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Tradizioni del Solstizio d'Estate e della notte del 24 Giugno o notte di S. Giovanni

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view post Posted on 23/6/2017, 12:19
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Tradizioni del Solstizio d'Estate e della notte del 24 Giugno o notte di S. Giovanni

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Dalle mie zone (Parma) esistono varie usanze per celebrare questa festa.
Ricordo che per chi non e' credente cristiano, siamo ancora nei giorni della festività pagana Litha, ed e' il solstizio estivo, quindi ci sono varie ragioni che rendono questa notte importante. Io vi segnalo alcune cose relative a tutte queste usanze...


Tradizionalmente si ritiene che sia la notte del 24 giugno la più breve dell’anno. Tale giorno era considerato sacro nelle tradizioni precristiane ed ancora oggi viene celebrato dalla religiosità popolare lo stesso giorno che il calendario liturgico della chiesa latina ricorda la natività di San Giovanni Battista.

CREDITS: Google, www.parmaelasuastoria.it/

La notte di S. Giovanni, il 24 giugno appunto, rientra nelle celebrazioni solstiziali; il nome associatogli deriva dalla religione Cristiana, perche' secondo il suo calendario liturgico vi si celebra San Giovanni Battista (come il 27 dicembre S. Giovanni Evangelista).
In questa festa, secondo un'antica credenza il sole (fuoco) si sposa con la luna (acqua): da qui i riti e gli usi dei falo' e della rugiada, presenti nella tradizione contadina e popolare. Non a caso gli attributi di S. Giovanni sono il fuoco e l'acqua, con cui battezzava... una comoda associazione, da parte del cristianesimo, per sovrapporsi alle antiche celebrazioni...
Cosi' nel corso del tempo, c'e' stato un mischiarsi di tradizioni antiche, pagane, e ritualita' cristiana, che dettero origine a credenze e riti in uso ancora oggi e ritrovabili perlopiu' nelle aree rurali.
Qui di seguito vi presento una breve panoramica degli usi popolari legati al solstizio.


I Fuochi di S. Giovanni

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I falò accesi nei campi la notte di S. Giovanni erano considerati, oltre che propiziatori anche purificatori e l'usanza di accenderli si riscontra in moltissime regioni europee e persino nell'africa del nord.
I contadini si posizionavano principalmente su dossi o in cima alle colline, e accendevano grandi falo' in onore del sole, per propiziarsene la benevolenza e rallentarne idealmente la discesa; spesso con le fiamme di questi falo' venivano incendiate delle ruote di fascine, che venivano fatte precipitare lungo i pendii, accompagnate da grida e canti.
Come gia' detto sopra i falo' avevano pero' anche funzione purificatrice: per questo vi si gettavano dentro cose vecchie, o marce, perche' il fumo che ne scaturiva tenesse lontani spiriti maligni e... streghe :-) (si riteneva che in questa notte le streghe si riunissero e scorrazzassero per le campagne, alla ricerca di erbe...)
In alcuni casi si bruciava, come per l'epifania, un pupazzo, cosi' da bruciare in effige la malasorte e le avversita'. Inoltre si faceva passare il bestiame tra il fumo dei falo', in modo da togliere le malattie e proteggerlo sia da queste sia da chiunque vi potesse gettare fatture e malie.


Alcuni usi popolari legati ai falo' di S. Giovanni

Sino a un po' di tempo fa era d'uso in veneto allestire dei Fuochi negli incroci.
A Pamplona in Spagna si usa raccogliere erbe aromatiche da bruciare negli incroci per scongiurare le tempeste e i fulmini.
Anche i Berberi che stanno in nord africa hanno dei festeggiamenti in concomitanza del 24 giugno e per questi accendono dei fuochi che facciano fumo denso per propiziare il raccolto dei campi e per guarire (col fumo) chi vi passa in mezzo.
In una localita' della Germania, vi e' un'usanza a cui partecipa tutta la popolazione dei dintorni. Una grossa ruota di infuocata viene fatta rotolare fino a valle, dove passa il fiume: se la ruota arriva accesa nell'acqua il segno e' favorevole; in caso contrario e' cattivo auspicio.
Chi salta il fuoco è sicuro di non dover soffrire il mal di reni per tutto l'anno.
Gettando erbe particolari (come la verbena) nel fuoco del falo' si allontana la malasorte.
La mattina del 24 Giugno le persone girano tre volte intorno alla cenere lasciata dal falo' e se la passano sui capelli o sul corpo, per scacciare i mali.



