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Aneddoti e curiosità sulla Regina Vittoria

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view post Posted on 14/1/2018, 15:44
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Aneddoti e curiosità sulla Regina Vittoria
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Facendo come di consueto le mie ricerche nell'immenso mondo del web, mi sono imbattuta in alcune storie dove si parlava di cose curiose accadute o appartenute alla Regina Vittoria e cosi' ho deciso di radunarle tutte in un solo articolo...

Credits: google, www.pilloledistoria.it/
http://steampunkitalia.forumfree.it/


Un profumo per la Regina...
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Vittoria era Amante dei profumi, e cercò un esperto che creasse appositamente per lei un’essenza che ne esprimesse al meglio il lato romantico e delicatamente muliebre.
Il profumo venne prodotto in occasione della celebrazione delle nozze tra la regina e l’amatissimo principe Alberto di Sassonia nel 1860 dall'azienda Floris , che fin dalla fondazione in Jermyn Street nei pressi della Corte di St. James, ha sempre mantenuto forti legami con la Famiglia Reale Inglese.
Il profumo fu chiamato bouquet de la reine o “Queen’s Bouquet”.
E' tutt'oggi prodotto ma con una formula rivalutata nel 2002.

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I “Mutandoni” della Regina Vittoria Venduti all’Asta
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L’intimo reperto, risalente al 1890, è in cotone e porta impresse le iniziali della sovrana, ma a colpire l’occhio è soprattutto la circonferenza ad altezza vita, di ben 114 centimetri.
Un privato collezionista britannico, pur di aggiudicarsi il cimelio, tra l’altro in ottime condizioni, ha sborsato più di 12000 sterline, corrispondenti ad oltre 16000 euro .


Un Preservativo Dedicato alla Regina Vittoria

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Ebbene si, avete letto esattamente...in Inghilterra verso la fine del XIX secolo, esattamente nel 1887 in occasione del cinquantesimo anniversario dell’incoronazione della regina Vittoria, il ritratto dell'amata sovrana finì, ad ornare dei preservativi..

La "Falsa paternità"

La regina Vittoria si chiamava Alexandrina Victoria (prese il nome dalla madre). Nacque a Kensington Palace a Londra il 24 maggio 1819. Dopo 8 mesi il padre Edoardo morìdi polmonite...ma si trattava proprio del vero padre?
Sono sorti dei dubbi a proposito. Probabilmente Vittoria fu frutto della relazione tra la madre Vittoria Maria Luisa e il suo segretario. In questo caso il re Giorgio III non sarebbe il suo vero nonno...
Il fatto che crea imbarazzo è questo: Vittoria è la prima reale della storia a essere riconosciuta con certezza portatrice sana di emofilia, ma il presunto padre non aveva nessun problema del genere e nemmeno la sua famiglia. La malattia colpisce il ramo maschile della discendenza. Un esempio tristemente celebre: Alessio. il figlio dello zar Nicola II e Alexandra (nipote della regina Vittoria).


La Statua della Regina Vittoria
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Una storia che non tutti sanno e' che in Irlanda, a Dublino, ed esattamente alla Leinster House, L’attuale sede del Parlamento Irlandese fino al 1948 era la dimora di una gigantesca statua della Regina Vittoria.
A sette anni dalla sua morte, una statua in onore di sua maestà fu inaugurata nel giardino della suddetta Leinster House.
La statua fatta in bronzo ed alta 5 metri rimase per tutto l’inizo del 1900in quella posizione , sopravvisse la Rivolta di Pasqua ed anche la guerra d’indipendenza fino al momento in cui l’Irlanda divenne finalmente uno stato libero.
Nel primo decennio dell’indipendenza dovete sapere che molte delle statue Inglesi vennero prese nel mirino dei miliziani repubblicani; così per preservare la possente statua della Regina Vittoria si decise di rimuovere la statua dal prato della Leinster House. Non fu facile prendere questa decisione infatti solo nel 1948 cominciarono i lavori di rimozione, con la scusa ufficiale che al suo posto si sarebbe costruito un parcheggio per le macchine!!!
Dopo 8 settimane di lavori ininterrotti, la povera regina Vittoria finì in un magazzino del Royal Hospital Kilmainham (poteva andare peggio considerando che l’Ammiraglio Nelson fu fatto saltare in aria dall’IRA negli anni 60!).
Quando la notizia che la regina Vittoria era senza casa si sparse, a poco a poco cominciarono ad arrivare richieste per darle asilo…
La prima richiesta arrivò dal Canada, ma i costi del trasporto erano eccessivamente elevati e l’affare non si concluse; la seconda e finale offerta arrivò dall’Australia (Sidney) dove il Sindaco in persona ne fece richiesta.
Da allora la statua della regina Vittoria si trova a Sidney di fronte al Queen Victoria Building….

