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GIOIELLI DA LUTTO VITTORIANI

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Valene
view post Posted on 4/5/2016, 12:50 by: Valene
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Ne parlammo tempo fa a ogi ho scoperto un articolo su Fb molto carino e vo levo inserirlo anche qui essendo pertinente all'argomento..

Credits: Facebook, https://salonedellutto.com/
https://salonedellutto.com/2016/05/04/il-g...anelli-a-lutto/
di Silvia Ceriani


Qui, ovviamente, sono i gioielli a lutto a interessare maggiormente. E ne parlo fornendo al solito qualche immagine e focalizzandomi sugli anelli. Una prima diffusione degli anelli a lutto si ha fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento ma è appunto con la regina Vittoria che diventano un vero e proprio fenomeno di costume, una moda. Rimasta vedova il 14 dicembre del 1861, non smise di interpretare quella sua condizione per il resto della sua vita, che fu lunghissima. Per i cinquant’anni successivi, vestì in nero, smise di frequentare la città di Londra e di apparire in pubblico, tanto da guadagnarsi l’appellativo di the widow of Windsor.

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Ma lutto non significa necessariamente trasandatezza, tutt’altro! E il nero può essere comunque impreziosito con piccoli dettagli che ricordino l’amato. La regina indossò l’anello a lutto che ricordava la morte del principe Alberto, il suo consorte, per il resto dei suoi giorni, e come lei, fecero molte altre vedove d’Inghilterra. Grosso modo, gli anelli a lutto presentano alcuni tratti comuni: spesso riportano incisi il nome e la data di morte della persona commemorata; spesso vi sono montate pietre preziose di colore nero o altri materiali meno costosi, come lo smalto e la vulcanite; talvolta possono avere incorporata una ciocca di capelli del defunto, anche se a me quelle piacciono di più inserite su grosse spille o intrecciate a formare un braccialetto.
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Però, per gli anelli, facciamo così. Ve ne mostro qualcuno, e vediamo di che si tratta. Quello che vedete qui sopra è piuttosto raro, causa la presenza di un diamante incastonato. Fu realizzato per commemorare un uomo abbiente, morto nel 1734 a 60 anni di età. Probabilmente, la famiglia si era ispirata al principio secondo cui più un anello era elaborato, più attestava la ricchezza e il benessere della famiglia stessa. Ed ecco che il signore abbiente può tranquillamente essere portato al dito, come un De Beers. (Fonte: http://io9.gizmodo.com/love-after-death-th...ourn-1498829544).

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I capelli li troviamo in un raro anello del XVIII secolo che dispone di due compartimenti segreti atti a contenere i capelli intrecciati del defunto. Il medaglione centrale (si chiamerà così?) è circondato da un contorno di piccole perle che conferiscono al gioiello un calore inaspettato. Se non è stato venduto, e se avete una buona disponibilità economica, potreste lanciarvi nell’acquisto cliccando http://www.laurelleantiquejewellery.co.uk/...et-compartments

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Un po’ fuori da questa logica, l’anello memento mori del 1727 che vi mostro qui. Lungo la fascia, c’è uno scheletro “allegro” con la testa coronata che serve a simboleggiare che la morte è sovrana. L’incastonatura ha la forma di una piccola bara, all’interno della quale si può scorgere un ulteriore scheletro, sulla cui allegrezza non oso esprimermi. (Fonte: http://io9.gizmodo.com/love-after-death-th...ourn-1498829544






 
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