+Dark & Gothic Lolita+

I fuochi di Sant'Elmo

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/4/2010, 18:15
Avatar

++**La Dix Croix**++

Group:
Administrator
Posts:
62,740
Location:
*+From the Gothic Mana's Castle+*

Status:


I fuochi di Sant'Elmo

b94b03491551733


I fuochi di Sant'Elmo sono delle scintille azzurrognole e sinistre che compaiono sulle estremità degli oggetti appuntiti che si trovano vicini ai temporali nei casi in cui l'accumulo di cariche elettriche opposte non è sufficiente a far scoccare un fulmine: l'aria risulta carica positivamente mentre sugli oggetti acuminati, delle navi o delle torri situate lungo le coste, si addensano cariche negative. Il fenomeno ovviamente è noto fin dall'antichità ma l'uomo è riuscito a spiegarne l'origine fisica soltanto di recente, mentre in passato ha lungamente fantasticato su di esso inventando delle bellissime storie soprannaturali. Da sempre gli uomini si sono appellati agli dei per avere protezione durante i viaggi per mare.

image

I miti classici, poi, sono ricchi di eventi improvvisi legati al mare e al volere del suo signore, Poseidone, suscettibile a qualsiasi offesa. I Greci narravano che durante il viaggio della nave Argo per la conquista del vello d'oro, nella lontana Colchide, la nave di Giasone si trovò in mezzo a una terribile bufera. A bordo c'era il fior fiore degli eroi greci e persino alcune divinità, tra le quali Orfeo, Ercole, Castore e Polluce. Gli Argonauti erano preparati a imprese difficilissime e già ne avevano compiute alcune, ma questa tempesta sembrava indomabile e la stessa nave, costruita con le sacre querce di Dodona e protetta da Minerva, era in grande pericolo. Allora Orfeo, tratta fuori la lira, cominciò a cantare: era un canto dolcissimo e al tempo stesso una preghiera agli dei di Samotracía. Improvvisamente dal cielo scesero due luci che si posarono sulla fronte dei divini gemelli, Castore e Polluce, fratelli della bella Elena e figli di Leda, concepiti da Zeus stesso sotto le sembianze di un cigno. Il mare si placò quasi subito e da allora i naviganti in pericolo ogni qualvolta vidoro accendersi quelle luci in testa d'albero, si rassicurarono perché significava che la tempesta stava per finire. Anche Plutarco narra di due stelle che si posarono sulla nave di Lisandro quando uscì dal porto per andare a battersi contro la flotta ateniese. Con l'arrivo del Cristianesimo, alle divinità "pagane" si sostituirono, a poco a poco, santi e protettori cristiani. Questo fenomeno elettrico è detto di Sant'Elmo perché la leggenda di questo santo, tipicamente mediterraneo, vuole che, ammalatosi durante un viaggio in mare, sia morto durante una tempesta, e negli ultimi istanti di vita avrebbe promesso all'equipaggio che sarebbe tornato e si sarebbe fatto riconoscere in modo misterioso se la nave fosse stata destinata a salvarsi. Poco dopo la sua morte una strana luce apparve sull'alberatura, e fu subito ritenuta il messaggio misterioso del santo. Nel Medio Evo tali luci erano ritenute demoni dell'aria che impedivano alle anime di salire in cielo e c'era persino chi credeva che il fuoco di Sant'Elmo potesse incendiare le navi e, quando esso compariva, si faceva un gran rumore a bordo per farlo andar via arrivando persino a tirare fucilate sulle attrezzature. Colombo e Magellano si imbatterono nel fenomeno, ma gli attribuirono buon auspicio, anzi Colombo ne fece uno degli argomenti per convincere i suoi terrorizzati equipaggi a proseguire il viaggio verso l'ignoto. Nell’Adriatico, nel Levante ed anche nelle acque francesi, si chiama fuoco di San Nicola. In questo caso la leggenda racconta che una volta, durante una tempesta, i marinai invocarono con fervore San Nicola. Allora apparve un uomo che li aiutò con maestria nelle manovre e poi, quando il fortunale si placò improvvisamente, altrettanto improvvisamente scomparve. Quando i marinai raggiunsero la terraferma e si recarono in chiesa, riconobbero nell’immagine del Santo le fattezze del soccorritore.


Il Fuoco di Sant'Elmo è una scarica elettro-luminescente provocata dalla ionizzazione dell'aria durante un temporale, all'interno di un forte campo elettrico. Benjamin Franklin, nel 1749 osservò che si trattava di un fenomeno di natura elettrica. Fisicamente, si manifesta come un bagliore brillante, bianco-bluastro, che in alcune circostanze appare come un fuoco, spesso in getti doppi o tripli, che scaturisce da strutture alte e appuntite, come alberi maestri, guglie e ciminiere.

Anche se viene chiamato "fuoco", il Fuoco di Sant'Elmo è in effetti una specie di plasma, causato dalla massiccia differenza di potenziale atmosferico, combinata all'effetto punta. Può anche apparire tra le punte delle corna del bestiame durante un temporale, o tra oggetti appuntiti nel mezzo di un tornado, ma non si tratta dello stesso fenomeno del fulmine globulare, anche se i due sono correlati.

Nell'antica Grecia, l'apparire di un Fuoco singolo era chiamata Elena, se doppio invece era detto Castore e Polluce.

Prende il nome da Erasmo da Formia (detto anche Sant'Elmo), il santo patrono dei naviganti (che consideravano la sua comparsa di buon auspicio). Il nome è dovuto al fatto che il fenomeno spesso appare sulla testa dell'albero maestro delle navi durante i temporali in mare. Una leggenda narra, inoltre, che quando il Santo venne arso vivo, forse sotto Diocleziano, sulla cima della pira del rogo si vide comparire una fiamma bluastra, ritenuta dai presenti l'anima del Santo che si innalzava al cielo (fonte: Focus.it).

Riferimenti al Fuoco di Sant'Elmo, spesso detto anche "corposanti" o "corpusanti", dallo spagnolo Cuerpos Santos, si possono trovare nelle opere di Giulio Cesare, di Plinio il Vecchio, nel diario che Antonio Pigafetta scrisse nel suo viaggio con Ferdinando Magellano e in Herman Melville.


Edited by Valene - 13/8/2017, 17:21
 
Web Contacts  Top
0 replies since 25/4/2010, 18:15   493 views
  Share