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Il NECRONOMICON

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view post Posted on 15/10/2005, 13:06
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Il NECRONOMICON realta' o leggenda?

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Un quesito che molti si pongono a cui la scienza cerca di dare spiegazioni che non trova.......Ma il famoso (e maledetto...) libro chiamato NECRONOMICON, presunto scritto da HP Lovecraft o usato addirittura x scrivere i suoi libri,esiste?
A tutt'oggi l'origine non e' mai stata appurata ne negata...Plagio, falso,invenzione??? Esistono pero' manoscritti, fogli, pagine corrotte dal tempo imprigionate in archivi segreti(tra cui quelli del vaticano...) e allora????
Perche' nascondere tutto cio' se non e' reale???
Oggi su questo argomento si e' tanto dibattuto, si fanno congressi, trasmissioni televisive,esistono forum, siti addirittura video giochi e film adattati alla storia di questo libro.....io credo che una fonte di verita' ci sia...poi a voi sta pensare il resto....



Il Necronomicon è uno pseudobiblium, cioè un libro mai scritto ma citato come se fosse vero in libri realmente esistenti. Il Necronomicon, infatti, è un espediente letterario creato dallo scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft per dare verosimiglianza ai propri racconti, che diventò gradualmente un gioco intellettuale quando anche altri scrittori cominciarono a citarlo nei loro racconti di genere horror o fantascientifico. Lo stesso Lovecraft fu quasi costretto, a un certo punto, a confessare che il Necronomicon era una sua invenzione quando si accorse che troppi suoi lettori lo avevano preso sul serio; ed anche oggi non mancano persone che credono alla reale esistenza del Necronomicon.

Secondo Lovecraft, il Necronomicon (in arabo: Al Azif) sarebbe un testo di magia nera redatto dall'"arabo pazzo" Abdul Alhazred, vissuto nello Yemen nell'VIII secolo e morto a Damasco in circostanze misteriose: Lovecraft immagina che fosse stato fatto a pezzi in pieno giorno da un essere invisibile. Il nome Alhazred sarebbe un raffinato gioco di parole costruito sul significato nascosto dell'inglese "all has read", ovvero "ha letto tutto".


Etimologia

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In una lettera Lovecraft sostiene che il titolo, apparsogli in sogno, significa La descrizione delle Leggi dei Morti (o che governano i Morti), significato derivato dalle parole greche nekros (cadavere), nomos (legge) ed eikon (immagine, descrizione). La traduzione più comune è, invece, Libro dei Nomi dei Morti, perché fanno derivare il secondo segmento del titolo dal greco onoma (nome, titolo di libro).

Altre ipotesi sono Le consuetudini dei Morti (da nomos = legge, uso, costume) oppure Guida alla terra dei Morti (da nom- = spazio, distretto, regione) oppure ancora Il Libro del Legislatore Morto (da nomikos = legislatore).

Secondo August Derleth, amico ed editore di Lovecraft, il nome Necronomicon fu ricalcato dallo scrittore sul titolo degli Astronomicon Libri del poeta romano di età augustea Marco Manilio, per cui il significato sarebbe Libro che riguarda la Morte.


Storia fittizia ideata dall'autore

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« La notte s'apre sull'orlo dell'abisso. Le porte dell'inferno sono chiuse: a tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo si desterà qualcosa per risponderti. Questo regalo lascio all'umanità: ecco le chiavi. Cerca le serrature; sii soddisfatto. Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred: per primo io le ho trovate: e sono pazzo. »
(dalla prefazione al Necronomicon.)

Secondo Lovecraft il titolo originale dell'opera è Al Azif, un termine arabo che sarebbe usato per indicare i suoni notturni prodotti da certi insetti, ma che la tradizione popolare identifica con il linguaggio dei demoni.

L'autore di questo libro sarebbe un certo Abdul Alhazred, un poeta pazzo di San'a, nello Yemen, probabilmente vissuto nel periodo omayyade (VII-VIII secolo) e che passò gli ultimi anni di vita a Damasco, dove scrisse il libro, intorno al 730, e dove morì, nel 738, in circostanze misteriose. Il libro conterrebbe un racconto mitologico sui Grandi Antichi, la loro storia e i metodi per invocarli. Del libro fu fatta una traduzione in greco ad opera di Teodoro Fileta (responsabile anche del nome greco Necronomicon), forse un monaco ortodosso di Costantinopoli, nel 950 e una in latino ad opera del danese Olaus Wormius nel 1228 (in realtà, il vero Olaus Wormius/Ole Worm è vissuto tra il XVI e il XVII secolo), il quale annota nella prefazione come l'originale arabo fosse già considerato perduto ai suoi tempi.

