+Dark & Gothic Lolita+

Posts written by Dampyr 'o dampiro

view post Posted: 11/10/2015, 11:29 ...Col sangue indosso... - +Living in a Dark & Victorian World+
CITAZIONE (Valene @ 27/7/2015, 14:44) 
CITAZIONE (Lorenzo Violi @ 27/7/2015, 14:28) 
Peccato che non rimane rosso.....

Purtroppo col passare del tempo il sangue diventa marrone...durante la preparazione quando viene inserito nell'ampolla il sangue si trova a contatto con l'aria, la pressione parziale dell'ossigeno è altissima, quindi l'emoglobina lo lega subito e velocemente... questo provoca la formazione di FeO, cioè ossido di Ferro (II) che da il colore tipico della ruggine al sangue ossidato.

Non l'ho mai fatto però sono sicuro che con qualche accortezza si può fare un miracolo meglio di quello di San Gennaro:
1) Usate per il prelievo fiale sotto vuoto contenenti Eparina.
2) Senza aprire la fiala prelevate con una siringa il sangue che vi serve.
3) Riempite l'ampolla lasciando 1/4 d'aria.

In questo modo avrete sangue poco ossidato e reso fluido dall'eparina. Il sangue diventa marrone anche perché l'emoglobina non ha più ossigeno. Si può rimediare inserendo un briciolo di nitrato di potassio.
view post Posted: 8/10/2015, 15:11 Se voi foste dell'altro sesso... - DARKWHISPERS...
CITAZIONE (Marika. @ 8/10/2015, 15:59) 
CITAZIONE (Dampyr 'o dampiro @ 8/10/2015, 02:06) 
Se fossi una donna... sarei migliore.

cosa te lo fa credere?

Non che tutte le donne siano da mettere su di un piedistallo o godano di chissà quale saggezza, c'è sempre la possibilità che io sia una stronza, ma in linea di massima rispetto di più il modo di pensare della donna che dell'uomo: più lungimirante, più collaborativo, meno disfattista e per ovvi motivi più in linea con le forze generatrici e l'ambiente, più di molti uomini.

Edited by Dampyr 'o dampiro - 9/10/2015, 11:38
view post Posted: 8/10/2015, 13:06 Se voi foste dell'altro sesso... - DARKWHISPERS...
Perché dispiaciuta? Farsi la ceretta forse è masochismo ma non credo si divertano tutte le donne.
view post Posted: 7/10/2015, 12:26 Mummie officinali - Delirium Room,Curiosity & Fun.
Quello della necrofagia, il mangiare cadaveri, è ricorrente in diverse parti del mondo. Qui si parla di mummie ma si potrebbe aprire un nuovo topic sugli antichi rimedi cinesi raccontati dal medico Li Shizhen (1518-1593). Li Shizhen scrive che per preparare questo portentoso rimedio occorrevano volontari prossimi alla morte. Questi venivano ingozzati letteralmente di miele e sottoposti a bagni nel miele. Una volta morti, probabilmente di diabete, la salma veniva cosparsa di miele e lasciata a "riposare" per 100 anni. Si otteneva così un composto di miele e resti umani venduto a peso d'oro, capace di curare ogni sorta di malattia. Si cospargeva la "confettura" sugli arti, le parti doloranti o mangiata.

:sick:
view post Posted: 6/10/2015, 11:46 Viy - Forbidden Empire - OTHER MOVIES
Il trailer promette molto, c'è tanta roba, speriamo non troppa. Sono tentato a vedermelo sotto intitolato ma aspetterò un po'.
view post Posted: 25/9/2015, 12:04 Agnese Draghetti, la vampira di Torino - Vampiri e vampirismo
Oh sì, piacerebbe pure a me pensare di rimanere giovane (non me la cavo male) bevendo sangue giovane ma non si sputa nel piatto dove si mangia.... oddio che detto poco indicato per la situazione.... e poi si dovrebbe essere delicati con i propri donatori, già le donne son suscettibili per l'età, figurati a dirle che sa di tappo.
Spero che non passi di qui... :unsure: ti voglio bene spuntino... sto scherzando :B):
view post Posted: 24/9/2015, 21:20 Agnese Draghetti, la vampira di Torino - Vampiri e vampirismo

PREMESSA


Questa storia è parte di un articolo apparso sul sito del Gruppo Editoriale “La Voce”: http://12alle12.it/la-vampira-di-torino-145060
Si conoscono diversi personaggi storici più o meno noti che nella loro vita bevvero sangue umano ma non avevo mai sentito parlare di Agnese Draghetti.
Le uniche tracce di questa donna le si trova su di un libro: I misteri di Torino dal 1400 al 1800
La possibilità che tutto sia parte di un romanzo è verosimile per cui trattate la storia con le pinze.

