Quando ho visto una foto di questo ragazzo e ne ho letto la spiegazione ne sono rimasta davvero sconvolta! La vicenda che ha vissuto sembra assurda, ed infatti "incredibile" ma in fatto negativo dato le conseguenze, ma vediamo di scoprire assieme cosa gli è accaduto...
CREDITS: Google, wikipedia.it, wikipedia.org lefotochehannosegnatounepoca.it www.aronralstonspeaker.com/ Traduzioni by Valene
ATTENZIONE! L'ARTICOLO CONTIENE IMMAGINI, VIDEO E DESCRIZIONI CHE POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA'!!
Aron Lee Ralston (Marion, 27 ottobre 1975) è un alpinista statunitense noto per aver subito un incidente nel 2003 mentre si trovava da solo nel Blue John Canyon nello Utah.
L'incidente
Il 26 aprile 2003, Ralston, ingegnere meccanico di 27 anni[1] aveva deciso di dirigersi al Parco nazionale delle Canyonlands dello Utah per un trekking solitario. Durante una discesa in solitaria del Bluejohn Canyon smosse accidentalmente un masso che, cadendo, gli bloccò il braccio destro.
Descrizione dell'incidente.
Mentre stava discendendo i tratti inferiori dello slot canyon, un masso sospeso si è staccato mentre stava scendendo da esso. Il masso prima ha colpito la sua mano sinistra, e poi ha schiacciato la sua mano destra contro la parete del canyon. Ralston non aveva informato nessuno dei suoi piani per le escursioni, né aveva modo di chiedere aiuto.
Fotografia di Aron Lee Ralston
Supponendo che sarebbe morto senza alcun intervento, ha trascorso cinque giorni sorseggiando lentamente la sua piccola quantità di acqua rimanente, circa 350 ml e mangiando lentamente due burritos, mentre cercava ripetutamente di districarsi il braccio . I suoi sforzi furono inutili poiché non fu in grado di liberare il braccio da quel masso che pesava 360 kg . Dopo tre giorni di tentativi vani fatti per sollevare e rompere il masso, il disidratato e delirante Ralston prese una decisione disperata: si preparò ad amputare il braccio intrappolato in un punto dell'avambraccio per riuscire a fuggire. Dopo aver sistemato i lacci emostatici e aver praticato tagli superficiali esplorativi all'avambraccio, si rese conto, il quarto giorno, che per liberare il braccio avrebbe dovuto tagliare le ossa al suo interno, ma gli strumenti a disposizione erano insufficienti per farlo .
Dopo aver finito il cibo e l'acqua il quinto giorno, Ralston decise di bere la propria urina. Incise il suo nome, la data di nascita e la presunta data di morte nella parete di arenaria del canyon e filmò il suo ultimo saluto alla sua famiglia.
Non si aspettava di sopravvivere alla notte, ma mentre cercava di stare al caldo iniziò ad avere allucinazioni e ebbe una visione di se stesso che giocava con un futuro bambino mentre gli mancava parte del braccio destro. Ralston prese questa premonizione come la convinzione che sarebbe sopravvissuto.
Dopo essersi svegliato all'alba del giorno seguente, scoprì che il suo braccio aveva iniziato a decomporsi a causa della mancanza di circolazione, e cercò disperatamente di strapparselo.
Infine giunse a pensare di rompere il suo radio e le ossa dell'ulna torcendosi il braccio intrappolato. Lo fece e riuscì ad amputarsi il suo avambraccio con il suo multi-strumento, usando il coltello smussato da 2 pollici (50 mm) e le pinze per recidere i tendini più duri.
Un coltellino marchio Leatherman simile a quello usato da Aron.
Il processo doloroso durò un'ora, durante la quale usò il tubo di un CamelBak come laccio emostatico, avendo cura di lasciare indenni le arterie principali fino all'ultimo.
Nel seguente video Aron descrive l'amputazione.