La versione latina fu stampata due volte: una prima volta in caratteri gotici, presumibilmente in Germania, nel XV secolo; una seconda volta nel XVII secolo, probabilmente in Spagna. Il mago elisabettiano John Dee e il suo assistente Edward Kelley entrarono in possesso di una copia del Necronomicon a Praga, durante una visita all'imperatore "occultista" Rodolfo II e si ritiene che ne abbiano fatto una traduzione in inglese, della quale rimangono solo alcuni frammenti. Sembra che già dal medioevo il libro fosse stato messo all'indice dalla Chiesa cristiana e poi, via via, da tutte le religioni organizzate del mondo. Nel recente ‘'I Libri dell'Abisso'’ (ISBN 978-88-89713-47-1), Roberto Volterri, dopo aver compiute approfondite ricerche anche su errate indicazioni riportate ad arte in vari libri editi in Italia, sostiene che il Necronomicon non sia del tutto un'invenzione letteraria di Lovecraft ma che questo psudobiblium abbia tratto spunto da informazioni avute da Sonia Greene, già discepola di Aleister Crowley, per pochi anni consorte del ‘Solitario di Providence'.


Cronologia (fittizia)

730 - Abdul Alhazred scrive a Damasco il libro Al Azif.
950 - Teodoro Fileta a Costantinopoli traduce in greco Al Azif con il titolo Necronomicon.
1050 - Il Patriarca Michele ordina la distruzione delle copie tradotte in greco. Il testo arabo originale sparisce.
1070 - Teofilatto traduce di nuovo in greco Al Azif.
1228 - Olaus Wormius traduce in latino il testo in greco del Necronomicon.
1232 - Papa Gregorio IX ordina la distruzione delle copie in greco e latino del Necronomicon.
XV secolo - Edizione tedesca in caratteri gotici della traduzione latina.
1472 - Edizione di Lione (Francia) della traduzione latina di Olaus Wormius.
1550 - Edizione italiana del testo in greco.
1580 o 1586 - Traduzione inglese del Necronomicon latino, frammentaria e mai stampata, ad opera di John Dee e Edward Kelly.
1598 - Altra versione inglese del Necronomicon latino, ad opera del barone Federico I del Sussex che la intitola Cultus Maleficarum, meglio nota come Manoscritto del Sussex.
1622 - Edizione spagnola della traduzione latina.

Storia nel mondo reale


C'è incertezza su quale possa essere stata la fonte ispiratrice di Lovecraft per la creazione del Necronomicon. Secondo Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco sarebbe stata la Chiave di Salomone, un celebre grimorio che l'autore di Providence avrebbe conosciuto attraverso Ceremonial Magic, un libro di Arthur Edward Waite del 1898, mentre secondo lo studioso statunitense Roger Bryant il Necronomicon sarebbe un adattamento del Picatrix, un testo arabo di magia del XII secolo. Per Domenico Cammarota, invece, il Picatrix non può essere la fonte del Necronomicon perché non è un testo di magia, ma di alchimia e di erboristeria. Lovecraft, però, si sarebbe ispirato al suo autore, l'alchimista iracheno ‘Abd al-Latīf, per creare la figura di Abdul Alhazred.

Il libro cominciò ad uscire dalla finzione letteraria per entrare nel mondo reale nel 1941, quando un antiquario di New York, Philip Duchesne, mise nel proprio catalogo un riferimento al Necronomicon, di cui forniva la descrizione e fissava il prezzo a 900 dollari. Nel 1953 il giornalista Arthur Scott, in un articolo sul mensile statunitense Sir!, sostenne che il Necronomicon fosse scritto su fogli di pelle umana prelevata da persone uccise con fatture stregonesche.

Da quel momento si moltiplicano i riferimenti al Necronomicon sui bollettini dei bibliofili e perfino nel catalogo della Biblioteca Centrale dell'Università della California. Alla fine degli anni sessanta Lyon Sprague De Camp, durante un viaggio in Oriente, acquista uno strano manoscritto proveniente da un villaggio del nord dell'Iraq e al ritorno lo fa esaminare da alcuni esperti americani che però lo avvertono che il testo è una sequenza di segni priva di significato, che cerca di assomigliare al persiano e che risale al XIX secolo: un imbroglio, insomma. Sprague De Camp decide comunque di pubblicarlo in facsimile, raccontando la vicenda e facendolo passare per il Necronomicon, aggiungendo particolari inquietanti per rendere il tutto verosimile.

Negli anni settanta Colin Wilson sostiene che Lovecraft mentiva quando affermava che il Necronomicon non esiste, per coprire le responsabilità del padre, affiliato alla massoneria egiziana fondata da Cagliostro e possessore di una copia del Necronomicon (probabilmente, nella traduzione inglese effettuata da John Dee).

