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Carmilla

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view post Posted on 11/3/2008, 14:18
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Carmilla

7qoZZA1

La letteratura vampirica e' ricca di storie e libri famosi.
Oltre al Dracula di Stoker non possiamo non nominare questo personaggio ambiguo e misterioso che tutt'oggi fa parlare di se.


Carmilla è un racconto del 1872 di Sheridan Le Fanu.

La protagonista omonima è il vampiro femminile più conosciuto. La sua figura, ricca di fascino e sensualità, probabilmente ha ispirato la figura del Dracula di Bram Stoker.

Interessante il film omonimo realizzato da Paul Wiffen, regista, scrittore e compositore inglese.


TRAMA:

Laura, una giovane e ricca fanciulla di origini inglesi vive col padre in un isolato castello della Stiria austriaca. Da molto tempo aspetta l’estate che dovrebbe trascorrere con la nipote del Generale Spieldorf, ma purtroppo la giovane ragazza sua coetanea muore.

In una notte di luna piena, mentre Laura è in giardino con le governanti e il padre, una carrozza esce di strada proprio davanti al suo castello. Le viandanti sono un’elegante signora e sua figlia che per il colpo è svenuta. Dopo i primi soccorsi la signora racconta di avere delle faccende urgenti da sbrigare, così il padre di Laura si offre di ospitare la figlia fino a quando non tornerà.

La signora accetta la cortesia e confida al gentile signore che sua figlia è cagionevole di salute e soggetta a crisi di nervi. Così la misteriosa donna riparte in tutta furia, lasciando lì la figlia. La fanciulla in questione, di nome Carmilla, è molto bella, dall’incarnato splendente e con lunghissimi capelli scuri dai riflessi dorati e ha più o meno l’età di Laura, che rimane estasiata dalla visita, vista la prematura morte della cara nipote del Generale.

Carmilla e Laura stringono subito un forte legame, Laura adora la nuova compagna che le dimostra molto affetto, ma nonostante ciò non può non notare alcune strane abitudini dell’amica. Si desta molto tardi, odia i canti religiosi e assomiglia in modo incredibile ad un dipinto di Mircalla Contessa di Karnstein, che duecento anni prima fu la Signora di quella terra.

Nel frattempo si accatastano vari eventi strani: la morte di numerose fanciulle nel villaggio, una terribile visione onirica che provoca a Laura una strana malattia, le scomparse notturne di Carmilla e infine l’arrivo del Generale Spieldorf. Per sbrigare una questione urgente, Laura, suo padre e il Generale si recano alle rovine di Karnstein e durante il viaggio il Generale racconta gli eventi concernenti la morte della nipote: durante un ballo lui e la nipotina conobbero una bella dama e sua figlia Millarca che fu ospite a casa loro, ma dopo poco tempo la fanciulla si rivelò un vampiro mentre sua nipote cominciò ad avere strani sogni, si ammalò e morì.

Nel frattempo arrivano a Karnstein, dove la bellissima residenza cade in pezzi; il Generale allora comincia a narrare la storia di quel luogo e dei suoi Signori, i Karnstein, che furono creature spietate e sanguinarie. Mentre narra questi eventi giunge la giovane Carmilla e in lei riconosce la terribile Millarca e subito cerca di colpirla, ma Carmilla lo blocca senza sforzo con la sua delicata mano e poi svanisce.

Il Generale non ha più dubbi e in attesa di una certa persona va al castello con Laura e suo padre.

Arriva dunque un esperto di vampiri, il Barone Vonderbug, e insieme la combriccola - tranne Laura - torna alle rovine di Karnstein e tra i rovi viene ritrovata la tomba della Contessa Mircalla.

Quando viene aperta, al suo interno non vi si trova uno scheletro, ma bensì la bellissima Carmilla integra nella sua immortale bellezza intinta nel sangue. Così la creatura viene giustiziata, le si conficca un paletto nel cuore, viene decapitata e le sue spoglie sono bruciate.

