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ANIMALI LEGGENDARI, leggende di strane creature!

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view post Posted on 6/9/2012, 15:38
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Dark Creature

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in questa sezione vorrei raccogliere le leggende popolari che riguardano animali bizzarri o leggendari, sono certa che in italia ne esistano molte e credo che potrebbero uscire cose curiose e interessanti! ditemi che ne pensate!

inzio con una leggemda molto conosciuta dalle mie parti!


LA LEGGENDA DEL DAHU


Il Dahu vive in montagna, molto in alto (è abbastanza diffusa sulle Alpi Valdesi e in Val d’Aosta), è un animale molto timido e si manifesta il meno possibile.
I pochissimi che si imbattono nel Dahu (o Daü o Daù) possono stare certi che quest’esperienza rimarrà unica, perché a nessuno è dato di vederlo più di una volta nella vita. Vedere quest’animaletto è un evento rarissimi ed è già una fortuna almeno una volta nella vita!
Il suo nome deriva dal suo verso, che sarebbe uno strano ululato, che fa per l'appunto, "DAHHUUU!!!!!".
Unico fra tutti gli animali, ha sviluppato zampe asimmetriche: nel maschio le zampe di destra sono più lunghe di quelle di sinistra, mentre nella femmina è il contrario.
Quando deve muoversi su versanti ripidi, lo può fare standosene perfettamente diritto ed appoggiando le zampe più corte a monte e quelle più lunghe a valle, quando la catena montuosa finisce gira attorno alla montagna (NON SU SE STESSO!) e se le rifà dalla parte oppure lo fa procedendo all’indietro, perché altrimenti finirebbe per ruzzolare rovinosamente sul fondo della valle.
Per questo maschi e femmine si vengono incontro faccia a faccia, e quando si tratta di corteggiarsi o di tenersi compagnia, non ci sono problemi.
Qualche problema lo hanno per l’accoppiamento, che è possibile solo con l’aiuto di un’abbondante coltre nevosa, che gli permette di stare in equilibrio malgrado i problemi posti dalla crescita diseguale delle zampe.
Le pochissime persone che hanno avuto modo di osservare un evento così raro raccontano che questo grazioso animaletto è un indefinito incrocio tra cerbiatto, cinghiale e/o capra, ma il maschio ha la testa ricoperta di eleganti corna. Maschio e femmina sono ricoperti di un folto pelo, necessario per resistere alle rigide temperature e che gli permette di mimetizzarsi col paesaggio circostante. Visto che il cuore dell’inverno è il periodo dell’accoppiamento, in quel periodo il maschio e femmina assumono una colorazione bianca, confondenrosi così anche in mezzo alla neve.

Secondo alcuni esistono anche altri tipi di Dahu: quelli con le zampe più corte davanti in grado di andare solo in salita e quelli con le zampe più corte dietro in grado solo di scendere.

Pare, inoltre, che sia anche un po’ sordo e che possa essere catturato se gli si riesce ad arrivare dietro, a pochi centimetri e ad urlare “Uh, Dahu!!!”.

Questa leggenda molto spesso viene raccontata ai bambini le prime volte che li si porta a passeggio in montagna e se passate da quelle parti e chiedete, troverete sicuramente qualcuno che potrà giurarvi di aver avvistato un Dahu, e forse potreste vederlo anche voi, aguzzate la vista e buona fortuna!!!!
 
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view post Posted on 11/9/2012, 13:22
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Dark Creature

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ecco un altro animale interessante... un serpente a due teste!!!

La storia di questo rettile è legata alla "Leggenda del isola di Santo Giulio" sul Lago d’Orta, la quale ha tramandato che l’isola era infestata da draghi e serpenti prima che San Giulio la liberasse.

"Oggi è possibile dire che, tra gli innumerevoli serpenti e draghi che infestavano l’isola, il più temibile era uno strano animale dal corpo di rettile. Guardandolo di profilo avreste visto, ad un’estremità una testa da rettile. All’altra estremità un’altra testa, assolutamente identica alla prima.

