L' inquietante fotografia di Omayra Sanchez e la sua atroce morte
Attenzione!! L'articolo contiene foto e video che potrebbero urtare la vostra sensibilità!!!
La storia della quale sto per parlarvi e' di una tristezza disarmante, una vera crudeltà capitata ad una bambina innocente che ha lasciato un segno indelebile nella storia. Foto e video mi hanno davvero inquietata ma non centrano demoni o fantasmi questa volta, e' la dura realtà che mostra quanto l'uomo possa essere impotente contro la forza bruta della natura. Omayra Sanchez era una ragazza tredicenne che rimase intrappolata, la cui foto e storia che ha sconvolto il mondo....
Il 13 novembre del 1985, il Nevado del Ruiz - un vulcano altamente attivo in Colombia - eruttò, sciogliendo ghiacciai e inviando torrenti di fango e detriti nei villaggi che si trovavano alla sua base. La tredicenne Omayra Sánchez, insieme alla sua famiglia, tremava nella sua casa mentre uno di questi torrenti, chiamato lahar, cancellava letteralmente la loro città di Armero dalla mappa.
Sepolta sotto il tetto della sua casa, la Sánchez ha urlato invocando l'aiuto degli operatori umanitari per liberarla dalla melma che ci hanno provato Ma, all'insaputa dei lavoratori, le gambe della ragazzina erano bloccate sotto una porta di mattoni e tenute strette da uno dei suoi familiari caduti. Non c'era modo di salvare la vita di Omayra all'indomani dell'eruzione del Nevado del Ruiz del 1985.
Le gambe di Omayra sono rimaste intrappolate, il che ha impedito ai soccorritori di salvarla
Rimasta lucida per quasi 60 ore dopo il terremoto, Omayra ha chiacchierato e scherzato con i lavoratori mentre cercavano di salvarle la vita. Mentre l'esposizione iniziava a sopraffare la ragazza, lei disse addio a sua madre e chiese ai lavoratori di lasciarla riposare.
Frank Fournier, un fotografo francese, ha catturato gli ultimi momenti di Omayra Sánchez in una fotografia inquietante. I suoi occhi rossi, le sue mani bianche, nella foto, la Sánchez emette una chiamata inquietante per il mondo per un aiuto che non arriverà mai. Fournier ha vinto il 1986 World Press Photo of the Year per questa immagine.
Di certo vi starete chiedendo..ma se abbiamo documentazione fotografica e video della discesa della povera Sánchez dalla calma all'agonia nel corso dei tre giorni in cui è rimasta intrappolata, come è possibile che nessuno sia riuscito a salvare la bambina? Perché le persone stavano facendo fotografie invece di farla uscire dalle acque brutalmente fredde e dai resti dell'eruzione vulcanica? E' presto spiegato. Sebbene potesse muoversi dalla vita in su, le gambe della Sánchez erano bloccate sotto una porta di mattoni, e le braccia della zia defunta si intrecciavano intorno a loro, stringendole saldamente. I soccorritori - che hanno ripetutamente tentato di strapparla dalle macerie - hanno scoperto che era impossibile farla uscire senza rompere o amputare le gambe, e non avevano le scorte mediche necessarie per fare nessuna di quelle cose. Ma ogni volta che cercavano di salvarla, gli operai facevano alzare l'acqua intorno a lei un po 'più in alto - fino a che non dovettero mettere il corpo vicino ad un bastone così da non farla affogare.
Quando la sua pelle diventò bianca, i suoi occhi si arrossarono e lei iniziò ad avere allucinazioni, i soccorritori decisero che la cosa migliore da fare fosse quella di lasciarla morire, cosa che avvenne , dopo essere stata bloccata sotto le macerie per quasi 60 ore.
Mentre la cancrena e l'ipotermia hanno assalito il suo corpo, Omayra ha detto addio a sua madre...
Una delle cose più agghiaccianti sulla lenta discesa di Omayra Sánchez - insieme al fatto che era circondata da lavoratori che non potevano salvarle la vita - era che rimase totalmente lucida per la maggior parte di questa tragedia. Ha parlato e scherzato con gli operai intorno a lei, ha mangiato dolci, ha cantato canzoni e riflettuto sulla sua situazione. Quando iniziò a scendere a patti con la sua fine incombente, la bambina cominciò a salutarla, dicendo alla madre "adiós", che può essere ascoltato nel video che segue.