Laura non assiste alla fine atroce dell’amata amica, ma conosce i raccapriccianti particolari grazie al resoconto della Commissione Imperiale. Il Barone Vonderbug infine svela gli arcani di questo caso a partire dal nome della vampira: Carmilla e Millarca sono semplicemente anagrammi del nome della Contessa Mircalla.

Duecento anni prima, un suo antenato della Moravia, arrivò in quella zona della Stiria dove conobbe e s’innamorò della giovane Contessa Mircalla, purtroppo la cagionevole fanciulla morì presto.

Il Barone aggiunge anche che i vampiri originali prendono vita quando giovani persone muoiono in situazioni drammatiche attaccandosi al mondo terreno e questo fu il caso di Mircalla.

Il suo antenato conosceva bene come venivano uccisi i vampiri e per evitare che la sua amata subisse lo stesso trattamento ne nascose la tomba. Soltanto nella vecchiaia ripensò a ciò che aveva fatto e così scrisse un resoconto sul caso di Mircalla e su come ritrovare la sua tomba.

Così dopo duecento anni in cui Mircalla, Millarca o Carmilla ha seminato morte per restare eternamente giovane, il demonio viene ucciso, ma Laura non riuscirà mai a dimenticare la cara amica.



Carmilla nella cultura popolare

Cinema

Il regista danese Carl Theodor Dreyer adattò liberamente Carmilla per il suo film Vampyr - Il vampiro (1932)

Il regista francese Roger Vadim si basò su Carmilla per il suo film Il sangue e la rosa (1960), considerato un ottimo esempio del genere vampiresco. Il film di Vadim esplora a fondo le implicazioni lesbiche sulle scelte delle vittime di Carmilla.

La Hammer Film Productions produsse un adattamente abbastanza fedele di Carmilla chiamato Vampiri Amanti (1970), con Ingrid Pitt nel ruolo della vampira e Madeline Smith in quello della vittima (ribattezzata Emma, da non confondere con Laura che ha un ruolo decisamente minore). Nella pellicola è molto enfatizzata l'esplicita componente lesbico-erotica ed è il primo film della Trilogia dei Karnstein, seguito da:
Mircalla, l'amante immortale (1971): qui Carmilla (interpretata da Yutte Stensgaard) sviluppa interessi eterosessuali, nonostante l'ambientazione ideale per una storia lesbica in un collegio di fanciulle. Sembra che questo cambiamento del suo orientamento sessuale, sia stato voluto dal capo della censura cinematografica, John Trevelyan, che seguì da vicino la realizzazione del film.

Le figlie di Dracula (1970): Carmilla (stavolta interpretata da Katja Wyeth) svolge un ruolo decisamente minore in questo film, incentrato sulle gemelle vampire protagoniste.


Anime

Nel 2001 Carmilla è apparsa nell'anime-film cinematografico Vampire Hunter D - Bloodlust come antagonista della storia.

Nell'anime Hellsing (2001) fa la sua apparizione una succube che afferma di essere la sorella di Integra. Si fa chiamare Laura, e Integra le chiede se è la vampira Carmilla. Quando Alucard l'affronta, lei assume le sembianze di un gatto prima che lui l'attacchi.

Negli episodi 30-33 di Yu-Gi-Oh! GX, è introdotto un personaggio di nome Camula, una vampira ruba-anime che cerca di ottenere il controllo delle tre carte Bestie Sacre.



Edited by Valene - 14/11/2019, 20:47
 
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Ancientknight
view post Posted on 24/6/2008, 10:36




Bellissimo Valene :P nn sapevo di Carmilla grz :D ogni giorno allargo i miei orizzonti sul paranormale .. e specialmente sui miei vampiruzzi :P
 
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Sith
view post Posted on 24/6/2008, 16:42




Brava, ottima descrizione dell'opera! Sei grande!
 
