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Quando la Regina Vittoria soggiornava a Firenze....

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view post Posted on 10/1/2018, 16:32
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Quando la Regina Vittoria soggiornava a Firenze....
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In questi giorni sto leggendo il libro "VITTORIA E ABDUL" di Shrabani Basu e dalla quale e' stato tratto il recente film omonimo"Vittoria e Abdul" con una immensa Judi Dench nel ruolo della Regina Vittoria, ebbene nel libro vengono anche spiegati i viaggi di villeggiature che la Regina amava fare, e fra questi vi era una meta precisa proprio nel nostro paese: Firenze.
Così ho deciso di informarmi un poco sulla sua villeggiatura ed ho scoperto alcune curiosità...


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La regina Vittoria in vacanza presso la fattoria di Maiano

CREDITS: Google, www.eventi-firenze.it/
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/

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Cronaca di firenze l'arrivo di s.m. la regina vittoria


Uno dei più illustri turisti di Firenze è stata la regina Vittoria (1819-1901). Si narra che una delle sue mete preferite era la visita al Parco delle Cascine, e proprio qui' in suo onore venne realizzata, non lontano dall’ingresso originario del parco, una piccola ma particolare fontana che oggi si può vedere in piazza Vittorio Veneto. Oggi in parte danneggiata , venne realizzata con il contributo degli inglesi residenti in città. Si pensa ad un restauro che dovrebbe costare circa 25.000 euro e a spostarla in una zona centrale del parco delle Cascine...

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La fontana fu realizzata tra il 1897 e il 1900 (anno della sua inaugurazione ufficiale), in occasione del sessantesimo anno di regno della regina Vittoria d'Inghilterra (Alexandrina Victoria, 1819-1901) e per ricordare le visite fatte dalla sovrana nella città. Promossa dalla comunità britannica fiorentina fu progettata dall'ingegnere Lorenzo Priuli Bon, e realizzata in marmo rosso di Verona dal laboratorio Pellegrini di Verona, quindi consegnata dal comitato promotore al Comune di Firenze. In ragione di una identificazione assi corrente al tempo tra cultura anglosassone e stile gotico, la fontana fu disegnata con una chiara connotazione neogotica che si esplica nell'utilizzo di colonnine tortili e nella ripetizione di archetti acuti impiegati quali motivi decorativi. "Il pilastro centrale, da cui si dipartono ad una certa altezza le tre vasche poligonali sorrette da colonnini, poggia sulla base di tre gradini sagomati a trifoglio. La fontana si presenta oggi mancante del settore superiore dello stelo centrale (a sezione triangolare e recante sulle facce delle iscrizioni latine), in origine ornato di colonnine tortili e sormontato da una corona in bronzo" (Cresti). L'asportazione degli ornamenti metallici (che si estendevano ben oltre la corona indicata) è da far risalire agli anni della prima guerra mondiale, come denunciato da Carlo Papini sulle pagine di "Arte e Storia" del 1919: "In Piazza degli Zuavi, la colonia inglese, a ricordo della permanenza in Firenze dell'amata Regina Vittoria, volle eretta una modesta ma utile fontana, con ornamenti in bronzo e quattro mascheroni da cui l'acqua zampillava per ricadere nella sottostante vasca. Non solo furono divelti tali ornamenti, ma anche gli altri ornamenti metallici, e furono ostruite le bocche d'acqua, per modo che la fontana è ora ridotta ad un arido ed inutile ingombro".

Durante il suo lungo regno, la regina Vittoria visitò Firenze per tre volte, soggiornando per circa un mese ogni volta. Desiderando che le sue vacanze fossero le più private possibili viaggiava usando il nome di contessa di Balmoral, ma il viaggio sul treno reale con circa 80 accompagnatori non passava certamente inosservato. L’accompagnatore più curioso era un indiano che indossava sempre un turbante e di nome Abdul Karim, suo grande favorito, noto come ‘ il Munshi ‘; oltre ai parenti, medici, ecc.. il gruppo era formato da guardie scozzesi vestite con il kilt e altri servitori indiani.