Copie conosciute


È stato possibile stilare un elenco delle copie conosciute del Necronomicon (nella finzione letteraria, ovviamente) in base alle tracce fornite nei loro racconti dai seguenti scrittori: Bergier, Derleth, Di Tillio, Edwards, Elliott, Hamblin, Herber, Kuttner, Lovecraft, Lumley, Schorer, Willis, Wilson.
Una copia, unica al mondo, dell'edizione originale araba, si dovrebbe trovare nella biblioteca della grande lamaseria della Città Senza Nome, in Mongolia.
Bibliotèque nationale di Parigi, Francia. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Museo Egizio del Cairo, Egitto. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della versione greca di Teodoro Fileta.
Chiesa della Saggezza Stellare di Providence, Rhode Island, USA. Edizione del XVII secolo (incerto se si tratti della edizione tedesca o spagnola) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Field Museum, Chicago, Illinois, USA. Copia in lingua ed edizione ignote.
Widener Library, Harvard University, Cambridge, Massachusetts, USA. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Kester Library, Salem, Massachusetts, USA. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Magyar Tudomanyos Akademia Orientalisztikai Kozlemenyei, Budapest, Ungheria. Copia manoscritta dell'originale arabo Al-Azif (dispersa)
Miskatonic University, Arkham, Massachusetts, USA. Edizione spagnola completa (Madrid, 1630 circa) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Miskatonic University, Arkham, Massachusetts, USA. Manoscritto parziale in inglese intitolato Al-Azif, appartenuto fino al 1924 ad Ambrose Dewart.
Miskatonic University, Arkham, Massachusetts, USA. Copia frammentaria della traduzione di John Dee appartenuta alla famiglia Whateley fino al 1928.
British Museum, Londra, Regno Unito. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, con traduzione in inglese ad opera di Henrietta Montague.
San Marcos University, Lima, Perù. Edizione italiana (Roma, 1550 circa) della traduzione in greco di Teodoro Fileta.
Università di Buenos Aires, Argentina. Edizione spagnola (Madrid, 1630 circa) della traduzione in latino di Olaus Wormius.
Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano. Edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Biblioteca Vaticana, Città del Vaticano. Manoscritto greco attribuito a Michele Psello ma in realtà traduzione di Teofilatto di Al Azif.
Zebulon Pharr Collection, Costa Occidentale degli USA. Copia non identificata della traduzione in latino.
Biblioteca Centrale dell'Università della California, Los Angeles, USA. Edizione spagnola (Toledo, 1647) della traduzione latina di Olaus Wormius.
Biblioteca Pio XII, Università di Saint Louis, Louisiana, USA. Microfilm della edizione tedesca in caratteri gotici (Norimberga, fine XV secolo) della traduzione latina di Olaus Wormius, conservata presso la Biblioteca Vaticana.


Edizioni italiane moderne

(a cura di) George Hay, Necronomicon. Il libro segreto di H. P. Lovecraft, Fanucci Editore, 1979.
(nel nome della) Grande Confraternita Rossa, Frank G. Ripel, La magia stellare. Il vero Necronomicon, ed. Hermes, 1986.
Pietro Pizzari, Necronomicon. Magia nera in un manoscritto della Biblioteca Vaticana, ed. Atanor, 1993.
(a cura di) Sergio Basile, Giampiero De Vero, Necronomicon. Nuova edizione con sconvolgenti rivelazioni e le tavolette di Kutu, Fanucci Editore, 1994.
H. P. Lovecraft, Necronomicon 2. La tomba di Alhazred, Fanucci Editore, 1997.
(a cura di) Sergio Basile, Necronomicon. Storia di un libro che non c'è, Fanucci, Roma 2002.
Roberto Volterri, Archeologia dell'introvabile, SugarCo 2006.
(a cura di) Azazel, Necronomicon. Il libro segreto dei Nephilim, Aradia 2008.
Roberto Volterri e Bruno Ferrante, 'I Libri dell'Abisso', Eremon Edizioni, 2014 ISBN 978-88-89713-47-1.
Claudio Foti, 'I Segreti del Necronomicon', Enigma Edizioni, 2016 ISBN 978-88-99303136.


Altri media
Cinema

Necronomicon - Geträumte Sünden è il titolo di un film diretto da Jesús Franco nel 1967. Secondo il regista spagnolo, il film sarebbe ispirato alla prima parte del testo di Abdul Alhazred.

Nella serie La casa, ideata e diretta da Sam Raimi, le vicende ruotano attorno al Necronomicon Ex-Mortis, un testo di necromanzia sumero rilegato in pelle umana e scritto col sangue. Nel terzo film della serie, L'armata delle tenebre, il Necronomicon è l'unico strumento in grado di riportare il protagonista, Ash, alla sua epoca, dopo essere stato portato dallo stesso nel Medioevo.

In Ash vs. Evil Dead, il protagonista è il sopravvissuto de La casa e nella serie TV dovrà affrontare i demoni evocati da lui 30 anni prima.

Necronomicon è un film diretto da Christophe Gans, Brian Yuzna e Shusuke Kaneko.

Il libro appare nel film Maial Zombie - Anche i morti lo fanno di Mathias Dinter (2008), dove viene descritto come una bibbia dell'occulto, comprensiva di istruzioni per celebrare rituali e creare pozioni magiche.