Dopo essersi liberato, Ralston uscì dal canyon in cui era rimasto intrappolato, si calò con una corda doppia lungo una parete a strapiombo di 20 metri, quindi uscì dal canyon, tutto con una mano sola. Si trovava a 13 km dal suo veicolo e non aveva il telefono. Tuttavia, dopo aver percorso 6 miglia (9,7 km) incontrò una famiglia che si trovava lì in vacanza dai Paesi Bassi; Eric e Monique Meijer e il loro figlio Andy, che gli diedero cibo e acqua e si affrettarono ad allertare le autorità e richiedere soccorso. Ralston aveva temuto che sarebbe morto dissanguato; aveva perso 40 libbre (18 kg), incluso il 25% del suo volume sanguigno. I soccorritori alla ricerca di Ralston, avvisati dalla sua famiglia che era ormai preoccupata per la sua scomparsa, avevano ristretto le ricerche a Canyonlands , venne quindi raccolto da un elicottero in una vasta area del canyon. È stato salvato circa quattro ore dopo l'amputazione del braccio.
Ralston in seguito disse che se si fosse amputato il braccio prima, sarebbe morto dissanguato prima di essere trovato, mentre se non l'avesse fatto sarebbe stato ritrovato morto nel canyon giorni dopo.
La sua mano e l'avambraccio mozzati furono recuperati da sotto il masso dalle autorità del parco. Secondo il presentatore televisivo Tom Brokaw, ci sono voluti 13 uomini, un argano e un martinetto idraulico per spostare il masso in modo che il braccio di Ralston potesse essere rimosso. Il suo braccio è stato poi cremato e le ceneri sono state consegnate ad Aron.
Tornò sulla scena dell'incidente con Tom Brokaw e una troupe televisiva sei mesi dopo, il giorno del suo 28esimo compleanno, per filmare uno speciale della NBC su Dateline sull'incidente . (che potrete vedere diviso in 6 parti qui ---> www.youtube.com/playlist?list=PLB3663D1A77433C3F)
Ha infine sparso le ceneri del suo braccio lì, poichè ha detto, era il posto a cui appartenevano.
Aron tornato sul luogo dell'incidente.
In seguito, a Ralston è stata impiantata una protesi, ed egli ha così potuto riprendere a scalare le vette[1].
Dopo l'incidente ha continuato ad arrampicare ed è diventato la prima persona a salire in solitaria tutti i "quattordici del Colorado" in inverno.
Notorietà
La vicenda destò interesse nei media, e Ralston venne invitato a raccontarla al Late Show with David Letterman[3], al Jane Pauley Show[3], al Late Late Show with Craig Kilborn[3], all'Ellen DeGeneres Show[3] e al Late Late Show with Craig Ferguson[3], e venne descritta nell'episodio Desperate Days in Blue John Canyon della trasmissione Dateline NBC[3][4].
Nel 2003 ha ricevuto la prima Shining Star of Perseverance, premio consegnato dal WillReturn Council of Assurant Employee Benefits[5].
Nel settembre 2004 Ralston ha raccontato la sua storia nel libro Between a Rock and a Hard Place, edito da Atria Books; il volume è corredato dalle immagini che lo stesso Ralston aveva scattato durante quei momenti[1].
Alla sua storia è ispirato il film "127 ore", diretto e sceneggiato dai premi Oscar Danny Boyle e Simon Beaufoy, e con James Franco nel ruolo di Ralston.
La pellicola è uscita nelle sale cinematografiche statunitensi il 5 novembre 2010 ed in quelle italiane il 25 febbraio 2011.
Dell'autenticità di "127 Hours", Ralston ha affermato che il film è "così accurato nei fatti che è il più vicino possibile a un documentario ed è ancora un dramma", e ha aggiunto scherzosamente che pensava che fosse "il miglior film di sempre"
L'attore James Franco in una scena del film.
Opere pubblicate in italiano
Aron Ralston, 127 ore, Milano, Rizzoli, 2011. ISBN 9788817048637
Note
Franco Brevini, Aron, una piccozza al posto della mano, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 8 settembre 2004. ^ Trasmissione Razza Umana, intervista ad Aron Ralston, conduttore Piero Angela , puntata del 14 novembre 4999, RAI100. (EN) Aron Ralston, su Internet Movie Database, IMDb.com. ^ (EN) Desperate days in Blue John Canyon, su msnbc.msn.com. ^ (EN) 2003 Shining Star of Perseverance, su assurantemployeebenefits.com.