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view post Posted on 30/6/2008, 14:25
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ALLEGO LA RECENSIONE FATTA DALL'UTENTE IL DIAVOLO DI CANTERBURY:

Titolo: Carmilla
Autore: Le Fanu Joseph S.
Prezzo: 6,00
Traduttore: Di Liddo A.
Editore: Fanucci
Pagine: 152
Trama:
"Carmilla" raduna in sé i tratti di una lunga tradizione di vampiri letterari, dalla 'Christabel' di Coleridge (1801 -1816) a 'The Vampyre' di John William Polidori (1819), e anticipa il 'Dracula' di Bram Stoker (1897). Il mito della donna vampiro trova in questo originalissimo racconto una declinazione inusuale, satura di elementi sensuali e rivoluzionari - specchio rovesciato della mentalità vittoriana - e una sottile riflessione sul desiderio e sui tabù. Da "Carmilla" sono stati tratti film come 'Vampyr' di Theodor Dreyer (1931),'Il sangue e la rosa' di Roger Vadim (1961), 'Vampiri amanti' (1971) di Roy Word Baker.
Valerio Evangelisti:
Carmilla “sorprendentemente, non è un vampiro notturno, ma solare. Il suo pallore è dovuto non già a un’esistenza umbratile, ma alla semplice circostanza di essere morta ormai da qualche secolo (per l’esattezza, dal 1698). Per il resto, si muove con disinvoltura, sui prati, in pieno giorno, e ama le passeggiate all’aperto(...)Gli appetiti di Carmilla non sono equamente distribuiti. Verso i contadini, per esempio, ha un’invincibile ripugnanza, che confina con l’odio. Del sangue di loro si ciba, sì, ma è un pasto consumato in fretta, tanto per tenersi in piedi. Antitetici ai suoi canoni di bellezza, non li destina né al piacere né alla morte vivente, non li vuole trasformare a loro volta in vampiri. Li spedisce sottoterra e non se ne cura oltre(...) instaura rapporti amorosi destinati a durare oltre la vita solo con appartenenti alla sua stessa classe aristocratica” (“Carmilla, Robespierre e il piacere aristocratico”, p. 8; p. 11): questi i tratti distintivi della vampira di Le Fanu.

È una figura, ma questo tratto non è difforme rispetto alla tradizione precedente e posteriore, maschile o femminile che sia, eroticamente irresistibile: ambigua, d’una bellezza apparentemente figlia dell’innocenza, trama inganni a danno della donna amata con intelligenza, ostinazione e determinazione; senza che questa apparente cerebralità vada a discapito della sua sensualità, della sua naturale vocazione alla provocazione e alla seduttività.
La vicenda è ambientata in un castello della Stiria, edificato in un luogo solitario e primitivo; il successivo Schloss è addirittura a venti miglia. La narratrice è Laura, giovane erede d’una famiglia della piccola aristocrazia, d’origine inglese. Il padre, ex ufficiale asburgico, aveva comprato il castello e il feudo con la sua pensione. La madre è morta quando Laura era piccolissima. La storia viene narrata a quasi dieci anni di distanza dagli eventi avvenuti: allora Laura era soltanto diciottenne.
Sua ospite era la dolce e corrotta Carmilla. La vampira, sotto le spoglie d’una sfortunata e gentile giovinetta, conosce il vezzo princeps d’ogni mentitore: il narcisismo. Nel corso delle sue apparizioni, a distanza di oltre un secolo, ha mutato soltanto la disposizione delle lettere del suo nome (Mircalla, Millarca): ne potremmo dedurre che non intende essere irriconoscibile, e non sembra desiderare di passare del tutto inosservata; oppure, più semplicemente, che come ogni mentitore di talento tende a lasciare segni e tracce dei suoi inganni, probabilmente per sentire una forma di eccitazione e di soddisfazione maggiore, una volta compiuta l’impresa. Gioca sul suo fascino tetro e angelico, che origina in Laura sentimenti di attrazione e repulsione, di adorazione e di avversione; s’irrita quando qualcuno le fa notare che ha dei canini piuttosto aguzzi, ma sembra la replica vezzosa e stizzita figlia d’una orgogliosa femminilità.