Videogiochi

Nel videogioco Alone in the Dark è possibile trovare il Necronomicon insieme ad altri libri immaginari.
Necronomicon è anche un gioco horror di avventura grafica.
Il Necronomicon è un libro acquistabile nella mappa Defense of the Ancients del videogioco Warcraft III: Frozen Throne.
Necronomicon è anche l'interfaccia del menu del videogioco Eternal Darkness: Sanity's Requiem per Nintendo GameCube. Mettendo in pausa, durante il gioco, si entra nel menù che è proprio il Necronomicon, rilegato in pelle umana.
Nel videogioco Team Fortress 2 una parodia del libro, il Bombinomicon, è un oggetto achievement sbloccabile ad Halloween.[1]
Una copia del Necronomicon, con un nome leggermente diverso è visibile in una missione di Fable II, che consiste nel recuperare il Necronomicon sconfiggendo un'armata di non-morti.
In Fallout 3 Point Lookout vi è un libro maledetto e misterioso denominato Krivbeknih (riferimento appunto del Necronomicon), che il giocatore dovrà rubare ad un gruppo di tribali che compiono sacrifici con persone e poi distruggerlo in un luogo chiamato Dunwich Building (sempre riferito alle opere di Lovecraft).
In Tales of Symphonia, il Necronomicon è un libro usato nella subquest di Abyssion. Serve a risvegliare i morti.
Nel videogioco Fable III, c'è una missione che consiste nel recupero del Necronomicon per conto di due fantasmi, che lo utilizzeranno per evocare una festa di spiriti.
Nei videogiochi DotA e DotA2 il Necromicon è uno degli oggetti acquistabili.
Nel videogioco "League of Legends" è possibile acquistare il "Morellonomicon", probabilmente derivato dal Necronomicon
Nel videogioco Sherlock Holmes - L'Avventura il libro è al centro delle vicende della trama, dove il celebre investigatore si trova ad affrontare la setta degli adoratori di Cthulhu.
Nei videogiochi King's Bounty: The Legend e King's Bounty: Armored Princess, il Necronomicon è una delle creature evocabili sul campo di battaglia.
Il Necronomicon è presente come libro nel videogioco The Binding of Isaac tale oggetto non appena utilizzato danneggia tutte le creature nella stanza.
Nel videogioco Penumbra: Black Plague è possibile trovare il Necronomicon su uno degli scaffali nella libreria (non si potrà tuttavia interagire con il libro).
In Corpse Party: Book of Shadows, il Necronomicon è nascosto da una falsa parete nella casa di Yoshie Shinozaki. Il "Book" a cui si fa riferimento nel titolo del videogioco è proprio il Necronomicon.

Altro

Necronomicon è il titolo della prima grande raccolta di immagini realizzate dall'artista svizzero Hans Ruedi Giger, pubblicata nel 1977; il regista Ridley Scott avendo avuto modo di conoscere il libro durante la fase di pre-produzione del film Alien, ha poi assunto Giger per produrre le opere d'arte concettuale e i disegni per il film.
Nel romanzo fantasy comico La luce fantastica di Terry Pratchett, dei paesani stanno bruciando un libro chiamato Necrotelecomnicon (nome storpiato del Necronomicon), usato per contattare i morti.
In un episodio della sesta stagione di Dr. House si vede il Necromicon, usato da un paziente "stregone" .
Nell'episodio de I Simpson "Tafferuglio in famiglia" (in originale "Brawl in the Family"), il personaggio di Montgomery Burns fa menzione del Necronomicon, e mostra di possederne una copia.
Il Necronomicon compare nella biblioteca di un alchimista nel romanzo Il mercante di libri maledetti, thriller medioevale dello scrittore Marcello Simoni. In un dialogo fra uno dei protagonisti e l'alchimista in questione viene anche citata la traduzione in greco di Teodoro Fileta di Costantinopoli.
La Necronomicon Press, casa editrice americana specializzata in romanzi horror e fantasy, prende il nome dal Necronomicon
È citato come libro letto da il Nero, protagonista del libro di avventure piratesche per ragazzi L'ultimo pirata di Matteo Mazzuca.

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Intorno al 1927, Lovecraft scrisse (non con intenti di pubblicazione, ma come uno scherzo a beneficio degli amici e corrispondenti più intimi) una breve "storia editoriale" del Necronomicon, che si diffuse immediatamente tra gli appassionati del fantastico, ottenendo una fama ben al di là delle intenzioni del suo autore.
E' qui riportata la versione integrale:
Storia del Necronomicon -
(History of the "Necronomicon", 1927(?))

