Valene |
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| Mio nonno materno, Raffaele, faceva il becchino, nel cimitero del paese a Sarno, Salerno, negli anni del dopoguerra fino al 1968, scavava le tombe con le pale, a mano, non c'erano le ruspe, puliva le tombe nei giorni dei morti con la candeggina per prendere qualche soldino in più...e pensate che mio nonno aveva un quarto di stomaco e basta (gli era stato tolto a causa dell'epidemia di Spagnola)..e faceva le autopsie , aiutava a pulire i resti che andavano messi negli ossari, e tutto per mantenere 12 figli ed una moglie quindi io sono cresciuta con questa figura (che ahime' non ho potuto conoscere) della quale mi hanno parlato mamma, nonna e zii, non ho mai pensato che chi faccia questo lavoro sia un "porta sfortuna" o depresso, sono miti stupidi che vanno sfatati, e presto avrete un'altra intervista con una persona che io e Veronica conosciamo bene e che fa un lavoro molto importante ma in italia quasi sconosciuto e mistrattato ovvero la tanatoesteta.
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