IL RISVEGLIO DI UN REAL VAMPIRE E LA SUA ACCETTAZIONEATTENZIONE!!!L'ARTICOLO CONTIENE IMMAGINI E SPIEGAZIONI CHE POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITA' DI ALCUNE PERSONE PERCUI SIETE PREGATI DI LEGGERE SOLO SE VERAMENTE INTERESSATI GRAZIE!Nota:
Ho il desiderio di regalare a questo forum, questo articolo tratto dal mio ultimo libro "GIOVENTU' VAMPIRA" che ho scritto esclusivamente per i " giovani risvegliati" e di prossima uscita , scaricabile gratuitamente dal web., come tutti gli altri miei libri. Come sono solito dire , ciò che scrivo rappresenta la mia idea e parere personale e senza alcuna intenzione di farsi passare per verità assoluta.
Buona Lettura
Horus Sat.
Il momento del risveglio: rendersi conto di ciò che si è
Il momento del cosiddetto “risveglio” normalmente avviene lungo un determinato periodo in età compresa tra i 7 anni e i 25 anni, in base allo sviluppo della persona. Abbiamo numerosi casi, però, in cui il risveglio è stato causato o scatenato da un fattore esterno, di cui si hanno molte teorie, e tra queste anche la teoria del contagio da parte di un retrovirus trasmesso da qualcuno. Pur non sapendo se la teoria del retrovirus è valida o meno (posso solo notare che sono sempre più numerosi coloro che ne parlano e che affermano che il retrovirus esiste veramente), quello che posso dire è una mia personale idea ( e come tale va considerata), che il vampirismo sia comunque qualcosa di trasferibile geneticamente e biologicamente. Ponendo la mia personale testimonianza io sono un Real Vampire nato da genitori Real Vampire che a loro volta sono nati da altri Vampiri. La mia famiglia ha una generazione di vampiri a cui sono riuscito a risalire almeno da 4 generazioni, studiando i documenti e l'albero geologico della mia famiglia.
Ci sono dei miei lontani antenati che sono stati sacrificati dalla Chiesa Cattolica durante l'inquisizione con l'accusa di Vampirismo, ci sono documenti e testimonianze in merito. Non solo ma il mio figlio naturale è anch'egli un RV e presenta tutte le mie particolari caratteristiche. Che si tratti di un retrovirus o no questo lo possono solo certificare i medici, quello che so per certo è che io sono un vampiro, i miei genitori lo sono anch'essi e lo è pure mio figlio. Semplice coincidenza? Non credo. Credo che qualsiasi cosa sia, possa essere in qualche modo trasmessa da un genitore ad un figlio. Altra cosa interessante: tutti nella mia famiglia siamo dei sanguirians ovvero ci alimentiamo dell'energia presente nel sangue: i miei genitori, io , mio figlio. Stesse e identiche caratteristiche. Nel corso degli anni ho poi sviluppato diverse facoltà, soprattutto psichiche, che guarda caso sono le stesse facoltà che mio figlio, oggi a 27 anni, sta sviluppando pure lui. Altra coincidenza? Mio figlio ha capito di essere un RV all'età di 7 anni, quando un giorno l'ho scoperto che beveva il suo sangue da una ferita sul polso che si era procurato giocando a calcio con gli amici.
Lo trovai lì che si ciucciava la ferita, con la bocca tutta insanguinata per la bevuta, come nulla fosse. Mi raccontò poi di averlo fatto tantissime volte e di aver bevuto anche dalle ferite dei suoi amichetti a mia insaputa. C'è da dire che mio figlio non abitando con me, ma con la mamma, non sapeva che io ero un Real Vampire gli e lo avevo tenuto nascosto. Non volevo influenzarlo con il mio modo di essere. Temevo che sapendo che il padre era un vampiro avrebbe imitato il padre, volevo che lui crescesse libero da certe mie influenze. Invece lui, pur non sapendo quello che era suo padre, forse pur non sapendo nemmeno di essere un vampiro, si comportava istintivamente e naturalmente come un vampiro. Una cosa simile che mia madre ha sempre raccontato di me: un fatto che risaliva a quando io avevo l'età di cinque anni, e di certo a quell'età non potevo certo essere influenzato dai miei genitori vampiri. Una bambina piccola nel parco, dove mia madre mi portava a giocare da piccolo, cadde, si sbucciò un ginocchio e si mise a piangere. Io mi alzai, corsi dalla bambina, mi misi a carponi in ginocchio e cominciai a leccare la ferita.
