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TAVOLA ROTONDA SU RACCOLTA, CONSERVAZIONE E CONSUMO DEL SANGUE

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galadhriel
view post Posted on 10/6/2011, 20:36 by: galadhriel




Dunque dunque... la mia conoscenza del campo è data da quanto scritto su questo forum. Però, per quanto riguarda la cucina ed il consumo di sangue animale, qualche idea di vecchia data ce l'ho.
Non so nel resto dell'Italia, ma a Napoli e dintorni, specialmente nel periodo delle Guerre Mondiali, era molto comune bere il sangue di maiale. Addirittura mia nonna da piccola veniva portata, insieme ad altri bambini, in giro per le fattorie dove sapevano che dovevano macellare animali. In quei periodi poter far bere del sangue animale ai propri figli equivaleva a salvarli da fame ed anemia (proprio come è stato scritto più su se non sbaglio).
Veniva consumato in diversi modi, ma spesso veniva bevuto appena "colto" (i maiali venivano sgozzati, scusate la crudeltà del termine, per preservarne la chiarezza della carne) oppure veniva fritto, ma senza uovo, la nonna dice che subito si addensava a contatto con l'olio bollente.
Invece un modo che è arrivato fino a quando i miei genitori erano bambini è stato quello di mangiarlo con la cioccolata. A dire il vero inizialmente (ai tempi dei nonni) era solo latte e sangue, poi è diventato latte-sangue-cioccolato da cui il sanguinaccio. Mio padre e mia madre ricordano ancora il sapore molto particolare che aveva quel tipo di sanguinaccio e a loro piaceva anche molto.
So che in alcune zone agricole della provincia di Napoli alcuni allevatori ancora usano raccogliere il sangue degli animali e poi lo consumano, però so anche che è vietato per motivi igienici. Una mia amica ha il padre veterinario che per molti anni ha lavorato presso un centro asl che si occupava proprio di queste cose, mi ha spiegato (confermandomi quanto ho letto nel post iniziale) che il problema è sia negli attrezzi usati per la macellazione, sia nella conservazione. Quindi chi riesce a procurarselo se lo tiene segreto e lo consuma per sé e per i suoi.
Per quanto riguarda il congelamento, quello che so è che il processo (almeno per gli alimenti più comuni) deve avvenire il più velocemente possibile e le conservazione deve essere alla temperatura più bassa possibile (-20 °C) per preservare le qualità organolettiche degli alimenti e per garantirne la sicurezza dal punto di vista alimentare. Ovviamente la catena del freddo poi non deve mai essere interrotta. Anche nei congelatori casalinghi se notiamo cristalli di ghiaccio dentro le confezioni non dovremmo consumare quegli alimenti troppo in là nel tempo perché non sarebbero più molto salutari.
Tutto questo, riportato al sangue, mi fa credere che (essendo un alimento molto più delicato degli altri) comporterebbe una maggiore attenzione nella sua conservazione. Per quanto riguarda la conservazione di gusto e sapore credo che un po' ne risentirebbero perché mi par di capire che il gusto è molto particolare e credo anche delicato (almeno il mio così mi sembra), ma le qualità nutrizionali che ne fanno un alimento altamente nutritivo secondo me un poco ne risentono, specialmente se viene congelato in casa come facciamo con gli altri alimenti. Esistono due processi, il congelamento ed il surgelamento. Vi metto i link di wikipedia così potete farvene un'idea e credo che per il sangue possa essere più o meno la stessa cosa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Conservazione..._e_surgelazione
http://it.wikipedia.org/wiki/Surgelazione
Credo che si potrebbero avere maggiori informazioni da qualcuno che lavora in un centro per le analisi, loro sicuramente sanno come si conserva il sangue in modo corretto.

Scusate la lungaggine.
 
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16 replies since 3/4/2011, 08:43   1527 views
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