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Perù: uomo risorge dopo mesi e torna a casa.

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icon13  view post Posted on 2/4/2017, 13:17
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Perù: uomo risorge dopo mesi e torna a casa.

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fonte: google, www.ilgiornaleitaliano.it/2017/03/1...a-si-interroga/


Mi e' capitato di imbattermi in questa notizia circolata su vari networks, e da brava curiosa ma NON credulona mi sono voluta documentare per capire un po' cosa significasse questa storia.
Sappiamo dell'esistenza dei cosi detti zombie haitiani etc, ne abbiamo già parlato presentando storie VERE e documentate, ma questa mi ha lasciata a dir poco sorpresa e sospettosa così mi sono voluta documentare un po' ed ho scoperto che alla fine sarebbe una bufala, venduta come resurrezione ed invece appartiene ad un antico rituale...

ecco di seguito l'articolo "incriminato"


Il risveglio dopo la morte è possibile? Alcuni casi avvenuti in passato ci dicono di si. Può succedere dopo poche ore, al massimo dopo qualche giorno, ma mai nessuno aveva superato il limite dei 3 mesi. Questo è il periodo di tempo trascorso da un uomo nella sua bara, ben 94 giorni passati in un totale stato di morte cerebrale, con la cessazione totale di ogni attività vitale e l’inizio del processo di decomposizione.
etta così sembrerebbe una delle tante bufale presenti in rete, eppure le foto non mentono, così come le dichiarazioni di importanti e autorevoli medici internazionali che, venendo a sapere dell’accaduto, si sono precipitati a Lima, in Perù, per analizzare le condizioni di salute dell’uomo (Alejandro Tanatos, 54 anni) e per capire come sia potuto risorgere. Perchè di resurrezione stiamo parlando, non di un semplice caso di morte apparente. Ma facciamo un passo indietro. Tecnicamente Alejandro era morto in seguito a un arresto cardiaco. Da molti anni soffriva di cardiopatia ischemica e seguiva una terapia a base di acido acetilsalicilico ed eparina. Fino a 4 mesi fa aveva risposto più che bene. Giunta la stagione invernale nella sua città (che tra l’altro si trova a 1200 metri di altezza, nelle montagne) la sua salute ha cominciato a peggiorare. Il suo corpo (così disse il cardiologo ai familiari) non riusciva ad adattarsi al freddo (il freddo rallenta la circolazione, e se un soggetto è cardiopatico può avere gravi conseguenze). A nulla valse aumentare la dose dei farmaci, Alejandro una notte ebbe un infarto con conseguente
arresto cardiaco. Non c’era nulla da fare, era morto. I familiari lo tennero 24 ore in casa, come da prassi, e dopo un giorno celebrarono le esequie. Trascorsi i 94 giorni dal funerale ecco verificarsi l’impossibile.

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Il custode del cimitero, come da lui stesso dichiarato, un giorno sentì dei colpi provenienti dalla bara (ci teniamo a sottolineare che per problemi di autorizzazioni legati al loculo, la bara non era ancora stata tumulata). Inizialmente si spaventò così chiamò subito la polizia. Insomma, quanto avvenuto dopo è ormai facile da intuire. Alejandro fu portato in ospedale, e i medici dichiararono che a livello viscerale stava bene. In altre parole, i suoi organi avevano ripreso a funzionare. Solo esternamente il suo corpo aveva realmente subito il processo di decomposizione, talmente tanto da farlo sembrare, come potete ben vedere dalle foto, come se fosse improvvisamente invecchiato di tantissimi anni. Ma come è potuto sopravvivere in questo modo? Secondo una prima analisi il merito è proprio del freddo, che avrebbe conservato i processi vitali, specialmente la circolazione, ma a questo va aggiunto un effetto latente dei farmaci, quegli stessi farmaci che negli ultimi giorni, poco prima della morte, Alejandro aveva preso in elevate quantità per la terapia. Va comunque precisata una cosa. Alejandro è lucido, riesce a parlare, e in parte anche può anche muoversi. Tuttavia fa queste cose con estrema difficoltà. Inoltre ha riportato gravissimi danni agli occhi (che ormai ha perso definitivamente) e si prospetta per lui una vita piena di affanni, né si sa davvero se potrà sopravvivere ancora per molto tempo. Nella sua città sono comunque tutti molto contenti, gli amici lo chiamano ”el reanimado” (il risorto, o meglio ”il redivivo”, come il protagonista di Revenants, l’ultimo film di Leonardo di Caprio) e i suoi familiari sono felici di riaverlo a casa. Gli scienziati stanno anche studiando il suo caso per ricavare informazioni legate al processo post-mortem. Magari questo fortunato episodio (indipendentemente dalle condizioni attuali di Alejandro, ci piace comunque dire che è stato fortunato) potrà aprire la strada per nuove scoperte in campo medico.

