività teatrali della compagnia.[13] Musazzi era infatti tentato dal ritiro dalle scene, ma decise di riproporre gli spettacoli senza Mabilia per l'insistenza del pubblico, che chiedeva il ritorno sul palco della famiglia Colombo.[13] L'ultima commedia de I Legnanesi di Musazzi e Barlocco, Va là tramvai (1988), non andò però in scena a causa dei problemi di salute di Musazzi.[13] Nel 1989 la sua morte mise fine alla compagnia storica.[13]

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Un momento di uno spettacolo de I Legnanesi. Sulla sinistra Tony Barlocco nei panni di Mabilia, mentre sulla destra Felice Musazzi che interpreta Teresa


Dopo la scomparsa dei due fondatori, le strade degli attori de I Legnanesi si divisero per alcuni anni. Parte degli attori rimase infatti ne I Legnanesi ad interpretare commedie completamente differenti da quelle di Felice Musazzi e Tony Barlocco, compagnia diretta dagli eredi di Barlocco. Altri componenti, invece, fondarono, nel 1998, la "Compagnia teatrale Felice Musazzi", che continuò a presentare al pubblico le vicende della famiglia Colombo[16] diretta da Sandra Musazzi, figlia di Felice.[16] Nel 2004 le due compagnie si sono fuse in un'unica compagine teatrale che ha ripreso lo storico nome.[17]

Per ricordare Felice Musazzi la città di Legnano ha edificato di fronte al Tribunale cittadino una grande maschera bronzea con il volto della "Teresa"[18] realizzata da Antonio Luraghi, oltre a due vie intitolate rispettivamente a Felice Musazzi e Antonio (Tony) Barlocco.

Nel 2008 I Legnanesi sono stati protagonisti di 10 puntate della sit-com televisiva Casa Colombo, che è stata trasmessa da Antenna 3,[19] mentre nel 2011 la famiglia Colombo è stata impegnata sui circuiti nazionali di 7 Gold in un telegiornale comico dal titolo Cünta su Teresa, dove venivano raccontati piccoli episodi della vita quotidiana lombarda. Nella stagione teatrale 2012/2013 la compagnia ha realizzato una serie di spettacoli in crociera nel Mediterraneo sulla Costa Luminosa[20]. Altri teatri in cui la nuova compagnia ha recitato sono il teatro Colosseo di Torino,[21] il teatro Verdi di Firenze,[22] il teatro Romolo Valli di Reggio Emilia[23] ed il teatro Sistina di Roma[9].

I loro spettacoli sono stati trasmessi nel novembre 2008 da Rai 2.[23] I Legnanesi sono stati impegnati anche su Rai 5 nel 2011 e, tra giugno 2019 e gennaio 2020, per sei serate in prima serata su Rete 4.[24] Inoltre il trio partecipa come comparsa alla pellicola La Palmira - Ul film.

Dal 2018 i testi e la regia degli spettacoli sono unicamente firmati da Antonio Provasio.

Il 29 maggio 2019 muore Alberto Destrieri, l'attore che interpretava una figura storica della compagnia, la Pinètta.[25] Nello stesso anno i Legnanesi sono protagonisti del loro primo film TV, Non è Natale senza panettone, in onda per la prima volta il 26 dicembre 2019 su Rete 4.[26]

Sempre nel 2019, Luigi Campisi, storico interprete del "Giovanni", lascia la compagnia,[3] venendo sostituito da Lorenzo Cordara e successivamente, nel 2022, da Italo Giglioli.[6]

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Enrico Dalceri, Antonio Provasio e Luigi Campisi

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Enrico Dalceri, Antonio Provasio e Lorenzo Cordara

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Enrico Dalceri, Antonio Provasio e Italo Giglioli


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Chi vusa püsè... la vaca l'è sua (in italiano "Chi urla di più... la vacca è sua"[27][28]);
Sem nasù par patì, patém! (in italiano "siamo nati per soffrire, allora soffriamo");
Süca e melùn, a la sò stagiùn (in italiano "zucca e melone, alla sua stagione", cioè ogni cosa a suo tempo[29]);
Tan cò, tan süchi (in italiano "Tante teste, tante zucche", cioè ognuno ha il proprio modo di ragionare[30]);
Va la batèl ca sèm su tuti (in italiano "Parti battello, che siamo su tutti").


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I premi più importanti che la compagnia teatrale ha ricevuto nel tempo sono:[2]

Ambrogino d'oro (onorificenza del comune di Milano)[31];
Rosa Camuna (onorificenza della Regione Lombardia);
Premio Isimbardi (onorificenza della Provincia di Milano);
Premio Sarchiapone-Walter Chiari alla Carriera Teatrale;
Anfora Olearia di Boissano;
Biglietto d'oro (nel 1981);
Rina Govi (nel 1986).