Conosciamola. “Era esile e meravigliosamente aggraziata. A parte il fatto che i suoi movimenti erano languidi -molto languidi- niente, nel suo aspetto, faceva pensare che fosse malata. La carnagione era colorita e luminosa; i lineamenti erano minuti e assai raffinati; gli occhi grandi, scuri e splendenti; i capelli splendidi, non ho mai visto capelli così sontuosamente folti e lunghi come i suoi quando erano sparsi sulle spalle; spesso provavo a sollevarli con le mani e ridevo, meravigliata del loro peso. Erano straordinariamente sottili e morbidi, di un bruno intenso, molto scuro, con qualche pagliuzza dorata” (p. 49).

Carmilla è parca d’informazioni: tutto ha sintetizzato nel suo nome, altro non intende rivelare, non è una narcisista sprovveduta, in altre parole: osserva infatti la sua amante (e vagheggiata concubina) Laura: “Per le mie stime irragionevoli, ciò che mi disse equivaleva a niente.
Primo: il suo nome era Carmilla.
Secondo: la sua famiglia era molto antica e di nobile lignaggio.
Terzo: la sua patria era a ovest.
Non mi volle confidare il nome della casata, né il loro blasone, né il nome dei loro possedimenti, e neppure quello della nazione in cui vivevano” (p. 51)

La storia è quella d’un amore “proibito” tra due giovinette: per esasperare l’atmosfera di “perdizione”, l’intuizione di Le Fanu è stata quella di giocare la carta del soprannaturale. L’epilogo sarà quello consueto e prevedibile: l’individuo perturbante, sensuale e irresistibile ma “illegittimo” e “imprevisto” dalle norme e dalle consuetudini di quella società, verrà restituito all’oblio; non prima che il lettore venga informato della sua avversione nei confronti della religione, della sua renitenza alle preghiere, della sua naturale mendacità e del suo talento omicida. Quel che forse Le Fanu non poteva immaginare era che il potenziale erotico sprigionato dalla sua saffica eroina potesse sublimare il suo gretto moralismo autoriale e i suoi pregiudizi, cristallizzando in Carmilla un’icona erotica dalle fertili e molteplici incarnazioni nella cinematografia, e nella vita quotidiana e postmoderna.


Miei pareri:
Per finirlo prima l'ho letto anche una sera mentre uscivo con un'amica, in un localino con musica soffusa ne leggevo a lei delle pagine.
Anticipa il Dracula di Stoker. Già molto è stato detto nel commento che ho scritto sopra di Valerio Evangelisti. Un classico che gli amanti dei vampiri non devono perdersi di leggerlo.
 
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darky chan
view post Posted on 2/7/2008, 19:47




oh è un bellissimo libro^^ l'ho a casa da tanti anni un po impolveratoe qualche volta lo rileggo per passare il tempo^^, a pensarci bene è stato il primo libro che mi ha inizializzato alla letteratura vampirica , che nostalgia ^///^
 
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Sith
view post Posted on 3/7/2008, 14:30




E' sicuramente una delle immagini meglio riuscite di vampiro al femminile del romanzo gotico...
Gli archetipi del vampiro donna esistono da sempre in qualità di succube o di lamia nella mitologia, ma forse in Carmilla è la prima volta che troviamo una anti-eroina così ben caratterizzata.
 
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gothonyou
view post Posted on 16/7/2008, 08:18






carmlla mi ha ossessionato per tante noti, credo lo rileggerò...

ha una parte molto romantica... era tra i miei passi preferiti. se lo trovo lo ricoppio :D
 
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6 replies since 11/3/2008, 14:18   552 views
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