La raccolta delle erbe
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Si racconta che le erbe raccolte in questa notte hanno un potere particolare, sono in grado di scacciare ogni malattia e tutte le loro caratteristiche e proprietà sono esaltate alla massima potenza. Tra le erbe legate alla Notte di San Giovanni proprietà straordinarie avrebbero l’iperico, chiamato anche erba di San Giovanni, l’artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana Artemide, la verbena e il ribes rosso. Queste e altre specie erano utilizzate un tempo per preparare l’Acqua di San Giovanni. Si raccoglievano le erbe e i fiori, si riponevano in un recipiente colmo d’acqua che si lasciava per tutta la notte fuori casa. La mattina successiva le donne prendevano quest’acqua e si lavavano con essa poiché si diceva che preservasse la loro bellezza e allontanasse le malattie.
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Le erbe raccolte in questa notte hanno un potere particolare, sono in grado di scacciare ogni malattia e tutte le loro caratteristiche e proprieta' sono esaltate e alla massima potenza.

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Le erbe più note da raccogliere nella notte del 24 sono: l'iperico detto anche erba di S. Giovanni; l'artemisia chiamata anche assenzio volgare e dedicata a Diana-Artemide; la verbena protettiva anch'essa e il ribes rosso che proteggeva dai malefici.
Oltre a quelle sopra citate erano anche ricercate: Vischio, SambucoAglio, Cipolla, Lavanda, Mentuccia, Biancospino, Corbezzolo, Ruta e Rosmarino.
Con alcune delle piante sopra citate era possibile fare "l’acqua di San Giovanni": si prendevano foglie e fiori di lavanda, iperico, mentuccia, ruta e rosmarino e si mettevano in un bacile colmo d'acqua che si lasciava per tutta la nottata fuori casa.
Alla mattina successiva le donne prendevano quest’acqua e si lavavano per aumentare la bellezza e preservarsi dalle malattie.
Altre erbe, usate nella medesima maniera davano origine ad altri tipi di acqua di s. Giovanni (ci sono delle variazioni tra regione e regione), che servivano comunque sempre contro il malocchio, la malasorte e le malattie, di adulti e bambini.
Altri usi legati alla vegetazione
Alle prime luci del 24 giugno i contadini che possedevano alberi di noce dovevano andare a legare una corda di spighe di orzo ed avena intrecciate ai tronchi dei loro alberi. In questo modo avrebbero poi raccolto frutti buoni e abbondanti.
In alcune localita' si usa fare il nocino, un liquore a base di noci non mature.
Raccogliere e portare con se un mazzetto di erba di s. giovanni aiutava a tenere lontani gli spiriti maligni. Raccogliere 24 spighe di grano e conservarle gelosamente tutto l'anno serviva come amuleto contro le sventure. Fare un mazzolino di tre spighe di grano marcio o carbone e buttarlo nel fiume liberava dagli animali e dalle piante nocive il grano che si stava per mietere.

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Un’altra leggenda narra che durante questa notte magica e ricca di forza, le streghe si riunissero attorno ad un antichissimo albero di noce, e con i frutti di questi alberi stregati, ancora verdi e madidi di rugiada preparassero il nocino, un liquore considerato terapeutico.
Ma la notte di San Giovanni resta soprattutto collegata all’albero di noce e ai suoi frutti, E’ proprio durante questa notte che si devono raccogliere le noci dette appunto di San Giovanni per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dalla infusione delle noci ancora verdi e immature, nell’alcol. L’utilizzo del mallo di noce come ingrediente per medicinali, o liquori risale a tempi antichissimi, notizie precise sull’origine del nocino non sono però precise. Si racconta che la ricetta sia stata portata in Italia dai francesi, infatti il culto del noce come “albero delle streghe” era di origine druidica e fu esportato dai Britanni, pozioni ritenute magiche si preparavano infatti in Bretagna utilizzando noci acerbe…. è anche probabile che le varie formule siano derivate da un Liqueur de brou de noix o ratafià di mallo, in cui al posto dell’alcool si usava l’acquavite.