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Il repertorio della compagnia originaria comprendeva gli spettacoli[32]:

E un dì nacque Legnanello (1949) (commedia d'esordio)
Sem nasü par patì... e patèm (1950-51)
Bu... cumé buléta (1952)
Miracolo a Legnano (1953)
Tanti cò tanti züch (1954-55)
Tela là la lüna (1956)
Teresate (1957)
Va la batèl! (1958)
Novecent... vòltas indrée (1960)
Teresa e Mabilia show in famiglia (1961)
Va la batèl 1962 (1962)
Zuc e melun, a sö stagiun (1963)
Teresa di notte (1965)
I lenzoeu di ier e d'incoeu (1966)
Teresa degli spiriti (1967)
Fam fum e frecc (1968)
Oh vita,oh vita stracca (1969)
Chi vusa pusé la vaca l'è sua (1970)
E la buleta la va la va... (1971)
Teresa story (1972)
I pover crist superstar (1973)
Regna la rogna (1975)
Un, due, tre... cìapal ca'l gh'è (1978)
Il cortile dei miracoli (1979)
Lasciate che i pendolari vengano a me (1982)
La scala è mobile (1987)
Va là tranvai (1988) (non messo in scena)

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Il repertorio della nuova compagnia comprende:

E un dì nacque... la "Teresa" (1999-2000)
Teresa e Mabilia show in famiglia (2000-2001)
Il cortile dei miracoli (2001-2002)
Va là batèl (2002-2003)
Chi vusa püsè... la vaca l'è sua (2003-2004)
Tela là... la lüna (2004-2005)
Bu... come buleta... (2005-2006)
Pover crist superstar (2006-2007)
Regna la rogna (2007-2008)
60 anni in una grande rivista (2008-2009)
Oh vita... Oh vita straca (2009-2010)
Fam Füm Frec (2010-2011)
Sem nasü par patì... e patèm (2011-2012)
Lasciate che i pendolari vengano a me (2012-2013)
La scala è mobile (2013-2014)
La finestra sui cortili (2014-2015)
La famiglia Colombo (2015-2016)
I Colombo viaggiatori (2016-2017)
Signori si nasce e noi? (2017-2018)
70 voglia di ridere c'è (2018-2019)
Non ci resta che ridere (2019-2020 ; 2020-2021 ; 2021-2022)
Liberi di sognare (2022-2023)
7° ... non rubare (2023-2024)

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Non è Natale senza panettone, regia di Marco Limberti (2019)

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Rosa Camuna

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Giorgio D'Ilario, Dizionario legnanese, Artigianservice, 2003.
Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984.

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Massimiliano Chiavarone, Antonio Provasio, capocomico dei Legnanesi: "Milano mi dà il pane e mi riempie il cuore", su ilgiorno.it, 23 marzo 2014. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 22 giugno 2019).
Oliviero Spada, I Legnanesi, su milanofree.it. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 3 febbraio 2016).
Luigi Campisi non sarà più il "Giuàn" de I Legnanesi, su VareseNews, 10 ottobre 2019. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 10 ottobre 2019).
^ Immagine [collegamento interrotto], su scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net.
^ Andrea Accorsi, È Lorenzo Cordara il nuovo Giovanni dei Legnanesi, sui social l’addio di Campisi, su MALPENSA24, 21 ottobre 2019. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 22 ottobre 2019).
www.sempionenews.it/spettacoli/i-l...o-del-giovanni/
^ I protagonisti de I Legnanesi, su ilegnanesi.it. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 9 giugno 2020).
Marco Pastonesi, È morto a Legnano Felice Musazzi, artista del dialetto, su ricerca.repubblica.it, 5 maggio 1989. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 4 marzo 2016).
Claudia Lovisetto, "La scala è mobile" de I Legnanesi diverte Roma, su romaspettacolo.net, 20 marzo 2014. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 27 febbraio 2017).
^ Simona Spaventa, Ieri e oggi sempre Legnanesi, in la Repubblica, 16 maggio 2004, p. 14.
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^ D'Ilario, 1984, p. 328.
^ Lino Mario e Rino Maraschi, Ritorna la giostra dei Legnanesi «La fatica più grande è truccarsi», su archiviostorico.corriere.it, 15 dicembre 1999. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
Francesco Sanfilippo, Pace fatta, «Legnanesi» in scena con una sola compagnia, su archiviostorico.corriere.it, 3 novembre 2004. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
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^ Chi era costui - Scheda di Felice Musazzi, su chieracostui.com. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 4 marzo 2016).
^ Fabienne Agliardi, I Legnanesi: arriva in tv 'Casa Colombo', su teatro.it. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 13 aprile 2014).
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Stefano Lorenzetto, La vispa Teresa ha la ricetta per salvare l'Italia: "Mandate i figli all'oratorio", su ilgiornale.it, 28 dicembre 2008. URL consultato il 24 maggio 2020.
^ I Legnanesi concedono il bis: un altro spettacolo in prima tv su Rete 4, su ilgiorno.it, 2 luglio 2019. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 4 luglio 2019).
^ Alessia Elgamin, Lutto nel mondo dello spettacolo: morto Alberto Destrieri, la Pinetta de "I Legnaesi, su milanotoday.it, 29 maggio 2019. URL consultato il 24 maggio 2020.
^ Solange Savagnone, Non è Natale senza panettone". E voi conoscete i Legnanesi?, su sorrisi.com, 19 dicembre 2019. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 21 dicembre 2019).
^ Silvana Stremiz, Proverbi, su pensieriparole.it. URL consultato il 24 maggio 2020 (archiviato il 28 dicembre 2016).
^ Nei comuni di provincia le mucche venivano infatti acquistate presso il locale mercato che si teneva due volte l'anno. Per aggiudicarsi l'animale bisognava farsi sentire tra la folla e gridare il prezzo a voce alta, sino ad aggiudicarsi l'animale. Da qui il famoso detto, che viene utilizzato anche come metafora
^ Detti milanesi e modi di dire, su melegnano.net. URL consultato l'11 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).
^ D'Ilario, 2003, p. 252.
^ Il primo Ambrogino d'Oro in occasione dei 25 anni di carriera teatrale consegnato in data 7 dicembre 1972 dall'allora sindaco di Milano Aldo Aniasi
^ I Legnanesi (PDF), su prolococasalromano.it. URL consultato il 9 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).

