+Dark & Gothic Lolita+

Le "Safety coffin" ( bare di sicurezza) dell'epoca Vittoriana

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/4/2018, 14:59
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
63,093
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


Le "Safety coffin" ( bare di sicurezza) dell'epoca Vittoriana

1VBV7qN

Credits: google , en.wikipedia.org/
www.missdarcy.it/safety-coffin-bare-vittoriane/
http://bizzarrobazar.com/2009/10/19/safety-coffins/



Circa tre anni fa aprii una discussione che accennava a Tutti i metodi (le torture) utilizzati in epoca vittoriana per scongiurare la morte apparente.
Ora ho trovato un sito dove hanno spiegato molto bene e con piu' accuratezza questa fobia del venir seppelliti vivi che in epoca Vittoriana era la piu' comune.

Le safety coffins, bare di sicurezza, si diffusero nel XVIII e XIX secolo, ed erano dei feretri attrezzati in caso di esequie premature.
Addirittura sono stati trovati alcuni primi progetti risalenti alla fine del 1700, in epoca georgiana.

La paura di essere sepolti vivi era diffusa e fondata: erano infatti regolari i rapporti che parlavano del ritrovamento, durante la riesumazione, di corpi usciti per metà dalla cassa, o dalla posizione scomposta e dalle unghie strappate, o dei coperchi ricoperti di graffi.

La letteratura, dal canto suo, sfruttava questa tremenda immagine: La sepoltura prematura di Edgar Allan Poe, del 1844, racconta proprio di vari casi attestati e del terrore che lo stesso Poe, sofferente di catalessi, aveva di essere sepolto vivo.

Durante l’epidemia di colera a cavallo fra ‘700 e ‘800, la paura raggiunse il suo apice. Cominciarono dunque ad essere costruite le prime “bare sicure”, che prevedevano aperture dall’interno, e molto spesso l’utilizzo di sistemi di comunicazione con l’esterno, quali ad esempio una campana la cui corda aveva un’ estremità che finiva dentro alla cassa da morto.

LsdWxj0

Il problema di questo metodo è che la decomposizione poteva causare movimenti improvvisi della salma e portare così a delle “false” richieste di soccorso.
Altre variazioni del metodo della campana prevedevano bandiere e fuochi d’artificio.

aiUn9lL

Alcuni brevetti includevano scale, vie di fuga, “cannocchiali” puntati sul volto del defunto – per controllare il suo stato – addirittura tubi per il cibo, ma ironicamente molti erano sprovvisti della funzione basilare: il rifornimento d’aria.

0wvchob

vxIJZSM

qF0EXVd

Nel 1995, il nostrano Fabrizio Caselli ha brevettato il più moderno dei safety coffin: la bara è dotata di un allarme, un sistema di interfono, una torcia elettrica, un apparecchio di respirazione ad ossigeno, uno stimolatore cardiaco e un sistema di monitoraggio dei battiti del cuore

Eppure, nonostante tutte le precauzioni che la paura di essere sepolti vivi ha ispirato, non si ha notizia di nessuno che sia stato salvato da una “bara di sicurezza”.

o0Ww5mk

Si parla anche di una leggenda nata e legata a queste storie, conosciuta in ogni parte del mondo come Bloody Mary.
Si narra che in una cittadina degli Stati Uniti, a fine Ottocento, durante la suddetta epidemia di difterite che stava mietendo moltissime vittime, anche l’unica figlia del medico del paese fu contagiata.
Nonostante le cure prestatole amorevolmente dal povero e disperato genitore, in breve tempo la giovane, di nome Mary, cadde in uno stato catatonico molto simile alla morte.
Il medico, che all'epoca non era provvisto degli strumenti d'avanguardia che abbiamo al giorno d'oggi, la dichiaro' quindi morta.
Venne sepolta di fretta e furia anche per evitare di allargare l'epidemia.
Ma sua madre, ancora non del tutto convinta della morte della figlia, legò al polso della ragazza un lungo filo, che faceva a capo a un campanello posto fuori dalla terra. Se Mary si fosse svegliata nella bara, i suoi movimenti avrebbero così fatto suonare la campanella, permettendo così di tirarla fuori.