L’animale di cui stiamo parlando, però, non è un’anfisbena. Certo, la nostra scarsa conoscenza di quella sorta di groviglio di rettili che doveva essere l’isola nei tempi precristiani non consente di escludere che pure l’anfisbena fosse presente.

Ad ogni modo, ciò di cui striamo parlando non è un serpente, ma un drago. Un drago… un essere cioè intelligente, dotato di parola, astuto, crudele. Un drago, dallo sguardo più mortale del Basilisco, più longevo dell’Ourumboros, più velenoso di una miriade di serpenti, più astuto di una coorte di draghi di fuoco. Talmente invulnerabile da non poter essere ucciso in alcun modo e così longevo da poter sopravvivere alla morte delle stelle.
Questo mostro porta il nome di Aöa.

Bestiario: l’Aöa
Di seguito si fornisce una scheda sintetica sulle caratteristiche fisiche dell’Aöa.
Nome: Aöa
Specie: Aöa Imperialis
Genere: Draconidi
Lunghezza massima stimata: 45 metri
Diametro massimo stimato: 50 cm
Colore: verde.
Velenosità: elevata. Si calcola che poche gocce di veleno siano sufficienti ad avvelenare migliaia di persone.
Alimentazione: onnivoro (?)
Età massima: 666 eoni (?)
Riproduzione: sconosciuta.
Esemplari viventi: 1 (?).
Ultimo avvistamento: Lago d’Orta, 390 d.C.

L’Aöa è una creatura talmente rara, per fortuna della specie umana, da essere considerata leggendaria dagli stessi dragoni.
La prima caratteristica che colpisce l’osservatore è il fatto che l’animale resti, quasi permanentemente, in una posizione che si potrebbe definire “a semicerchio” o “ad U”. Poggiato il ventre a terra, rizza entrambi i colli che rimangono in posizione più o meno verticale, talora avvicinandosi, talora allontanandosi.
Un aspetto a prima vista inspiegabile è il fatto che le due teste, anziché guardare in direzioni diverse per avvistare eventuali prede o nemici, si guardano fisse, l’un l’altra.
Ad un esame più attento il fatto suscita tre considerazioni immediate:
1. L’animale, che come si è detto è invulnerabile, non teme alcun nemico e pertanto non deve prestare alcuna attenzione a ciò che lo circonda.
2. Verosimilmente l’animale non ha bisogno nemmeno di nutrirsi, ovvero può resistere per tempi lunghissimi senza cibarsi. Pertanto può ignorare le eventuali prede che lo circondano.
3. Poiché i quattro occhi dell’animale rimangono fissi a guardarsi a coppie, attorno all’Aöa potevano muoversi serpenti, draghi e altre creature senza correre il rischio di venire tramutati in cenere dal suo sguardo.

La seconda caratteristica è lo strano verso che produce l’animale. Di tanto in tanto una delle teste, indifferentemente quella di destra o quella di sinistra, pronuncia un semplice suono: “AO!”. Al che l’altra testa risponde: “OA!”.
Secondo una suggestiva ipotesi, peraltro non verificata, il nome dell’animale deriverebbe proprio da questo curioso richiamo.
Dopo aver lanciato il richiamo le due teste cominciano un fitto dialogo che vede talora l’alternanza di voce tra l’una e l’altra. Più spesso una sovrapposizione cacofonica, difficilmente comprensibile.

Lo strano animale conosciuto come Aöa incarna meglio di ogni altro l’immagine di “Signori della Discordia” attribuito ai draghi. Non avendo nemici naturali l’Aöa ha un unico nemico: se stesso. Ciascuna testa è in perenne conflitto con l’altra, che fissa incessantemente per prevenirne ogni mossa. Ciò che fa la desta, la sinistra disfa, e viceversa. Se la sinistra dice “bianco”, l’altra risponderà “nero”. E quando la destra dirà “bianco” sarà la sinistra a dire “nero”. Ciò nondimeno l’Aöa resta una creatura molto pericolosa, in quanto sparge il suo veleno appestando, non i corpi, ma le menti degli uomini.