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Enrico Dalceri, Antonio Provasio e Italo Giglioli

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Antonio Provasio nasce a Legnano il 28 giugno 1962 e, giovanissimo, entra a far parte della storica compagnia de I Legnanesi con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano (Odeon, Manzoni, Lirico, Puccini).
Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa con magistrale presenza scenica, riprende il ruolo di “Teresa” intorno alla quale ruota tutto lo spettacolo; strepitoso nelle sue interpretazioni, sviluppa una “maschera” irresistibile, comunicativa, basata sul ritmo, sui tempi comici e su un patrimonio inestimabile di interiezioni e modi di dire.
Attraverso una recitazione sempre spontanea e raffinata, permette al pubblico di interagire e imposta i suoi interventi come una valanga inarrestabile “contro” la vittima prediletta, il marito Giovanni.

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La Teresa è la tipica donna di cortile, di carattere forte e dominante, a tratti un pó bisbetica e severa ha peró un cuore grande così… sempre pronta ad aiutare le donne del suo cortile, alle prese con un marito “avvinazzato e pigro” e una figlia “zitella e sognatrice”, è una donna che riesce sempre e comunque a tenere la famiglia unita e sulla retta via.

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Enrico Dalcieri nasce a Monza il 15 ottobre 1962, di giorno è dirigente presso una nota casa di moda di Milano.
La sua passione per la moda lo spinge, nel pieno boom degli anni ’80, a proporsi a un’importante azienda del settore che gli aprirà le porte ad una carriera professionale di successo.
Dopo aver lavorato al fianco di Musazzi – fino alla sua scomparsa – nel ruolo di attore secondario (inizia sostituendo un attore in servizio militare), diventa uno degli attori protagonisti quando Antonio Provasio lo vuole al suo fianco nella “nuova generazione” dei Legnanesi. Cura inoltre le musiche e i costumi e le scenografie di tutti gli spettacoli.

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La Mabilia è una ragazza di paese che non riesce mai a staccarsi da mamma e papà che incarna il clichè di un certo mondo femminile di massa, dove l’apparenza è l’unica cosa importante, sempre al di sopra delle sue possibilità, sognando di emergere e di diventare una soubrette.

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Cappello e baffi d’ordinanza, nel ruolo del marito della Teresa c’è Italo Giglioli, classe 1957 da Varese, che porterà sul palcoscenico, oltre al rispetto della tradizione, una pluriennale esperienza come attore e cabarettista dalla spiccata verve comica (da Vivere a Mai Dire Gol) il cui fil rouge, proprio come il Giuàn, è il rapporto con le donne di casa, una moglie “ingombrante” e una figlia che lo fa disperare con una serie di fidanzati sbagliati.

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Giovanni è l'unico uomo del cortile. E'perennemente ignorato, senza alcuna considerazione, dalla moglie e dalla figlia. La sua vita si svolge tra casa, lavoro e osteria. Personaggio di poche parole, la sua “maschera” ha il naso perennemente rosso e la camminata incerta tipica di chi ha alzato troppo il gomito.

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view post Posted on 17/9/2023, 19:16
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Valene Ti dico la mia opinione.

Sono bravi e qualche anno fa avevano goduto di una discreta fama con passaggi in Tv poi come capita sempre l'attenzione é scemata e sono ritornati ad essere di nicchia per chi segue i loro spettacoli a teatro.
 
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Cloud76 si avevamo visto su Mediaset alcuni spettacoli, poi mamma ha usato Youtube e infine i dvd, purtroppo vederli in teatro resta un sogno, anche se verranno nella nostra città a fine novembre con mamma in carrozzina ed altri disagi tre ore di teatro non li regge...ma fanno sempre sold out e fanno ridere di questi tempi è merce rara.
 
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