Varie curiosità...

Da piccola Vittoria imparò il tedesco, poi a 3 anni l'inglese, in seguito si dedicò all'italiano, al greco antico, al latino e al francese.

Fu lei a disegnare il primo sottomarino! Il prototipo fu sviluppato dalla Marina inglese proprio per sua richiesta a partire dal disegno. La regina infatti si interessava di meccanica e si informava sui nuovi progressi tecnologici.

Vittoria collezionò nel corso della sua vita ben 132 bambole di stoffa e porcellana, con relative casette. mobili e servizi da tè decorati (a mano, ovviamente! Lei stessa cuciva abiti e creava le suppellettili in miniatura).

L' usanza del tè delle cinque.
Prima si beveva tè a tutte le ore, con Vittoria i tea party dovevano iniziare ufficialmente alle cinque di pomeriggio.
Quella per il tè era davvero una sorta di ossessione per Vittoria. Si dice che la sua istitutrice non le permettesse di sprecare la preziosa bevanda, proibendola quasi sempre, tanto che appena salita al trono, Vittoria chiese che le fosse finalmente portata una tazza di tè.

Vittoria si mostrò sempre attenta alle mode e alle novità: amava le manifatture tradizionali, la raffinatezza, ma pure le macchine e il progresso, non chè i viaggi. Nella moda apprezzò particolarmente i nuovi tessuti leggerissimi provenienti da Oriente.

Altri piaceri erano le passeggiate pomeridiane in carrozza, infatti le vetture su cui si spostavano le ladies e i gentlemans del periodo si chiamavano "victorias".

La regina amava l'arte, in particolare la sera preferiva la musica e il canto.

La regina Vittoria provava particolare avversione nei confronti delle suffragette (le femministe dell'epoca), le quali si rifacevano al concetto di purezza tipico vittoriano e professavano il voto delle donne politicamente più "puro". La sovrana riconosceva i meriti alle donne che agivano per il bene dell'uomo e della società (infermiere...), ma rifiutava l'idea che la donna potesse diventare asessuata per competere con l'uomo. Così facendo e donne si sarebbero rese disgustose, mascoline, avrebbero perso il senso del sentimento e del decoro femminile. Inoltre era convinta che la protezione dell'uomo fosse necessaria alla vita del "sesso debole".

Nacque dalle sue nozze la comune consuetudine dell’abito bianco, malgrado all'epoca le regine di Francia indossassero il bianco in segno di lutto e la cosa fosse considerata di mal augurio.

Fu lei a fare la proposta di matrimonio al Principe Alberto!

Le ' pasticche' del dottor Clark

L' austera regina Vittoria aveva anche un vizio: faceva uso di.... cocaina.
La succhiava tramite caramelle insaporite al mentolo. La notizia, data dal Times con grande risalto, viene fuori dall' esame di quattro polverosi registri compilati con scrupolo dal farmacista A.R. Clark, fornitore ufficiale della casa reale. Il dottor Clark aveva la sua farmacia a Braemar, un villaggio nel nord-est della Scozia, non lontano dal castello di Balmoral, dove da oltre un secolo la famiglia reale trascorre le vacanze estive. Quando la corte era lì il dottor Clark preparava sospensioni, misture e pasticche per alleviare disturbi e affanni della regina Vittoria, della famiglia e degli ospiti del castello....