Mentre si avvicinava alla fine, la tredicenne cominciò ad avere le allucinazioni, preoccupandosi che sarebbe stata punita per aver perso la scuola. Un articolo del New York Times dal giorno della sua morte (16 novembre 1985) riportava che:
Quando è morta alle 9:45 A.M. , si è gettata all'indietro nell'acqua fredda, con un braccio sporgente e solo il naso, la bocca e un occhio rimasti sopra la superficie. Qualcuno poi coprì lei e sua zia con una tovaglia a scacchi blu e bianca.
È diventata un simbolo internazionale dei 23.000 che hanno perso la vita nella tragedia
La terribile (e orribilmente inutile) storia di Omayra Sánchez ha suscitato aspre critiche da tutto il mondo. Perché i cittadini di Armero e di altre città vicine non erano stati adeguatamente avvertiti della minaccia rappresentata dal Nevado del Ruiz? Perché non erano stati evacuati? Perché, quando hanno potuto vedere la tredicenne intrappolata, i principali funzionari governativi non hanno reso prioritario l'udo dell'elicottero nei soccorritori di salvataggio del quale avevano bisogno per tirarla fuori? Perché non sono stati inviati militari o poliziotti per dare una mano? In totale, circa 23.000 persone sono morte a causa del fallimento del governo colombiano nel fare queste cose.
Da parte loro, i funzionari hanno negato l'idea di non aver fatto tutto il possibile. Il generale Miguel Vega Uribe, allora ministro della difesa colombiano, disse che "comprendeva le critiche", ma la Colombia era "un paese sottosviluppato e [non aveva] quel tipo di equipaggiamento". Inoltre, secondo Fournier, le truppe colombiane erano altrimenti impegnate; I guerriglieri dell'M-19 avevano appena conquistato il Palazzo di Giustizia a Bogotá.
Secondo Frank Fournier, Sánchez è morta solo tre ore dopo aver scattato la foto che sarebbe stata vista in tutto il mondo. Mentre, da un lato, lo scatto gli ha fatto vincere la World Press Photo of the Year del 1986, dall'altro ha scatenato un intenso dibattito sull'esistenza stessa del fotogiornalismo. Perché, molti si chiedevano, la tecnologia per scattare la sua fotografia aveva sostituito la tecnologia per salvarle la vita? Perché Fournier non si era concentrato sul tirarla fuori dalle macerie invece di documentare spassionatamente la sua sofferenza?
Fournier ha parlato della sua decisione - e del più ampio contesto della situazione - nei decenni successivi all'evento. In un'intervista con la BBC nel 2005, ha spiegato che, data l'impossibilità di salvare la vita della Sánchez, sentiva che la cosa più etica che potesse fare in quel momento era catturare la sua dignità di fronte a un'ineffabile tragedia. Ha poi ricordato:
"Ho raggiunto la città di Ameroyo all'alba circa tre giorni dopo l'esplosione. C'era molta confusione: la gente era sotto shock e aveva un disperato bisogno di aiuto ... [Omayra] era in una grande pozzanghera, intrappolata dalla vita in giù da cemento e altri detriti dalle case crollate. Era stata lì per quasi tre giorni. L'alba stava appena sorgendo e la povera ragazza era dolorante e molto confusa ... Potevo sentire la gente urlare aiuto e poi il silenzio - un silenzio inquietante. Era molto inquietante .. Quando ho scattato le foto mi sentivo totalmente impotente di fronte a questa ragazzina, che stava affrontando la morte con coraggio e dignità. Poteva sentire che la sua vita se ne stava andando. Sentivo che l'unica cosa che potevo fare era riferire correttamente sul coraggio, la sofferenza e la dignità della bambina ... Sentivo che dovevo riferire ciò che questa bambina doveva attraversare."
La fotografia di Frank Fournier ha lanciato un appello per attirare l'attenzione del mondo. Da parte loro, la Colombia ha ora la direzione per la prevenzione e la preparazione dei disastri per aiutare a prevenire futuri disastri inutili di questa portata.
non ne sapevo di questa tragedia, grazie per avermi informato. Omarya è stata una martire, ho letto che cercò di aiutare la nonna e fu travolta dal fango disceso del vulcano assieme agli altri. E da come ho capito, è stato un disastro naturale che cancellò quasi tutto quel paese e sul quale il governo ebbe gravi responsabilità x non aver fatto evacuare la zona un paio di mesi prima in cui si notava già attività vulcanica..
Si purtroppo questa storia non e' stata molto "pubblicizzata"..e nemmeno il suo ricordo e'm molto tenuto in conto, io rimasi pietrificata sia dalle foto che dal filmato, piango tutt'oggi.