Il titolo originale dell'opera è Al Azif: "Azif" è l'allocuzione usata dagli arabi per indicare gli strani suoni notturni (dovuti agli insetti) che si supponevano essere l'ululato dei dèmoni.
L'autore è Abdul Alhazred, un poeta folle di Sanaa, capitale dello Yemen, che si dice sia vissuto nel periodo dei Califfi Ommiadi, nell'ottavo secolo dopo Cristo. Fece molti misteriosi pellegrinaggi fra le rovine di Babilonia e le catacombe segrete di Memphis, e trascorse dieci anni in completa solitudine nel grande deserto dell'Arabia meridionale, il Raba El Khaliyeh, o "Spazio vuoto" degli arabi antichi, e Dahna, o "Deserto cremisi" dei moderni, ritenuto dimora di spiriti maligni e mostri mortiferi. Di questo deserto coloro che pretendono di averlo attraversato, narrano molte storie strane ed incredibili meraviglie.
Nei suoi ultimi anni Alhazred abitò a Damasco, dove venne scritto Al Azif, e del suo trapasso o scomparsa (nel 738 d.C.) si raccontano molti particolari terribili e contraddittori. Riferisce Ibn Khallikan (un biografo del dodicesimo secolo), che venne afferrato in pieno giorno da un mostro invisibile e divorato in maniera agghiacciante di fronte ad un gran numero di testimoni gelati dal terrore.
Anche la sua follia è oggetto di molti racconti. Egli affermava di aver visitato la favolosa Irem, la Città dalla Mille Colonne, e di aver trovato fra le rovine di un innominabile villaggio desertico le straordinarie cronache ed i segreti di una razza più antica dell'umanità. Non seguiva la religione musulmana, ma adorava delle Entità sconosciute che si chiamavano Yog e Cthulhu.
Intorno all'anno 950, l'Al Azif, che era stato diffuso largamente, anche se in segreto, tra i filosofi dell'epoca, venne clandestinamente tradotto in greco dall'erudito bizantino Teodoro Fileta, col titolo Necronomicon, cioè, letteralmente: "Libro delle leggi che governano i morti".
Per un secolo favorì innominabili esperienze, finché non venne soppresso e bruciato intorno al 1050 dal vescovo Michele, patriarca di Costantinopoli. Dopo di ciò il suo nome fu solo furtivamente sussurrato ma, nel tardo Medioevo (1228), il danese Olaus Wormius ne fece una traduzione latina, basata sulla versione greca di Fileta, che vide la stampa due volte: una alla fine del quindicesimo secolo, in caratteri gotici (evidentemente in Germania), e una nel diciassettesimo (probabilmente in Spagna).
Entrambe le edizioni sono prive di qualsiasi segno di identificazione, e possono essere localizzate nel tempo e nello spazio solo in base a considerazioni riguardanti il tipo di stampa.
L'opera, sia in latino che in greco, venne posta nell'Index Expurgatorius sin dal 1232 da papa Gregorio IX, cui era stata mostrata la traduzione di Wormius. A quell'epoca l'originale arabo era già andato perduto, come mostra la prefazione alla prima versione latina (vi è tuttavia un vago indizio secondo cui una copia segreta sarebbe apparsa a San Francisco in questo secolo, e sarebbe andata distrutta nel famoso incendio del 1906).
Nessuna notizia si ebbe più della versione greca - che fu stampata in Italia fra il 1560 e il 1570 - fino al resoconto del rogo cui fu condannato nel 1692 un cittadino di Salem con la sua biblioteca. Una traduzione in inglese fu fatta dal dottor John Dee intorno al 1580, non venne mai stampata, ed esiste solo in alcuni frammenti ricavati dal manoscritto originale.
Delle versioni latine attualmente esistenti, una (del quindicesimo secolo) è custodita nel British Museum, mentre un'altra (del diciassettesimo secolo) si trova nella Bibliothèque Nationale a Parigi. Altre edizioni del diciassettesimo secolo sono nella Widener Library ad Harvard, nella biblioteca della Miskatonic University ad Arkham e presso l'università di Buenos Aires. Comunque esistono certamente numerose altre copie presso dei privati, ed in proposito circola con insistenza la voce che un esemplare del testo in caratteri gotici del quindicesimo secolo faccia parte della collezione privata di un celebre miliardario americano.
Sembra anche che presso la famiglia Pickman di Boston sia presente una copia del testo greco stampato in Italia nel sedicesimo secolo: se è vero, questa è comunque certamente svanita insieme col pittore R. U. Pickman, di cui si sono perse le tracce dal 1926.
Il libro è posto all'indice da tutte le religioni del mondo. La sua lettura determina conseguenze terribili. Si dice che sia appunto da vaghe notizie su quest'opera (della cui esistenza una ben piccola parte della gente è al corrente), che lo scrittore R. W. Chambers abbia tratto lo spunto per il suo celebre romanzo The King in Yellow, il cui filo conduttore è un libro iniziatico la cui lettura provoca la follia.

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In seguito alla diffusione di questo documento, numerosi scrittori ed appassionati del fantastico contribuirono alla nascita della "leggenda del Necronomicon", attraverso riferimenti, citazioni e, come nel caso di Colin Wilson, libri presentati come estratti della versione in inglese del Necronomicon.
Inutilmente lo stesso Lovecraft si affannò a spiegare nelle sue lettere che tanto il sinistro volume quanto il suo folle autore non esistevano, essendo solo frutto della sua fantasia: la maggior parte dei lettori credette (e, a quanto pare, crede ancora) alla reale esistenza del testo maledetto. In conclusione, attualmente il Necronomicon - libro immaginario partorito dalla mente di Lovecraft - è un'opera la cui esistenza è da molti data per certa. Con lo stesso titolo sono usciti, in diverse lingue, numerosi centoni di carattere necromantico, mentre varie scuole esoteriche evocano Cthulhu, Yog-Sothoth, Shub-Niggurath e compagni, impiegando ogni genere di rituali.

(FONTE:http://members.tripod.com/~cthulhoid/necro.html


sul mercato esistono taaaaanti libri ,racconti etc su questo argomento...