Alla luce di quanto detto sopra è possibile tentare una ricostruzione dei fatti accaduti sull’isola all’arrivo di Giulio di Egina e dare una spiegazione all’enigmatico comportamento dell’Aöa.
Quando venne lanciato l’esorcismo l’Aöa non si mosse perché semplicemente non lo sentì. Non possiamo affermare che l’Aöa sia sorda. Non in senso medico, almeno. Le due teste erano però probabilmente immerse in una delle loro interminabili diatribe (il che spiegherebbe il confuso vociare avvertito da Giulio). Troppo intente a sovrastarsi l’un l’altra non si accorsero nemmeno dell’arrivo della nuova creatura. Oppure, cosa altrettanto probabile, furono ulteriormente eccitate dal fatto di avere uno spettatore in più.
Si spiegherebbe così tra l’altro il diverso comportamento degli altri draghi e serpenti, forse persino un po’ esasperati dal continuo berciare dell’Aöa, che abbandonarono precipitosamente il luogo lasciando l’Aöa sola con Giulio.
Ma quale argomento era oggetto della diatriba tra le due teste dell’Aöa? Nessuno lo sa, evidentemente. Troppo tempo è passato da allora e l’unico testimone riposa da secoli nella pace del Signore.
È possibile però formulare due ipotesi.

La prima è che la diatriba sia stata scatenata proprio dall’arrivo dell’uomo. Con un po’ di fantasia potremmo persino ricostruire il dialogo intercorso tra le due teste.
Testa 1: «Ao!»
Testa 2: «Oa!»
T1: «Sull’isola è sbarcato un uomo!»
T2: «No! Dall’isola se ne sta andando via una donna!»
T1: «Maledetta figlia di un uovo andato a male! Ti pare una donna quella! Ha la barba!»
T2: «Patetico scarto di un germe difettoso! Come se non avessi mai visto donne con la barba o persino coi baffi! Piuttosto, secondo me, quella donna vorrebbe cacciarci da qui!»
T1: «Quanta fantasia hai! Quell’uomo è venuto ad adorarmi, offrendosi in olocausto per me!»
T2: «La solita egoista! Perché non dovrebbe essere venuto per me?»
T1: «Lo vedi che ammetti che si tratta di un uomo che è venuto sull’isola!»
T2: «Le tue argomentazioni sono ridicole e i tuoi insulti dimostrano quanto sei a corto di argomenti…»
È probabile che la disputa non sia stata interrotta nemmeno dalla caduta nelle fredde acque del lago, che potrebbe anzi aver fornito nuovi argomenti di discussione.

Una seconda ipotesi verte sul ritrovamento della vertebra nel luogo dove si rizzava l’Aöa. È possibile che l’osso fosse stato portato in quel luogo da uno dei draghi alati e che le due teste dell’Aöa avessero iniziato a discutere a quale specie dovesse appartenere, se a un “drago”, ad un “mesentere”, o ad una “balena” (e in quest’ultimo caso a quale specie di “balena”?). È probabile che anche in questo caso la discussione continui tuttora.

Un’ultima considerazione. Nei 1618 anni trascorsi nelle acque del lago è probabile che l’Aöa abbia continuato a diffondere il proprio veleno nelle acque. Ciò spiegherebbe il comportamento di molti abitanti del Cusio, che paiono perennemente impegnati a contraddire, contrastare e disfare quanto viene fatto dagli altri. E pensando al fatto che le acque del Lago d’Orta scorrono di lago in fiume fino al mare, la contaminazione del veleno dell’Aöa potrebbe aver raggiunto ormai le terre più lontane."




provate a immaginarvi le due teste che litigano.......XXXD!!!




(tratto da "Il Lago dei Misteri")
 
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1 replies since 6/9/2012, 15:38   188 views
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