La rugiada

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La rugiada della mattina di San Giovanni, ovviamente legata all'elemento acqua, ha il potere di curare, di purificare e di fecondare.
Nel nord europa se una donna desiderava molti figli, doveva stendersi nuda (o rotolarsi) nell’erba bagnata. Cio’ anche se voleva bei capelli e una buona salute. Qui da noi c'era piu' l'abitudine di raccoglierla, che di usarla sul momento.
Se volete raccogliere la rugiada, potete stendere un panno tra l’erba, strizzandolo poi il mattino successivo. Oppure scavare una piccola buca, in cui inserirete un bicchiere o un altro contenitore. Sopra di esso poi metterete un telo impermeabile, fissato ai bordi della buca (in alto) e con un foro al centro proprio sopra l’orlo del bicchiere (sul fondo). La rugiada si depositera’ sul telo e scendera’ nel vostro contenitore.
Un altro sistema e' trascinarsi dietro, passeggiando per i campi, il mattino prestissimo, o un lenzuolo o un batuffolo di cotone legato per una cordicella: in questo modo stioffa e/o cotone si inzupperanno della rugiada che poi potrete raccogliere strizzandoli.
Altri usi legati all'acqua
La prima acqua attinta la mattina del 24 manteneva la vista buona.
Recarsi all'alba sulla riva del mare a bagnarsi preservava dai dolori reumatici.
Una leggenda tramanda che vicino al famoso Noce di Benevento, ci fosse un laghetto o un torrente in cui le donne si bagnavano proprio in questa notte, per aumentare la propria fertilita’.

Sono tante le tradizioni legate alla rugiada della notte di San Giovanni. Simbolicamente nella tradizione cristiana la rugiada rappresenta le lacrime di Salomè; la leggenda narra che Salomè pentita per la morte di Giovanni Battista coprì la testa del santo di baci e lacrime ma dalla bocca del Battista uscì un vento fortissimo che la spinse in aria dove restò a vagare per l’eternità. Nel Nord Europa se una donna desiderava avere molti figli doveva stendersi nuda e rotolarsi nell’erba bagnata di rugiada, ciò anche se voleva dei bei capelli. In Italia c’era invece l’abitudine di raccoglierla stendendo un panno sull’erba per strizzarlo il mattino successivo. Alcuni usavano scavare una piccola buca nella quale inserivano un bicchiere o un piccolo recipiente. Ponevano su di esse un telo impermeabile con un buco al centro. La rugiada si depositava sul telo e scendeva all’interno del contenitore. Per esprimere un desiderio non c’è data più indicata della Notte di San Giovanni. Dovrete passare la notte all’aperto in compagnia di un oggetto che simboleggi il vostro desiderio. L’oggetto si riempirà della rugiada notturna e il vostro sogno si avvererà. O se siete innamorati dovete trascorrere la notte con l'amato e aspettare che la rugiada, posandosi, faccia il suo dovere. Vi abbiamo convinto? Tentar non nuoce. E non finisce qui, esistono ancora numerose pratiche legate a questo giorno fausto. Volete conoscere il vostro destino attraverso sogni premonitori? Benissimo, mettete sotto il cuscino un mazzetto di erbe di San Giovanni in numero di nove compreso, naturalmente, l’iperico.
Se nel giorno di San Giovanni comprerete dell’aglio avrete un anno prospero. Ci sono anche delle tradizioni culinarie legate a questo giorno. Mangiare le lumache il 24 giugno serve a distruggere le avversità. Infine se soffrite di dolori reumatici recatevi il 24 giugno mattina in riva al mare. Il bagno vi preserverà dai dolori.


La divinazione


La notte di s. giovanni e' legata a tantissime forme di divinazione, utilizzando come base acqua e/o piante. Le divinazioni piu' famose vertevano sull'indovinare qualcosa del proprio futuro amoroso e matrimoniale.
Qui di seguito eccone alcune:
Le ragazze da marito, se vogliono conoscere qualcosa sulle loro future nozze, dovranno, la sera della vigilia del 24 giugno, rompere un uovo di gallina bianca e versarne l'albume in un bicchiere o un vaso pieno d'acqua.
Poi lo prenderanno e lo metteranno sulla finestra, lasciandolo esposto tutta la notte alla rugiada di S. Giovanni. Il mattino successivo, appena levato il sole, si prendera' il bicchiere, e attraverso le forme composte dall'albume nell'acqua, si trarranno auspici sul futuro matrimonio.Oltre all'uovo poteva venir impiegato il piombo fuso: versato nell’acqua si raffreddava velocemente e dalla forma assunta si traevano previsioni sul mestiere del futuro marito. Vi e' anche una versione di questo metodo che al posto del piombo prevedeva l'utilizzo dello zolfo. Qui invece abbiamo una divinazione con forme vegetali: i cardi. Presi due, di grandi dimensioni gli si bruciacchiava la testa, poi si mettevano in un recipiente sul davanzale della finestra, uno con il capo rivolto verso l’interno, l'altro verso l’esterno. Se al mattino uno dei cardi era ritto sullo stelo, la ragazza interessata entro l’anno si sarebbe sposata; se il cardo era quello interno, con uno del proprio paese, se quello verso l'esterno, allora si sarebbe maritata con uno di fuori.
Un altro sistema con i cardi prevedeva di bruciarne la corolla e lasciarla tutta la notte fuori della casa. Al mattino occorreva osservarla attentamente: se appariva di colore rossastro era segno di buona sorte ma se appariva nera era indice di sicura sfortuna.
C'era anche un sistema con le fave. La sera del 23 le giovani nubili dovevano prendere tre fave: una intera, una sbucciata e la terza rotta nella parte sopra, e metterle sotto il cuscino al momento di andare a dormire. Durante la notte dovevano prenderne una a caso: se prendevano quella intera, buona sorte e ricchezza, la mezza poca sorte e quella sbucciata, cattivo auspicio.
Per terminare questa succinta carrellata di usi legati al solstizio e alla notte del 24 giugno (sono veramente molti, diffusi in tutta italia e oltre), segnalo l'usanza di mangiare le lumache per San Giovanni. Il significato di questo gesto e' legato perlopiu' alle corna delle lumache (che oltretutto simboleggiano la luna e il suo ciclo di crescita/decrescita, rappresentato dalle cornine). Per cui, ogni lumaca mangiata, e quindi cornetto, si ritiene che sia scongiurato un malanno... cosi' come il rischio di "corna" in casa.