ED ORA LA SPIEGAZIONE....

www.bufalevirali.net/uomo-resuscita-cadavere-rito/


L’UOMO RESUSCITATO? E’ SOLO UN CADAVERE USATO PER UN RITO FUNEBRE

L’articolo è divertente, non c’è dubbio. Ma rendiamoci conto, per un attimo, di quale possa essere il dettaglio che genera condivisione e interesse tra gli utenti. L’articolo viene condiviso sui social con l’immagine di un individuo che sembra veramente morto. Ovvero Alejandro Tanatos… (non a caso il viralizzatore ha usato come falso cognome il nome del dio greco della morte) ridotto ad uno zombie cinematografico da un misterioso incidente. La pelle dell’uomo è consumata e malridotta, proprio come quella di un morto.
Il “Giornale italiano” non è una testata giornalistica, e non viene aggiornato quotidianamente. Alcune delle notizie riportate potrebbero essere inesatte o inventate a scopo satirico, per far riflettere o semplicemente per divertire. Vogliate comunicarci se qualche contenuto presente nel sito turbi la vostra sensibilità, provvederemo a rimuoverlo o modificarlo. Va evidenziato, infatti, che le foto del presunto Alejandro sono rubate da un interessante portale che descrive i riti funebri dei Toraja, un popolo che vive sull’isola di Sulawes (Repubbica Indonesiana).

ECCO COME SI SPIEGA L’IMMAGINE DELL’UOMO RESUSCITATO

Il rito del Ma’Nene prevede che i cadaveri, a prescindere dal loro stato di conservazione (ove ridotti solo ad ossa, le stesse saranno avvolte in stoffe pregiate) vengano rivestiti, ripuliti e portati in parata per il paese, simulando una camminata in cui vengono tenuti ritti, in piedi.

Tutti gli abitanti del villaggio sono quindi invitati ad interagire coi cadaveri, toccandoli e, per il tramite del feticcio così ottenuto, chiedere la benedizione dei loro cari estinti per un altro anno. Le salme vengono poi nuovamente inumate, riportate nei loro luoghi di sepoltura con la certezza che gli spiriti degli antenati veglieranno con amore sui superstiti
Un rito macabro che in un paese civilizzato non verrebbe mai posto in essere. Insomma, si tratta di riesumare cadaveri.


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Ora per un approfondimento ancora più utile ecco cosa ho scoperto del rito del Ma’Nene


Ma Nene – la festa indonesiana dei morti che si celebra… riesumandoli!
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http://emadion.it/mummie/manene-la-festa-i...a-riesumandoli/

Il Ma Nene è una festa indonesiana celebrata dal popolo Toraja ogni agosto, in cui le mummie dei parenti vengono riesumate, lavate e vestite con nuovi abiti.
Per i Toraja il funerale è la cerimonia più importante, tanto che la ricchezza di un uomo si misura dalla sfarzosità dei funerali che celebra.
Questo popolo risparmia tutta la vita per poter celebrare dei funerali come si deve e non è raro che qualche giovane posponga il matrimonio se qualche parente è prossimo alla morte.
I Toraja, una volta animisti, sono oggi sia cristiani che musulmani che animisti ma nonostante il loro credo partecipano tutti a questi rituali funebri.

Celebrazione del funerale
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Il funerale è una celebrazione e il defunto non viene sepolto se prima non si ha il denaro sufficiente a celebrarne il funerale come si deve.

Fino a quel giorno il defunto viene imbalsamato e lasciato a vivere insieme alla famiglia e non viene considerato morto, ma ci si riferisce a lui come “il malato” o “colui che dorme”.

Una volta recuperati i soldi necessari si dà il via ai festeggiamenti: tutto il villaggio si riunisce e sacrifica dei bufali e dei maiali in onore del defunto e poi la carne viene distribuita ai presenti in ordine di importanza.

Le corna degli animali vengono poste davanti alla casa dei parenti e le case con più corna sono quelle dei più benestanti.
I festeggiamenti durano almeno 11 giorni, passati i quali i defunti vengono messi in bare decorate da forme geometriche e messi a riposare nella parete di una montagna,
in cui vengono messe anche delle statue di legno che rappresentano il defunto.
Se a morire è un bambino che ancora non ha messo i denti, il suo cadavere viene avvolto in foglie di palma e legato al tronco di un albero malato, protetto da altre foglie di palma. Se l’albero guarisce allora lo spirito del bambino vive ora in ess


Il rituale del Ma’Nene
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Ogni anno, in agosto, si celebra poi il Ma’Nene, festa in cui tutti gli abitanti del villaggio si reca alle tombe dei propri cari e li riesumano.

Vengono fatti camminare secondo specifici tragitti al vilaggio dove vengono lavati, pettinati e vestiti con nuovi abiti.

Se la bara è rovinata si procede a restaurarla. Questa pratica viene tramandata di generazione in generazione da almeno 700 anni ma si pensa che questa pratica risalga persino a tempi preistorici.

Questa tradizione ha resistito a varie invasioni da parte di altri popoli ma stava cominciando a svanire con l’avvento del progresso.

Fortunatamente però, proprio questa tradizione richiama nel villaggio dei Toraja migliaia di turisti l’anno (il villaggio è la seconda meta turistica in Indonesia dopo Bali) i quali portano soldi e sono quindi una fonte di sostentamento per questo popolo che può continuare a praticare questo antico rituale.


Edited by Valene - 6/12/2017, 15:44
 
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view post Posted on 28/5/2022, 19:20


Detto col massimo rispetto...lo trovo agghiacciante >_< e a livello igienico non crea problemi? Attira turisti??? :| sempre detto col MASSIMO RISPETTO, chissà che odore :D: I morti devono riposare in pace, indipendentemente dalle credenze e religioni
:goodmorning:
 
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view post Posted on 30/5/2022, 16:35
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Questione di cultura, io non lo farei mai ne vi prenderei parte, mi fa troppo senso.
 
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