Regina Victoria: un’antivivisezionista nel 1800
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Forse non sapete, che adorava il suo amico a quattro zampe, Dash, che le fu regalato all’età di 12 anni e che fu una delle prima a boicottare la vivisezione, pratica utilizzata da medici e studiosi del tempo. Proprio questo amore per gli animali decretò la nascita di una della più importanti associazioni anti vivsezioniste del mondo.
Il piccolo Dash, lo amò a tal punto che dopo la sua scomparsa fu lei stessa a scrivere le righe che lo accompagnarono nell’al di là, proprio sulla tomba del piccolo amico che venne sepolto nei giardini di Adelaide House. “Qui giace Dash, lo Spiniel preferito da sua Maestà, la regina Victoria, per volere della quale è stata eretta la lapide – si legge – Egli morì il 20 Dicembre 1840, nel suo nono anno. Nel suo affetto non c’era egoismo, nella sua allegria non c’era malizia, nella sua fedeltà non c’era inganno. Tu che leggi se vuoi essere amato in vita e compianto da morto, segui l’esempio di Dash”.

C’è sempre stata una lunga tradizione di amore per i cani all’interno della famiglia reale, sia per la caccia (purtroppo) che come animali domestici da compagnia. La regina Victoria non ha fatto eccezione e nel corso della sua lunga vita ha avuto molti bellissimi cani, ma Dash rimase sempre il suo preferito. La Regina teneva un diario personale in cui l’amato Spaniel viene spesso menzionato. Il quattro zampe ebbe un ruolo da Cupido anche nell’unione fra la sovrana e Alberto di Sassonia nel 1836. Al loro primo incontro Victoria rimase colpita dall’aspetto di Alberto, certo, ma a convincere definitivamente la donna furono le attenzioni che l’uomo rivolse al piccolo Dash, al loro modo di giocare, di stare insieme, tutti elementi che Victoria riportò puntualmente nel suo diario. “Se piace a Dash, piace a me” avrà forse pensato la sovrana… E a quanti di noi è capitato di innamorarci di qualcuno proprio dopo averlo visto alle prese con coccole ed intese con un animale? Insomma, Victoria, una di noi.
Vittoria amò molto anche un’altra razza di cani, i carlini, che fece arrivare dalla Cina con il suo benestare.: li amava molto e arrivò persino a diventarne allevatrice lei stessa, ne possedeva ben 36. Nell’animo della regina si rivelò presto un germe “animalista” tanto che fu proprio lei a vietare il taglio delle orecchie per questa razza, decretando questa usanza come “pratica inutile e oltremodo crudele”


Grazie a questo grande amore verso tutti gli animali troviamo la Regina Victoria al primo posto fra i monarchi animalisti in tutto l’impero britannico. E’ anche grazie a lei che durante tutte le epoche si formarono associazioni a favore dei diritti degli animali. In particolare parliamo della “Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals”, un ente di beneficenza che opera in Inghilterra e nel Galles, che promuove il benessere degli animali: l’associazione più antica e più grande nel Regno Unito. Nel 1876 fu questo ente a scrivere, su indicazione della stessa Victoria, il “Cruelty to Animals Act” i cui punti fondamentali erano:

1 – Chi vuole fare esperimenti sugli animali, deve avere una licenza
2 – Il fine della sperimentazione deve essere alleviare le sofferenze non quello di effettuare dimostrazioni
3 – Esperimenti su cani, gatti, cavalli, muli ed asini richiedono una licenza speciale
4 – Il curaro non deve essere considerato un anestetico e il suo uso è proibito (Si era scoperto che questo veleno paralizzava solamente i muscoli ma non impediva di sentire dolore, come si credeva ...



Vi lascio infine con alcuni suoi aforismi.....

"L'ignoranza non ci farà entrare vincitori nel XX secolo."

“Ha poca importanza quello che la gente pensa di me, vera importanza ha quello che io penso di loro.”

“Non ci interessano le possibilità di sconfitta.”
Rivolgendosi a Balfour durante la 'settimana nera' della guerra anglo-boera

“Non provo avversione per i bimbi, anche se penso che quelli molto piccoli siano piuttosto disgustosi.”

“Quando sento i suoi passi avvicinarsi alla mia stanza, mi stendo sul letto, chiudo gli occhi, apro le gambe e penso all'Inghilterra.”
REGINA VITTORIA Parlando di Alberto di Sassonia-Coburgo



Edited by Valene - 13/1/2020, 20:48
 
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