Nessuno diede importanza al caso, la mamma della bimba, raccontò mia madre, disse “ ma guarda che carino da il bacino alla “bua” della bimba! E mi sorrise. Il fatto si concluse qui. Io a quell'età non sapevo certo di essere un vampiro eppure istintivamente mi sono alzato e sono andato a “ bere” dalla ferita della bimba. Non trovate che l'episodio mio e quello di mio figlio in un certo senso si assomigliano? Anche in questo caso semplice coincidenza? Non so dare delle risposte. Ne prendo semplicemente atto. E mi piacerebbe molto che qualcuno mi desse delle risposte concrete, comprovate, su di me, sui miei genitori, su mio figlio.... Il risveglio dunque è una fase in cui noi capiamo e prendiamo atto di essere dei Real Vampires. E' proprio durante il risveglio che ci rendiamo conto di essere “diversi” dalla gente comune, è durante il risveglio che prendiamo atto delle nostre particolarità dell'essere vampiro. E' mia idea che il risveglio non sia altro che un momento in cui si “capisce” ma ciò non vuol dire che già vampiro lo si fosse anche prima di rendersene conto. Personalmente non sono d'accordo con chi dice che il risveglio è quella fase in cui da quel momento in poi si è vampiri. Io lo vedo più come un momento in cui si fa la scoperta, si prende atto, e si comincia a ragionare in merito. Ho imparato nel corso degli anni a dar bene il peso delle parole, a saperle dosare, per dare il giusto significato.
Quando ad esempio io parlo di “ trasformazione” non intendo una fase di “contagio” che nel termine americano o inglese viene identificato con “l'abbracciare”. Per “trasformazione” io intendo quello che molti intendono dando il significato al risveglio, ovvero la fase in cui il corpo e il metabolismo cambia, si sviluppa la fotosensibilità o si sviluppano le facoltà come i sensi migliorati, l'empatia, le facoltà psichiche. Questo io intendo per “trasformazione” e praticamente tutti i Real Vampires sono passati attraverso questa fase di trasformazione, cioè attraverso il momento in cui il corpo e il metabolismo cambia, muta e richiede l'alimentazione di energia, qualsiasi sia la fonte da cui viene prelevata. Per intenderci, sul piano medico, è una “trasformazione” anche quella fase in cui un bambino si sviluppa, cresce, esce dalla pubertà e diventa adulto. E' una trasformazione a tutti gli effetti. E' anche una trasformazione fisica quando il corpo muta negli anni diventando più vecchio.... Ecco perchè sorrido quando sento dire che “non esiste nessuna trasformazione” nei vampiri.
Io sono convinto che il processo che porta una persona ad essere un vampiro si evolve attraverso varie tappe che il Real Vampire attraversa. Per meglio spiegarmi considero due possibilità come la possibile causa del Real Vampire: la “genetica o via biologica/ereditaria ” e la “causa o fattore esterno” Nella possibilità genetica considero il Vampiro nato da genitori RV, quindi un vampiro per via genetica/biologica/ereditaria.
E' vampiro perchè è nato da entrambi i genitori vampiri, oppure da sola madre o padre, e sono la causa genetica del vampirismo del loro figlio. Il processo in cui evolve il vampiro che chiamo “genetico, biologico o ereditario”, che molti altri identificano invece come un “Vampiro puro” (anche se questo termine non mi piace affatto in quanto usato per evidenziare e discriminare chi non è nato da genitori RV), è il seguente:
1)-Nascita: trasmissione dello stato di vampirismo genetico dal genitore al figlio;
2)-Trasformazione: il momento in cui il corpo e il metabolismo si modifica, salta fuori la fotosensibilità, iniziano a svilupparsi alcune facoltà, migliorano i sensi umani;
3)-Risveglio; il momento in cui la persona si accorge che qualcosa in lui è cambiato, che è un vampiro e ne prende atto, ma ancora fatica ad accettarsi;
4)-Crescita: il momento in cui il corpo continua la fase di adattamento alla nuova condizione, continua a presentare nuovi aspetti;
5)-Stabilizzazione:Il momento in cui il corpo ha terminato il suo processo e si è raggiunta una certa stabilità nell'alimentazione di energia, le facoltà si sono sviluppate e i sensi hanno terminato la fase di miglioramento raggiungendo il punto massimo per quella persona;
6)-Accettazione: il momento in cui la persona accetta di essere diventato altro, accetta di essere diversa, ne prende pienamente consapevolezza e orgoglio, conosce i propri limiti e pregi del proprio “sé” vampiro.
