Sa surbile, la strega vampira della Sardegna

Sa surbile, la strega vampira della Sardegna




Dopo molto tempo ho ritrovato questa tradizione, del quale non avevo mai parlato
L'indecisione se inserirla nella sezione vampiri o streghe era grande ma alla fine ho optato per questa sezione.
Voi le sapevate queste cose?
Trovo affascinante condividere antichi miti e leggende dei luoghi nel quale viviamo....

CREDITS; Google, http://italiaparallela.blogspot.it
http://linguasarda.blogspot.it
www.vistanet.it/cagliari/blog/2016...nde-sa-surbile/

Nel nostro paese uno dei vampiri più "famoso", tramandato, è la surbile della Sardegna: si tratta di una strega, famosa per la sua "dieta"a base di sangue..
Solitamente usava cibarsi del sangue delle mucche, spesso lasciate al pascolo, ma non disdegnava anche quello umano.

Nelle epoche passate le madri erano terrorizzate da questa figura poiche' il sangue umano che preferiva era proprio quello dei neonati.(Soprattutto quelli che non avevano ancora ricevuto il sacramento del battesimo)

Si narra che usassero deporre il sangue da loro raccolto nella cenere del caminetto, dove si trasformava in sanguinaccio, di cui poi si nutrivano..

Per non farsi riconoscere, la surbile si trasformava, ungendosi il corpo con oli vegetali, in mosca o in gatto ed entrava senza farsi scoprire , nelle case in cui voleva assalire le proprie vittime , solitamente tra mezzanotte e le tre, con la complicità del buio.
Per spostarsi, usava una formula magica: Folla a suba de folla, tres oras andai e tres oras a torrai (Foglia su foglia, tre ore per andare e tre ore per tornare).

Era difficile da riconoscere, ma vi erano diversi aspetti che potevano aiutare a farlo : la bruttezza, il portamento trasandato, i capelli arruffati, le lunghissime unghie, il corpo peloso e... la presenza della coda. A volte alcune di esse portavano una croce pelosa incisa sulla schiena.

I paesi in cui hanno vissuto (e qualcuno ancora crede vivano.....) le surbiles sono Villacidro e Bodonì.

Per allontanarle avevano studiato un metodo: bastava indossare un vestito al contrario, oppure gettare per aria un copricapo.

In alcune zone invece viene tutt'oggi collocata all'entrata di ogni stanza una scopa rovesciata con le chiome all'insù oppure veniva appeso al muro un mazzetto di foglie d'issopo e arancio. Altri ancora appendono dietro alla porta un treppiede o mettono un paio di scarpe ai piedi del letto, assieme ad un fazzoletto da testa dello stesso colore. Infine, c'è chi pone oggetti dentati sulla porta d'ingresso, come forconi o pettini: le surbiles si fermavano a contare i denti, ma non riuscendo ad andare oltre il tre sarebbero rimaste lì invano fino alle prime luci dell'alba.

Nascere alla mezzanotte della notte di Natale oppure nascere settima figlia femmina, puo' fare di una donna una surbile.

Ma oltre a queste storie tramandate dagli anziani possiamo apprendere qualcosa in più su questo personaggio....

La surbile è un personaggio femminile che in varie località dell'Isola, soprattutto nel centro nord, assume diversi nomi: Sùivile, Sùrvile, Surbèntile, Sorbèntile e altri ancora.

E' spesso rappresentata come una ànima mala, un'anima cattiva di una donna vecchia che in alcune notti dell'anno assume varie forme.

Sa Sùrbile, il più delle volte, assume la parvenza di un gatto, di una mosca oppure si trasforma in vento, come un vero e proprio spirito che si separa dal corpo. Questo "soffio" trascinato dalle forti raffiche si infila nelle case dove dormono bambini appena nati con l'intento di succhiar loro il sangue e la vita.

Come già detto, spesso sa Sùrbile è una donna vecchia. In molti racconti popolari è addirittura la nonna del bambino cui va a succhiare il sangue e che di conseguenza uccide. Una metamorfosi cui la donna è costretta da leggi sovrannaturali che non può controllare, di cui è vittima. Una figura a metà strada tra il vampiro e la strega della tradizione europea con connotazioni tipiche della Sardegna e delle varie località.

Non è un caso che il termine "sùrbile" richiami proprio il soffiare del vento e il succhiare del sangue. In generale si può quindi affermare che sa Sùrbile è la rappresentazione di un'entità fisica e spirituale che porta con sé sciagure di vario tipo, ed è sempre associata al brutto tempo ed alle bufere di vento. Per questo a volte si confonde con s'Erchitu e con su Boe Muliache.

Simile a sa Coga, anche sa Sùrbile viene smascherata perché durante le notti in cui compie i misfatti spesso si procura dei tagli, delle lesioni o delle ferite che, puntualmente, si ritrovano anche nel corpo umano della donna il mattino dopo.

Un'altra figura cui viene spesso associata e anche confusa è quella de sa Pana (forse meglio conosciute al plurale coi termini Is Panas e Is Panixeddas).