La regina amava utilizzare solo le sue cose e prima di arrivare a Firenze faceva spedire, la sua carrozza, le sue argenterie, la scrivania rivestita di pelle verde, porcellane e posate.
La prima visita avvenne nel 1888, quando aveva 69 anni e sembra strano che abbia aspettato così tanto tempo, visto che il marito, principe Alberto di Sassonia-Coburgo- Gotha vi aveva già vissuto per tre mesi proprio l’anno prima di sposarla, quando era ospite dei marchesi Gerini in via Ricasoli.


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(Maggiori info QUI')

Per la due prime visite utilizzò come residenza la Villa Palmieri (ved. foto sopra) ed i fiorentini gradirono sempre la sua permanenza in città, che lei ricambiò con l’amore per la natura, che amava ritrarre nei disegni e per le tradizioni, visto che nei suoi diari ci ha lasciato un entusiasta descrizione dello Scoppio del Carro che ammirò dal piano superiore della Loggia del Bigallo.
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(Maggiori info QUI')

In un’altra occasione venne organizzata per lei una Battaglia dei Fiori e un corteo di carrozze floreali che ammirò dal balcone di Palazzo Medici Riccardi.
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(Maggiori infoQUI')

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Villa Fabbricotti la piastra marmorea che commemora il soggiorno della regina Vittoria

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Firenze villa Fabbricotti la camera da letto allestita per la regina Vittoria d’Inghilterra ospite della villa nel 1894

L’ultima visita avvenne quando aveva 75 anni e spesso si muoveva con una speciale sedia a rotelle, ma senza mai tralasciare di ricevere le visite dei rappresentanti della comunità inglese a Firenze e degli aristocratici che le volevano rendere omaggio o di visitare i giardini della città. Negli anni successivi preferì fare dei viaggi più corti fermandosi nel sud della Francia.

Fra le tante testimonianze dobbiamo ricordare questa di Guido Giannini un artigiano fiorentino che l'ha trascritta nelle sue memorie dove spiega il mestiere di legatoria e stampa, che con puntiglioso orgoglio si tramanda da sei generazioni nello stesso negozio di Piazza Pitti. Aperto 150 anni fa da Pietro, nonno di Guido.

La scena è Piazza Pitti a fine '800,Guido ragazzo di bottega, fa le pulizie, consegna i pacchi ai clienti, si indispettisce quando i camerieri di ricchi stranieri lo fanno passare dalle scale di servizio. Guido impara presto il mestiere di legatore, e anche l' inglese. Perché la clientela straniera cresce, ed anche il lavoro di legatura di libri e di album in pergamena con fregi d' oro e intarsi in pelle. «La Regina Vittoria d' Inghilterra che per tre anni consecutivi venne a passare il mese di marzo a Firenze trascinandosi dietro un centinaio di sudditi fra i più ricchi, contribuì certo all' incremento artigiano fiorentino - annota - Il primo anno la numerosa colonia inglese residente a Firenze, per iniziativa del console Sir Colnagh, decise di offrire alla Regina un album con le firme di tutti i residenti». Sarà proprio il padre di Guido a realizzarlo, vedendo sfilare tutti gli illustri residenti inglesi, stupiti dal suo capolavoro di fregi, ricami e intarsi, dal negozio in Piazza Pitti.


E forse non tutti sanno che l'odierno Viale Don Minzoni una volta era intitolato proprio alla regina e si chiamava Viale Regina Vittoria
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Esiste perfino un volume dedicato a queste sue visite: I soggiorni fiorentini della Regina Vittoria di Giuliano Pellegrini
anno 1992 - dimensioni 15x21 - 134 pagine - 16 immagini - brossura

“… venne un anno a Firenze per trascorrervi l’inverno, la più illustre di tutte le donne d’Inghilterra: la Regina. […] la cittadinanza si dimostrò soddisfattissima della sua ospite e l’ospite, a sua volta, soddisfattissima della città; tanto che ci tornò sempre durante l’inverno per lunghissimi soggiorni negli ultimi anni della sua vita…”. Così Aldo Palazzeschi, nelle sue Stampe dell’800, descrive il soggiorno della sovrana, soggiorno che, per la città di Firenze, doveva diventare un episodio indimenticabile. Giuliano Pellegrini, con questo volume, ha voluto rinnovare, nella memoria dei concittadini, i fasti di un periodo che ha celebrato Firenze come la città più rappresentativa d’Italia.



Edited by Valene - 4/10/2020, 15:07
 
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