In seguito a straordinarie scoperte effettuate nell' Iraq sud orientale viene publicata una nuova edizione di questo "romanzo". In questo volume troveremo la traduzione delle Tavolette di Kutu. La traduzione è stata curata dal prof. Venustiano Carranza, docente di paleografia semitica all' Università di Città del Messico. Una lettura entusiasmante durante la quale parteciparemo al ritrovamento di una Zigurat rovesciata e ne scopriremo il contenuto, saremo trasportati agli albori della storia grazie alle parole dell' Enuma Elish per poi ricadere in un inferno di demoni trascinati sempre dall' Enuma Elish ma nella sua forma corrotta ed infine saremo guidati per mano alla scoperta dei riti per l'invocazione di entità demoniache. Forse siamo davanti ad un proto-Necronomicon?


Molti si sono chiesti se Adbul Alhazred, il poeta pazzo di Sà'na presunto compositore del libro maledetto, sia mai esistito. Questa domanda stava per avere risposta quando nel 1997 il crollo di una struttura preso un sito archeologico a Mà'rib, nello Yemen, ha rivelato la tomba di uno stregone ivi sepolto da 1100 anni. La datazione al carbonio ha stabilito la sua morte tra l' 800 ed il 900 d.C., mentre un'autopsia ha ricostruito l'immagine di un uomo sui 40 anni con chiari segni di violenza; ed in compagnia del corpo un piccolo grimorio, talismani e tavolette sui quali si ripetono i nomi delle divinità presenti sull' Enuma Elish. Forse non si tratterà del poeta pazzo, ma certamente si trattava di un mago piuttosto temuto visto il trattamento che gli fu riservato.
Il libro contiene un dettagliato racconto del ritrovamento, della tomba ed anche del suo contenuto eppoi un alone di mistero avvolge una tragedia accaduta ad una membro della spedizione. Un libro sicuramente imperdibile.


Edited by Valene - 24/5/2018, 20:35
 
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view post Posted on 22/10/2005, 20:27




Non sono resposabile degli effetti di questo rituale probabilmente contenuto nel Necronomicon e effettuato da un anonimo (l'editore delle note ovvero le cose scritte tra parentesi).
Il testo originale è in lingua inglese


ecco il RITUALE

Edited by *^luxynda^* - 22/10/2005, 21:42
 
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*^luxynda^*
view post Posted on 22/10/2005, 20:58




riporto invece qui una Lettera del Dottor Stanislaus Hinterstoisser, Presidente dell’Istituto Salisburghese per lo Studio della Magia e dei Fenomeni Occulti.
Lettera tratta da : «Necronomicon. Il libro segreto di H.P. Lovecraft» - Fanucci editore


...
Le ricerche da me svolte durante la mia visita nella Nuova Inghilterra, nel marzo 1975, dimostrarono che Winfield Lovecraft (padre di H.P. Lovecraft) era membro del ramo egizio della Massoneria, fondato, o almeno reso pubblico da «Alessandro, conte Cagliostro», famigerato impostore, sì, ma anche pericoloso manipolatore di forze occulte.
A Providence, Rhode Island, la vecchia, sonnolenta città dedita alla cultura ed alle cose della mente, svolsi indagini che mi portarono agli attuali praticanti della Massoneria Egiziana.
Essi conservano una notevole tradizione occulta, espressa in rituali che soltanto gli iniziati possono spiegare, sebbene sia condivisa in una certa misura, solo dal punto di vista dei rituali, dai praticanti della massoneria comune.
Tutti i rituali massonici sono più o meno segreti, ma nessuno è segreto come quelli delle sette più recondite…oppure, potrei aggiungere, come quelli dei gradi superiori di logge per il resto normali.
Non è un mistero che, durante la mia lunga vita, io ho aderito a parecchie sette massoniche, magiche, sufite, per accrescere la massa d’informazioni relative alle loro attività.
E’ superfluo aggiungere che tali attività, ispirate dalla curiosità scientifica più che dalla reverenza, e dedite alla raccolta d’informazioni che, almeno in teoria, potrebbero venire pubblicate, mi hanno creato numerosi nemici.
Le sette in questione erano una collezione molto varia: molte non erano altro che gruppi tipo Rotare Club con l’aggiunta di qualche formula incomprensibile, altre erano vere e proprie cospirazioni politiche, tanto più efficienti in quanto operavano nell’ombra, ed altre ancora avevano una considerevole esperienza magica, talvolta di natura estremamente pericolosa.

I massoni egiziani
rientrano in quest’ultima categoria, e in qualche misura hanno influenzato tutti gli altri rami della massoneria con i loro rituali della piramide.