Prendiamo ora in esame quel tipo di Vampiro che è tale per un “causa o un fattore esterno”. Non sto qui ad evidenziare quali siano le cause che portano questa persona ad essere un RV, come ho già detto lascio questo discorso ai medici e mi auguro che presto trovino una risposta. Quindi mi limito ad evidenziare solo il fatto che questa persona non è nata da genitori Real Vampire e quindi non può ritenersi un Vampiro per causa genetica/biologica/ereditaria. Il processo evolutivo di colui che chiamerò “Vampiro per causa”, che molti altri identificano invece come un “Vampiro Classico”, perchè è la stragrande maggioranza dei Real Vampires esistenti, è il seguente:
1)-Trasformazione: il momento in cui il corpo e il metabolismo si modifica, salta fuori la fotosensibilità, iniziano a svilupparsi alcune facoltà, migliorano i sensi umani;
2)-Risveglio; il momento in cui la persona si accorge che qualcosa in lui è cambiato, che è un vampiro e ne prende atto, ma ancora fatica ad accettarsi;
3)-Crescita: il momento in cui il corpo continua la fase di adattamento alla nuova condizione, continua a presentare nuovi aspetti;
4)-Stabilizzazione:Il momento in cui il corpo ha terminato il suo processo e si è raggiunta una certa stabilità nell'alimentazione di energia, le facoltà si sono sviluppate e i sensi hanno terminato la fase di miglioramento raggiungendo il punto massimo per quella persona;
5)-Accettazione: il momento in cui la persona accetta di essere diventato altro, accetta di essere diversa, ne prende pienamente consapevolezza e orgoglio, conosce i propri limiti e pregi del proprio “sé” vampiro.
Come potete vedere nel “Vampiro per Causa” manca la fase della nascita non essendo nato da genitori Real Vampires, ma arriva ugualmente ad un'età, in genere nel fase della pubertà, in cui avviene comunque la fase della “trasformazione”
C'è da far presente che molti Real Vampires dalla fase della “Crescita” alla fase di “Stabilizzazione” hanno avuto un periodo di “relax”, ovvero le particolarità vampiriche si sono attenuate e in alcuni casi la sete è praticamente scomparsa. Personalmente credo sia dovuto all'inizio della fase di “Stabilizzazione” in cui il corpo si stabilizza, ha terminato la sua fase di “Crescita” dove veniva richiesta una gran dispersione di energia per far sviluppare facoltà e sensi. Stabilizzandosi si ha la sensazione di adattamento, o meglio, uno stato di benessere in cui sembra che il corpo fisico non richieda più nulla.
In realtà è solo un'impressione o comunque una fase momentanea, il vampirismo ritorna poi allo scoperto, anche dopo un lasso di tempo lungo come qualche anno, in quanto è mia idea personale che il corpo naturale di un vampiro non possa restare a lungo senza ricaricarsi, raggiunto un limite la necessità di energia ritorna fuori dirompente. Molti credono che qualcosa scateni fuori nuovamente la sete: può anche darsi, ma io sono convito che la sete di energia sarebbe comunque ritornata fuori proprio per il fatto che il metabolismo di un vampiro non può farne a meno, non credo nella reversibilità, cioè che un vampiro possa tornare allo stato naturale di una persona comune. Credo che lo stato vampirico, il processo di trasformazione, sia in qualche modo permanente. Certo ci potranno essere periodi in cui il corpo di un RV richiede meno energia, ma ciò dipende dallo stress, dal consumo di energia del proprio corpo e come il corpo la consuma velocemente.
Capire cosa si è: l'accettazione
Nell'articolo precedente abbiamo parlato del “Risveglio” ma anche delle varie fasi che un vampiro percorre dalla sua nascita sino a quando è un vampiro “compiuto” ovvero “ completato”. In questo articolo invece parliamo di un altra fase molto importante, che praticamente è l'ultima fase della sua “evoluzione” o se vogliamo del suo cammino, cioè “l'accettazione”. Mi preme sottolineare che è molto importante accettarsi per quello che si è, in questo caso come vampiro. Si evita così un sacco di sofferenze inutili che non fanno altro che peggiorare la situazione. Il problema di accettarsi non riguarda solo i vampiri ma riguarda ogni essere umano. Molto spesso le persone non si accettano per il proprio corpo o aspetto fisico, non si accettano come gay, non accettano i propri limiti e difetti, tutti o almeno gran parte delle persone se fate la domanda: “sei contento di essere quello che sei fisicamente?” ti risponderanno che vorrebbero essere migliori, più belli, che non vorrebbero acciacchi di salute, che vorrebbero un aspetto migliore ecc...