La vampira di Torino


[...]
Nel 1765 invece, viveva a Torino una donna che abitava nella “Contrada degli Angeli”, poi diventata “Contrada della Dogana”, ora corrispondente all’attuale via Carlo Alberto, con l’entrata nella porticina contrassegnata con il numero civico due. Il suo nome era Agnese Draghetti ed era originaria di Serralunga d’Alba.
Quando si stabilì nella Capitale Subalpina aveva venticinque anni e non ultimo dei suoi propositi era quello di accalappiare un marito ricco poiché adorava il lusso e l’agiatezza. Pochi mesi dopo riuscì nel suo intento, trovò un ricco mercante che la sposò ma che la lasciò presto vedova. La sua esuberante giovinezza la portò allora a frequentare i salotti della città trasformandosi così in cortigiana. Da quel momento ebbe inizio nel suo appartamento una sfilata di uomini ricchi e importanti, ma Agnese continuava a giudicare con attenzione chi potesse essere abbastanza interessante per essere amato.
Poi improvvisamente la Draghetti conobbe un uomo di mezza età che possedeva quel fascino rude delle persone avvezze al comando: il Conte Belladier. Per Agnese tutti gli altri uomini non contavano più: si trattò dapprima di un colpo di fulmine e poi di un innamoramento profondo. Chiese all’amante di portarla lontano dalla città e il Conte acconsentì conducendola nella sua vasta tenuta di Montalbano, nei pressi di Nizza Marittima. In quella idilliaca dimora con alle spalle il verde delle colline e davanti l’azzurro del mare, i due trascorsero un periodo incantevole. Dopo qualche mese però, Agnese sentì nostalgia di Torino e decise di ritornare nella sua casa di via Carlo Alberto, mentre il Conte Belladier aveva nel frattempo messo gli occhi su un’altra donna. Così, dopo una spiegazione decisiva, liberi dal loro legame e dimentichi del tempo trascorso insieme, si lasciarono per sempre.
Il salotto di Agnese Draghetti ritornò ad essere uno dei più frequentati e nel suo letto si alternavano i più importanti nomi non solo di Torino, ma anche del Nizzardo e della Savoia. A quaranta anni Agnese era più affascinante che a trenta, la sua bellezza si era affinata e i modi ne avevano fatto una dama di gran classe, ma a cinquanta cominciava a sfiorire, tanto più che con i suoi amanti non poteva perdere il vigore che l’aveva animata per tutti quegli anni. Conscia del declino che l’aspettava, conobbe casualmente un uomo che le fece la proposta di bere del sangue umano di persone giovani, che le avrebbero fatto ritrovare la sua freschezza facendola miracolosamente ringiovanire. In un primo tempo la Draghetti respinse con orrore una tale proposta, ma poi cedette sopraffatta dal desiderio di rimanere il più a lungo possibile padrona della sua giovinezza che stava inesorabilmente svanendo per sempre. Nelle annotazioni che Agnese teneva scrupolosamente sulla sua singolare “Cura della Giovinezza” non sono menzionati nomi, ma troviamo un’attenta descrizione delle metodologie adoperate dalla Draghetti-Vampira. Disponendo di molto denaro, Agnese si mise a girare per i sobborghi di Torino alla ricerca di fanciulle disposte a cedergli il loro sangue dietro un lauto compenso. Nessuno seppe mai chi fosse, perché quando prudentemente avvicinava qualche giovinetta, teneva il volto coperto da un fitto velo e sembra che molte ragazze si prestassero a ciò che credevano una richiesta alquanto bizzarra, ma allo stesso tempo una innocente mania. Nessuna di quelle fanciulle, dall’età variante tra i tredici e i sedici anni, fece mai cenno con nessuno dello strano mercato concluso con la misteriosa dama.
La “Vampira di Torino”, non solo era molto gentile con le sue “vittime”, ma le pagava anche profumatamente bene. Per circa una quarantina d’anni Agnese Draghetti trangugiava una tazza di sangue alla settimana, ma sosteneva di poter stare anche un mese senza berne neanche un goccio. Che effetto ebbe su di lei questa radicata abitudine di bere sangue umano? La mantenne davvero giovane? E’ difficile stabilirlo non avendo immagini a disposizione, però la descrizione che se ne fa in età ormai molto avanzata è quella di una donna molto giovane: la sua bellezza non si era spenta, l’occhio era sempre vivace, la pelle del viso vellutata e le forme del suo corpo immuni da un normale processo di invecchiamento. Addirittura un giovane ufficiale si innamorò follemente di lei quando Agnese all’anagrafe aveva già compiuto ottantadue anni. Si spense infine, fresca ed arzilla, all’età di novantotto anni il 19 settembre 1785, dopo essersi ritirata in una proprietà a Villadeati, nell’alessandrino, dove aiutò molto poveri e bisognosi.
[...]
view post Posted: 24/9/2015, 09:34 10 raccapriccianti particolari della morte nel periodo Vittoriano - +Living in a Dark & Victorian World+
È un'informazione difficile da trovare sul web. Ne sono venuto a conoscenza indagando sulle voci di presunto cannibalismo: giravano foto di questi operatori all'opera mentre poco più avanti bolliva un pentolone per il pranzo. Non ti dico il delirio mediatico, siccome il defunto era di colore scese in campo pure un'associazione Africana contro il razzismo. :wacko:
Bello il web!
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