Infatti molti dei loro membri, incluso il padre di Lovecraft, erano e sono anche membri di normali logge massoniche, affiliate alla Grande Loggia di Londra (come moltissime logge americane) e considerate giustamente innocue da un’autorità come Nesta Webster.
Tuttavia, i massoni egiziani sono legati più strettamente alla Loggia del Grande Oriente di Francia, un’organizzazione meno innocua, creata dagli «Illuminati» di Weishaupt, e strettamente associata alla Società dei Giacobini, cui appartenevano tutti i capi della Rivoluzione Francese, e che oggi include tra i suoi membri sia il presidente Giscard D’Estaing sia il suo soi-disant avversario Mitterand.
Un Illuminatus segreto e giacobino era Giuseppe Balsamo alias Cagliostro, che, come Rasputin in Russia, ebbe una parte decisa nella Rivoluzione screditando la famiglia reale e fu istruito personalmente dallo stesso Weishaupt…il cospiratore educato dai gesuiti e uni scritti inediti includono, oltre a molto altre cose, la stesura originale di quello che diventò famoso come Manifesto Comunista quando venne finalmente pubblicato nel 1848. L’interesse di Cagliostro, dal nostro punto di vista, sta nel fatto che lasciò certi manoscritti ai suoi seguaci della setta egiziana, inclusi estratti del Necronomicon originale.
Può sembrare strano che questo individuo quasi anonimo, d’umili origini, possedesse un manoscritto tanto importante. (…)
Le mi informazioni dicono che al padre di Lovecraft venne insegnato a leggere questi estratti dal Necronomicon nientemeno che da Tall Center (la rivelazione del «vero» nome mi attirerebbe sulla teste un odio ancora più grande di quello già esistente). Tall Center (Alto Cedro) aveva avuto il testo sacro da Innermost Shrine (Tempio Interiore), che l’aveva a sua volta ricevuto da Fouquier Tinville, lo Dzherzhinsky della Rivoluzione Francese, il quale ultimo l’aveva ottenuto non senza ricorso alla tortura dai seguaci di Cagliostro.
Innermost Shrine, era di origine mingrelia, e morì all’età di almeno 140 anni.
(…)
Basti dire che sono riuscito a ricostruire la catena dei contatti magici da Cagliostro ai membri della setta chassidica ed ai loro predecessori tra i Sephardim di Spagna. Tuttavia vi sono indizi che il Necronomicom non fosse pienamente apprezzato tra loro, poiché non solo le comunità ebraiche hanno tradizioni magiche risalenti alla Cabala e derivanti dalla tradizione ermetica della magia egiziana e babilonese, ma c’erano anche molti rabbi influenti che osteggiavano ogni manifestazione magica, ed avevano una solida autorità talmudica per giustificare tale atteggiamento.









CURIOSITA'

Una traduzione segreta bizantina, intorno all’anno 1000, intitolò “il libro delle leggi dei morti” col nome greco di NECRONOMICON.
Sembra che alcune copie del libro maledetto siano scritte con sangue e rilegate con la pelle di esseri umani uccisi nel corso di riti sacrificali.

Lovecraft era un razionalista convinto, a chi glielo chiedeva non faceva altro che ripetere che il libro era una sua invenzione. Dichiarò che molti dei suoi racconti non erano altro che trascrizioni di suoi sogni.

Disse in merito al Libro Maledetto:
“…Il titolo Necronomicon mi e’ balenato in mente nel corso di un sogno, ma l’etimologia greca e’ perfettamente plausibile: Libro delle leggi dei morti” dry.gif

Quando Lovecraft muore, nel 1937... molti dei suoi lettori cominciarono a mandare richieste sempre più pressanti agli editori dei suoi romanzi per sapere informazioni su come trovare ed avere una copia del Necronomicon, e qualcuno cominciò ad affermare di aver potuto visionare il libro maledetto.
Negli anni 60 ne è segnalata una copia alla California University e nella Biblioteca segreta del Vaticano.
Il prezzo del Necronomicon arriva ad un milione di dollari nel catalogo Werewolf Bookshop di New York, e molte case editrici cominciano a pubblicarlo, ma ovviamente erano solo dei falsi.

I sostenitori dello scrittore per avallare la sua credibilità, non esitano a dire che egli fosse in contatto tramite il sogno con altri piani di realtà, e chissà che in uno dei suoi sogni non abbia davvero ricevuto il Necronomicon da entità demoniache di altri mondi come accadde ad Abd al-Hazred, che, si racconta, scrisse il Necronomicon sotto la dettatura di demoni...

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Edited by *^luxynda^* - 22/10/2005, 22:00
 
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Uthopya
view post Posted on 24/10/2005, 19:08




sn pigra e nn ho letto ttt
ma scusate io sapevo ke il necro... era una baggianata
ke HP.L. era riuascito a insertire cosi bene questo fantomatico "libro" nella sua trama ke ttt c avevano creduto ma aveva fatto un errore .. in una delel priem edizioni o qlkosa del genere .. me lo faccio rispiegare domani da DUCCIO e poi vi riporto quello ek mi ha detto happy.gif
 
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view post Posted on 25/10/2005, 18:00
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effettivamente nn si capisce dove e' la realta' e dove inizia la leggenda...cmq si dice che Lovecraft abbia si inventato il suo libro...ma prendendo spunto da documenti veri venutogli in possesso nn si sa come....x cui un fondo di verita' c'e'...
 