zf2w2HW

Ed infatti avvenne che quella notte stessa Mary si svegliò dal suo stato di coma all’interno della tomba, ma un forte temporale che imperversava sulla cittadina impedì ai genitori di sentire il campanello suonare.
Alla mattina, i due esterrefatti trovarono il campanello divelto dalla sua sede e capirono che qualcosa era accaduto, ma quando accorsero era ormai inutile: aprendo la bara si presentò loro lo spettacolo terrificante di Mary morta, con un’espressione terrorizzata negli occhi, coperta del suo stesso sangue. Le sue mani, scarnificate ino all’osso, avevano invano tentato fino all’ultimo di scavare raschiando il legno della bara, nel quale erano visibili le sue unghie conficcate e lunghe strisce di sangue.
Il resto della leggenda riguarda il suo fantasma, arrabbiato e vendicativo, che sarebbe apparso prima al padre, nello specchio, uccidendolo per il terrore, e poi a chiunque avesse il coraggio di evocarlo con uno spaventoso rito.

Un altro caso famoso fu quello di Robert Robinson che morì a casa di suo figlio a Manchester il 7 dicembre 1791 e fu sepolto il 15 dicembre, secondo le sue stesse indicazioni, alle sette del mattino, in un edificio quadrato di mattoni rossi eretto sulla sua proprietà. Nella sua bara era stata inserita una lastra di vetro mobile, e il mausoleo aveva una porta a scopo di ispezione da parte di un guardiano, che doveva vedere se respirava sul vetro. Sembra che avesse un orrore di sepoltura prematura, e così ha incaricato i suoi parenti di visitare la sua tomba periodicamente per verificare che fosse ancora morto.

Anche il Dr. Timothy Clark Smith (1821-1893) sepolto all' Evergreen Cemetery – New Haven, Vermont , fece costruire una tomba assai particolare per scongiurare di esser sepolto vivo.
Il dottor Smith è stato un uomo piuttosto impegnato durante la sua vita. Ha fatto l' insegnante di scuola, il commerciante, l' impiegato per il Dipartimento del Tesoro e ha conseguito la laurea come MD nel 1855, che lo ha portato ad ottenere una posizione come chirurgo del personale nell'esercito russo.
Smith morì alla Logan House di Middlebury, nel Vermont, il 25 febbraio 1893, lasciando una moglie e diversi bambini. Presumibilmente, morì con la paura di essere sepolto vivo così il suo corpo fu sepolto nel cimitero di Evergreen a New Haven, VT. in una tomba appositamente preparata

hz33KfJ
Questa è la tomba del Dr. Timothy Clark Smith. La condensa impedisce di vedere ormai qualsiasi cosa.
Sotto lo strano tumulo erboso a, il viso del dottor Timothy Clark Smith era stato posizionato in un cubo di cemento che portava alla superficie il suo volto.




Per chi volesse approfondire, il testo più accurato sull’argomento è Buried Alive: The Terrifying History of Our Most Primal Fear di Jan Bondeson.

ZIHpuB2

Acquistabile QUIII


LY3PROr
 
Web Contacts  Top
Jericho93
view post Posted on 1/2/2019, 00:30




Terribile!!!! Io scoprì l'esistenza della paura di essere sepolti vivi a 16 anni per via che ho visto un episodio di Naruto dove un comandante malvagio seppelliva vivi i suoi nemici e per aver scoperto ancora Edgar Allan Poe....con la sua storia: Sepoltura prematura.
Per fortuna non ho mai avuto questa fobia scoprendolo, ho la paura piuttosto della minaccia da parte di altre persone e del mondo, che già mi ha dato problemi, ma quella della sepoltura prematura avrei sfidato gli psicologi a farmela passare.
 
Top
1 replies since 13/4/2018, 14:59   413 views
  Share