Infine prima di concludere vorrei farvi conoscere un'altra usanza delle mie parti, conosciuta come la "Tortellata di San Giovanni"

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Tortellata: un antico rito tutto parmigiano
Infatti,in questa sera di festa, numerosi borghi cittadini vengono chiusi al traffico, per ospitare tavolate dove i parmigiani si riappropriano della loro città e anche di una delle tradizioni più antiche e sentite della nostra gente. E poi i tortelli, veri protagonisti della tavola, oltre che nuotare nel burro e affogare nel formaggio devono essere irrorati dalla benefica «rozäda», signora e regina incontrastata della magica notte solstiziale. Ecco perché le tortellate devono svolgersi all’aperto.
I tortelli sono fatti di pasta sfoglia e farciti con ricotta ed erbetta (a volte sostituita da spinaci) e conditi con burro fuso e parmigiano reggiano e come variante una fogliolina di salvia .


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Edited by Valene - 23/6/2019, 13:44
 
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view post Posted on 23/6/2017, 12:40
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Io ADORO letteralmente le nostre tradizioni, specie quelle antichissime di origine contadina...è solo che purtroppo tra il lavoro e il gran caldo non riesco a mettere il naso fuori di casa.........che periodaccio......bellissimo post comunque Val ^^
 
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view post Posted on 23/6/2017, 12:46
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Grazie cara ci tenevo proprio a farlo..io stasera esco con la family x andare a mangiare i tortelli (mia mamma non se la sente di farli lei con questo caldo...) e spero nella rugiada ma con questa siccità...>____>
 
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view post Posted on 23/6/2017, 13:24
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Vi auguro una bella serata sperando anche che il tempo sia clemente! Facci sapere come andrà ^^
 
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view post Posted on 24/6/2017, 12:32
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Grazie cara ha fatto un caldo sino alle 22 poi si e' un po calmato poiche' eravamo in aperta campagna fra alberi in un bel posto...ed e' andata bene mangiato i tortelli ( e non solo) ascoltato un po' di musica tradizionale (un'orchestrina nulla di che') e poi ritorno per la mezzanotte.

comunque ecco i nostri tortelli^^

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che fameeeeeeee
 
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Sembrano deliziosi ^^
Quanto mi piacciono tutte queste tradizioni che, spesso, si perdono nel tempo~
 
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Lo erano^^ eh si purtroppo si stanno perdendo tutte..io invece ci tengo...e cerco di tenerle vive e vegete...
 
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view post Posted on 23/6/2020, 19:11
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I tortelli di questo San Giovanni..IMG_20200623_184221IMG_20200623_184407
 
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view post Posted on 23/6/2021, 14:40
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Essendo San Giovanni (domani) ma stanotte è la serata della rugiada riporto in up questo articolo per chi fosse interessato a leggerlo.
 
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view post Posted on 23/6/2022, 15:50
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ED ANCHE QUESTA SERA SI MANGERANNO I TORTELLI ANCHE SE IN CASA E NON FUORI (PAPA' LAVORA...) QUINDI RIPORTO IN UP L'ARGOMENTO NEL CASO FOSTE INTERESSATI

LEGGETE ANCHE
San Giovanni e la rugiada
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