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*^luxynda^*
view post Posted on 25/10/2005, 18:36




... chissà...
si dice dai suoi sogni...
diciamo che sono molto affascinata, non so voi..
quando le cose rimangoo per così tanto tempo oscure...
ancor di più mi attirano..
 
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Nathan Crinier
view post Posted on 15/12/2005, 12:52




in effetti di quel libero si è molto parlato...io ho una copia di quel libro...ovviamente ancira non l'ho letta e sicuramente non è attendibile...l'unica cosa che ho notato è che è molto curata...



e poi detto tra noi non sarebb la prima volta che la chiesa ci nasconde qualcosa...
 
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view post Posted on 15/12/2005, 20:32
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CITAZIONE (Nathan Crinier @ 15/12/2005, 12:52)
in effetti di quel libero si è molto parlato...io ho una copia di quel libro...ovviamente ancira non l'ho letta e sicuramente non è attendibile...l'unica cosa che ho notato è che è molto curata...


e poi detto tra noi non sarebb la prima volta che la chiesa ci nasconde qualcosa...

concordo....anke xche se nn fosse vero e pericoloso come mai ne terrebbero alcune pagine nascoste negli archivi del Vaticano??? Io credo ke ovviamente Lovecraft abbia scritto un ottimo romanzo,creato un mito ma su qualcosa di realmente esistito.....dopo tutto molti scrivono di cio' che conoscono o di cui sn venuti a conoscenza...fatto sta che e' pericoloso e bisogna prestare molta attenzione a cio' che si legge..
 
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blackberrywitch
view post Posted on 17/5/2006, 09:27




ragazze state attente a leggere certi libri o a evocare cose strane... é davvero molto pericoloso.
Di norma i riti non andrebbero mai scritti xché non sempre sono riti "buoni" e il solo leggerli potrebbe evocare qualcosa, attenzione soprattutto quelli del Necronomicon libro mooooolto pericoloso.
Io credo nella sua esistenza... ogni leggenda cela sempre una realtà :fossa:
 
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view post Posted on 17/5/2006, 14:19
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bLACK HA RAGIONE SPESSO HO DETTO DI FAR ATTENZIONE CN TUTTI IRITI...POI KE IL NECRO SIA VERO O FALSA NN SI SA'...MA DELLA GENTE E' SCOMPARSA...ALCUNI SN MORTI X CUI QUALKOSA DA NASCONDERE C'E'...
 
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blackberrywitch
view post Posted on 17/5/2006, 15:14




nella magia bianca come nella Wicca esiste il libro delle ombre sul quale scrivere le proprie magie. Questo libro é come un diario personale xché le magie variano da persona a persona e vengono fatte in modi diversi. Per il Necronomicon é diverso é proprio un libro di invocazioni ai diversi demoni per questo é tanto pericoloso... basta leggere per invocarli. Cmq questo fa di lui un libro davvero interessate ed affascinante ^_^
 
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view post Posted on 17/5/2006, 17:53
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bhe chi ama l'occulto il mistero nn puo' nn interessarsi al necro certo...c'e' ki lo fa x studio e invece cn cattive intenzioni...fatto sta che la chiesa nn si esprime...

conosco bene il libro delle ombre......ne ho uno da anni.....che custodisco gelosamente....e che nn ritengo sia una sciokkezza....ogni rito in esso contenuto mi e' stato insegnato...tramandato....e lo rispetto...ma qui finisco off topic.^^
 
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La'cryma Christi
view post Posted on 17/5/2006, 18:14




cisti....io lo solo leggiucchiato...
lo riguarderò con attenzione e senza fare cose strane...che ci pensa già la mia follia a tenermi sulla corda...
 
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infpar
view post Posted on 30/5/2006, 10:28




uooo :P ringrassio x tutte le info :commosso: !!! ne parlavo giusto l'altro ieri cn 1 mio amico d sto libro, ma la diatriba e' finita in fretta poik' nexun dei 2 ne sapeva molto ^_^!! cmq penso k i libri in se' nn siano pericolosi, dipende dallo spirito cn il qle li leggi, se credi veramente k esso avra' effetti , li avra' (m rendo conto k qsto e' un luogo moooolto comune -_- e odio i luoghi comuni -_- ...viva le contraddizioni :P ), cioe', per far avverare un qlcosa dv crederci veramente, esserne veramente convinto, e nn parlo di grandi ideali, ma di eventi materiali...kenneso' k essendo profondamente convinto k fissando intensamente un oggetto convincendosi k sia molle, esso nn si pieghi??? (matrix docet ;) ). sinceramente credo c voglia una grande forza d volonta' x influenzare cosi' tanto gli eventi o gli oggetti, ma penso k sia possibilissimo :dancing: !!!! ovviamente nn c penso neanke a provarci :P too much concentration :blink: bum my mind :wacko: !!
 
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Glocy
view post Posted on 2/10/2006, 13:44




per esperienza personale ^^ vi posso assicurare che in ogni menzogna o baggianata... c'è un fondo di verità... e molto spesso.. la verità è quella che sembra più assurda :)
 
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14 replies since 15/10/2005, 13:03   1192 views
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