Il problema dell'aspetto fisico è solo “l'ultimo male” nell'accettazione del vampiro. Molto spesso il real vampire si deve confrontare con il problema della discriminazione, della mentalità chiusa e retrograda di certe persone e delle religioni monoteiste, (Cattolicesimo, Cristianesimo, Ebraismo ecc...) che equiparano il vampiro al concetto di male e diabolico. Per chi discrimina, il vampiro non è una variante naturale della razza umana, ma è un problema psicologico di alcune persone, ritenute pazze o fuori di testa, o peggio ancora una forma di “possessione” da parte del male. Abbiamo casi in cui dei figli si sono dichiarati come Real Vampire ai loro genitori e i genitori, anziché accettare la loro inclinazione o il loro orientamento naturale, li hanno portati dal prete esorcista cattolico o cristiano per un esorcismo, per liberarli dalla possessione demoniaca. Lascio a voi ogni giudizio al riguardo. Una violenza gratuita fatta fisicamente e psicologicamente a questi poveri ragazzi, che, essendo dei minorenni, non possono sottrarsi dal volere dei genitori e da una certa arroganza e discriminazione da parte delle religioni e delle chiese.
Il vampirismo esce e va oltre il concetto di fede e di credo. E' un fattore fisico, si è vampiri perchè è richiesto dal nostro fisico, dal nostro metabolismo, è la natura che ci impone ad esserlo. Per la maggioranza degli RV non è una scelta, è solo un prendere atto di ciò che si è ed accettarlo per forza. In realtà ci sono due correnti ( se così vogliamo chiamarle) di vampirismo. La prima corrente è il “vampirismo naturale”, dove il Real Vampire non sceglie di essere vampiro, semplicemente ne prende atto e lo accetta ma non è imposto da una scelta. Si cerca di vivere consapevoli di ciò che si è. La seconda corrente è quella categoria che si identificano nel “vampirismo per adozione”, cioè l'adottare uno stile di vampirismo nella vita propria, esaltandone gli aspetti positivi e negativi. In questa categoria troviamo molti che sono davvero dei Real Vampires ma anche persone che, pur non essendolo, adottano questo stile di vita. Molte delle persone che non sono degli RV, ma che adottano lo stile di vita vampirico, sono molto spesso coloro che svolgono i giochi di ruolo come il Masquenade. Questo è anche il motivo per cui i veri vampiri cercano di diferenziarsi in tutto dai giocatori di ruolo, specificando che l'essere Real Vampires non è un gioco di ruolo, ma una realtà d'essere. Causa tutti i problemi che circondano un reale vampiro, soprattutto quelli che riguarda la discriminazione e l'intolleranza, accettarsi come Vampiri non è facile per la persona. Molto spesso comporta disagio, sacrificio e a volte anche sofferenza.
Questo è anche il motivo per cui molti vampiri, pur accettandosi in quanto non possono farne a meno, vivono una vita di privazione, di doppie identità, e segreta. Molti sono ancora i vampiri che si chiudono nell'isolamento, convinti che restare isolati sia la soluzione migliore per se stessi. A mio parere è un errore. E' mio personale parere che isolarsi non fa altro che alimentare il pregiudizio degli altri e di se stessi sul proprio “sé” vampiro. E' frequentando i propri simili, come accade in tutte le minoranze sociali, che il vampiro trova la forza in se stesso. Il vedere e rendersi conto che non è l'unico vampiro esistente, l'appartenere ad una comunità di simili, con cui dividere le proprie paure, disagi e preoccupazioni, rafforza l'animo, rassicura e in qualche modo anche protegge il vampiro.
E' importante appartenere ad una comunità dove poter scambiare informazioni, stabilire un confronto e poter apprendere ciò che non si conosce. La comunità vampiro assume un ruolo importante anche nell'accettazione della persona del proprio “sé” vampiro, aiuta a farti prendere coscienza e ti mette davanti a te stesso. Non solo ma la comunità svolge anche l'importante compito educativo, nei confronti del vampiro, nell'ambito dell'educazione alla salute e nella prevenzione alle malattie che si possono incontrare alimentandosi dal sangue e nell'educare ai rapporti corretti, che un vampiro deve mantenere, nei confronti delle persone comuni, per non mettere in pericolo se stesso e la comunità con azioni illegali e criminali. Dunque l'accettazione del proprio io vampirico è qualcosa di importante che il vampiro può fare da solo oppure servendosi dell'aiuto che una comunità vampiro può dare, cioè attraverso il confronto tra simili.
Edited by Valene - 8/8/2017, 20:02